Una cavalcata orobica della lunghezza di 48 chilometri e un dislivello positivo di 3500 metri, con partenza da Valcanale a finish line a Valbondione. Dieci km in meno rispetto alla scorsa edizione ma senza togliere un briciolo di spettacolo, e neppure di tecnicità.
Dal Rifugio Alpe Corte ai Laghi Gemelli, dal F.lli Calvi, al Brunone fino ad arrivare al Coca: un tracciato tecnico e spaccagambe sul quale si sono misurati 200 atleti. Non a caso scelto dalla FISky per il secondo anno consecutivo per l’assegnazione del titolo Italiano di Ultraskymarathon, lo scorso anno messo in “saccoccia” dal campionissimo piemontese Cristian Minoggio, che aveva anche siglato il record di percorso.
International Orobie Skyraid
È Luca Arrigoni del Team Pegarun a essere il nuovo campione Italiano di Ultraskymarathon e ferma il cronometro a 05:53:05, seguito da Francesco Lorenzi, Team Scarpa (06:18:16) e da Moreno Sala, G.S.A. Cometa (06:30:15). Il quarto e il quinto posto lo hanno conquistato rispettivamente Davide Mazzocchi, Pool (06:33:56) e Nicola Piffari, GS Alpini Sovere (06:34:17).
“È stata tosta, ho provato a trovare il ritmo fin da subito e ho visto che le gambe giravano, onestamente non pensavo visto l’impegno delle ultime settimane in altre gare. È andata bene, ho preso subito margine e poi ho cercato di gestirla al meglio. L’organizzazione “alla Poletti” è una garanzia. La gara in 48 km è perfetta, la partenza da Valcanale fa entrare subito nel vivo della gara”, dichiara Arrigoni poco dopo aver tagliato la linea del traguardo.
A essere incoronata campionessa italiana è Camilla Spagnol del team Crazy con il tempo di 07:47:17. Sul secondo gradino del podio Silvia Guerini, Team Canto di Corsa, in 08:31:03 e sul terzo Silvia Boroni, Team Gaaren in 08:35:24. La quarta e la quinta piazza sono conquistate da Cinzia Bertasa, Team Bergamo Star (08:51:22) e Cristina Filippini, U.S. Malonno (09:17:33).
“È stata una gara bellissima. Sono venuta con l’intento di godermi una giornata sulle Orobie, che per una veronese non è qualcosa di usuale, e così è stato. Mi sono dovuta trattenere dal fermarmi e scattare qualche foto! L’obiettivo di oggi era quello di non tirarmi il collo perché mi aspettano tre settimane impegnative dal punto di vista atletico, quindi mi sono gestita fin dall’inizio e me la sono goduta”, queste le parole di Camilla Spagnol.
Camilla Spagnol all’arrivo
Non solo Orobie Skyraid
22 i km, con 2200 metri di dislivello positivo, su cui si sono dovuti dare battaglia i quasi 70 atleti della Orobie Skyrace, format alla sua seconda edizione voluta dallo stesso Mario Poletti con l’obiettivo di consentire a più persone possibili di godere di quest’esperienza sulle Orobie. Con partenza da Fiumenero il percorso ripercorre la seconda parte della gara regina, iniziando con una salita impegnativa che porta al rifugio Brunone per poi continuare per 10 km sul “sentiero basso” riqualificato da Poletti appositamente per la gara, e arrivare al Rifugio Coca. Ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio sono stati Carlo Curnis (03:14:05) e Silvia Zanchi (04:30:51) entrambi Elle Erre ASD.
A seguire in classifica Michele Valoti, Team Gaaren (03:22:02) e l’inglese Harry Bolton, Keswick AC (03:29:20). Per la classifica femminile invece seguono Nicole Ruggieri, Team Gaaren (04:36:09) e Tiziana Bianchini, Legnami Pellegrinelli (04:44:55).
“Un’edizione, quella di quest’anno, in cui abbiamo voluto puntare moltissimo sulla sicurezza e il mio ringraziamento più grande va agli uomini del Soccorso Alpino che hanno fatto un lavoro eccelso. Lo hanno dimostrato deviando prontamente, per un forte temporale, gli ultimi 30 concorrenti della lunga, evitando loro tre kilometri di percorso. Con la nostra Fly-Up da 17 anni promuoviamo lo sport e, soprattutto, il nostro territorio”, dichiara Mario Poletti, presidente della società organizzatrice.