La Lombardia torna in zona arancione. A confermarlo è il governatore lombardo, Attilio Fontana, che in un tweet ha annunciato: “Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisione del governo”. Come annunciato sempre da Fontana al punto stampa delle 18, la regione dovrebbe entrare in zona arancione a partire da domenica 29 novembre: “sabato l’ordinanza sarà in Gazzetta Ufficiale e, per questioni tecnico-burocratiche, entrerà in vigore da domenica”.
Ancora non è chiaro però quando la regione uscirà dalla zona rossa: l'ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza scade il 3 dicembre, ma il presidente lombardo vorrebbe anticipare l'uscita già questo fine settimana.
Cosa cambierà per i cittadini residenti in Lombardia?
SPOSTAMENTI
- Anche in zona arancione è vietato uscire dal proprio Comune di residenza, se non per ragioni di lavoro, scuola, salute o comprovata necessità. Resta, perciò, necessaria l'autocertificazione.
- Ci si può, però, muovere liberamente all'interno del proprio Comune dalle 5 del mattino fino alle 22 di sera senza alcuna autocertificazione. Scattata l'ora del coprifuoco è vietato uscire dalla propria abitazione se non per esigenze e con autocertificazione alla mano.
- Consigliato lo smart working quando possibile.
INVITI A CASA
- Forte raccomandazione di non invitare a casa propria persone non conviventi.
RIAPERTURA DI NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI
- Riaprono tutti i negozi, senza limitazioni, nel rispetto dei protocolli anti-Covid: distanziamento interpersonale di almeno un metro, ingressi scaglionati e sanificazione. Anche i centri commerciali riaprono (rimangono però chiusi nei giorni festivi e prefestivi tranne che per tabaccherie, edicole, farmacie, parafarmacie e negozi di alimentari al loro interno)
- Rimane lo stop nei weekend e prefestivi alle attività che si trovano all'interno di centri commerciali, eccezion fatta per farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi e edicole.
SCUOLE
- Salvo diversa indicazione da parte dei governatori, gli studenti di seconda e terza media possono tornare a seguire le lezioni di presenza.
- La situazione delle scuole superiori resta, però, identica: didattica a distanza a casa.
- Stesso discorso per le università, sia attività formative che curriculari non si svolgono in presenza ad eccezione di quelle relative al primo anno dei corsi di studio e dei laboratori.
BAR E RISTORANTI
- Bar e ristoranti continuano a rimanere chiusi. È consentito l'asporto e la consegna a domicilio, ma non la consumazione sul posto.
SPORT E PALESTRE
- Vietato lo sport da contatto, ma consentito svolgere attività all'aperto a livello individuale. È permesso frequentare centri e circoli sportivi – pubblici e privati – del proprio Comune o limitrofi in caso di assenza per svolgere attività sportiva di base, nel rispetto delle normative. Resta vietato utilizzare gli spogliatoi.
ALTRO
- I musei restano chiusi.
- Le assemblee di condominio possono svolgersi di presenza nel caso non fosse possibile organizzarle a distanza.