Il Consiglio Regionale ha approvato oggi, martedì 4 febbraio, una mozione relativa alle “Pratiche sanitarie e veterinarie in relazione alla predazione da lupo”. La mozione, nata dalla necessità di potenziare gli strumenti di Regione Lombardia nella gestione della presenza del lupo, impegna la Giunta Regionale alla pubblicazione di quadri dettagliati della presenza del lupo e delle predazioni, proseguendo un monitoraggio che includa anche nuovi strumenti, quali il campionamento genetico, in grado di accertare la specie dell’animale aggressore.
“La presenza del lupo nelle nostre valli – dichiara il consigliere regionale Jonathan Lobati – è una grave minaccia alla sopravvivenza degli allevamenti e, in un periodo storico in cui si parla spesso di spopolamento della montagna, è ancora più importante mantenere alta l’attenzione su questo tema, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per contenere questo fenomeno e aiutare i nostri allevatori a lavorare con serenità. Bene questo nuovo programma di monitoraggio, che deve però essere solo l’inizio di un successivo e più strutturato piano di contenimento del lupo, la cui presenza nei nostri territori non può comunque considerarsi la normalità”.
“La gestione del lupo e dei grandi carnivori è un tema al quale da tempo stiamo dedicando una profonda attenzione con mozioni, interrogazioni e con la costituzione di un apposito gruppo di lavoro in senso alla commissione montagna” dichiara il consigliere regionale Michele Schiavi (FDI).
“Il recente rapporto sui grandi carnivori in Lombardia, evidenzia un fenomeno in costante espansione che richiede il massimo impegno delle istituzioni regionali sia nella prevenzione dei danni che nel sostegno a coloro che hanno subito le predazioni.” I dati del Rapporto Grandi Carnivori 2023 (in attesa di quelli del 2024) evidenziano il rapido aumento dei segni di presenza del lupo in Lombardia (961 nel 2023) con un aumento delle unità riproduttive minime (branchi e coppie) individuate di oltre il 35% in un solo anno.
“Con la mozione di oggi chiediamo un impegno alla Giunta Regionale nel confermare e potenziare le misure già in atto per quanto riguarda la verifica delle aggressioni e delle predazioni, riaffermando l’importanza della raccolta e dell’analisi dei dati. Un monitoraggio capillare della situazione e la massima pubblicità dei dati certi disponibili sono un elemento fondamentale per poter giungere alla soluzione di un problema che sta mettendo in ginocchio un numero sempre maggiore di allevatori della montagna lombarda.
Grazie a una proposta di Fratelli d’Italia, a firma del collega Giacomo Zamperini, il Consiglio ha inoltre impegnato la Giunta Regionale ad ampliare le possibilità di indennizzo attualmente previste dalla polizza regionale, includendo gli animali d’affezione tra quelli oggetto di risarcimento, dato il crescente rischio di predazione a loro danno. Basti pensare che nel solo 2023 si sono verificate 15 predazioni di questo genere, dato sicuramente sottostimato considerato che l’assenza del risarcimento non incentiva la denuncia da parte di chi subisce il danno. Abbiamo inoltre richiesto di introdurre indennizzi differenziati, in base al valore economico reale dell’animale predato, che spesso varia da razza a razza, ma che oggi non viene riconosciuto.
Con questo atto si conferma l’impegno di Regione Lombardia nella tutela della sicurezza dei cittadini, degli animali e di tutta la zootecnia di montagna dai rischi derivanti dalla diffusione dei grandi carnivori: continueremo con convinzione il nostro lavoro per portare questi temi all’attenzione delle istituzioni, nell’ottica di un percorso virtuoso capace di coinvolgere allevatori e agricoltori del territorio” conclude Schiavi.