La pioggia non arriva e a peggiorare la situazione ci pensano alcune falle nelle tubazioni del sistema idrico. Accade a Locatello, dove, da giovedì 7 luglio, c’è stato lo stop all’utilizzo dell’acqua per “usi potabili”: non si può usare per cucinare o pulire alimenti (nemmeno previa bollitura) e non si può bere.
Insomma, i circa 900 abitanti del paese valdimagnino stanno facendo scorta di acqua in bottiglia per poter supplire a questa mancanza, stabilita dal sindaco di Locatello Simona Carminati con una ordinanza del 7 luglio, entrata immediatamente in vigore.
A causa del “continuo diminuire delle acque sorgive di approvvigionamento dei bacini idrici comunali” si legge nell’ordinanza, si ritiene di “dover comunque assicurare l’erogazione dell’acqua per uso esclusivamente igienico sanitari, con divieto di utilizzo a scopi idropotabili, fino al ripristino delle condizioni di conformità, utilizzando acqua non potabile”.
La siccità non è però l’unico motivo che ha portato allo stop dell’utilizzo dell’acqua per usi potabili. Locatello ha due bacini di acqua: uno a Corna Coegia per la zona bassa, dove sono state trovate della falle nelle tubazioni che influiscono sulla portata dell’acqua, e uno a Disdiroli, per la zona alta del paese, calato di molto per via della siccità.
Per questo motivo, in via provvisoria, si è deciso di portare nelle case dei locatellesi l’acqua di una sorgente di Brumano (su cui però non si hanno certezze riguardo la qualità dell’acqua, il motivo per cui non si può utilizzare per scopi alimentari) e, nel frattempo, intervenire per riparare i buchi nelle tubazioni. L’acqua che arriva da Brumano verrà analizzata per capire se potrà essere utilizzata almeno previa bollitura.
In Valle Imagna – ha fatto sapere nei giorni scorsi Uniacque – la rete di distribuzione principale è scesa sotto i livelli di guardia e ora il servizio è garantito dalle sorgenti minori, che sono comunque in sofferenza.