Questa mattina, mercoledì 20 marzo, l’Istituto David Maria Turoldo di Zogno si è trovato cosparso di macchie rosse per i corridoi: questo uno dei tanti progetti messi in atto (leggi qui l’articolo) per la giornata contro la violenza di genere.
I ragazzi, infatti, hanno realizzato su fogli di carta dei “tappeti” ricoperti di impronte di mani (insanguinate), segni rossi che richiamano gli atti di violenza, i quali una volta calpestati emettono un rumore simile al calpestio del selciato. “Questa era per noi l’idea di mettere in atto un flash mob, facendo trovare i corridoi della nostra scuola sommersi di questi tappeti, un modo per richiamare l’attenzione e istigare a una riflessione i nostri ragazzi, e con loro tutto il personale scolastico”, fanno sapere dalla Commissione Insegnanti.
Nella giornata odierna, è possibile anche visitare la mostra “Come eri vestita”, mostra rappresentante i vestiti che indossavano alcune vittime il giorno della loro aggressione, presidiata da due studentesse dell’istituto, Sara Piazzalunga e Irene Vitali, che sono state precedentemente formate dall’Associazione Cerchi d’Acqua di Milano.
“Per noi è stato un progetto importante, soprattutto spiegarlo ai nostri compagni: spesso gli aggressori sono ragazzi giovani, e in qualche modo ci sentiamo responsabili nel sensibilizzarli”, dichiarano le ragazze. Inoltre, per le classe aderenti, è stato possibile prendere parte all’incontro dell’assistente sociale Cinzia Mancadori e dell’ avvocata Chira Iengo del centro antiviolenza Penelope di San Pellegrino Terme, le quali hanno trattato il tema della violenza che non sconvolge, ma sempre più coinvolge.
Nella zona vasca poi, è stata istituita una mostra di libri significativi sul tema trattato. Infine, sugli schermi dell’istituto sono andati in onda dei video raffiguranti sia le vittime della violenza, arrivando a Giulia Cecchettin, e mostrando poi i ragazzi che hanno realizzato tutti i lavori esposti all’interno dell’istituto, con l’obiettivo di dire che una rinascita, una soluzione, è possibile, e gli studenti del Turoldo ne sono un esempio.