Va al cinema – l’Arcadia di Stezzano – con il bimbo di 40 giorni di vita e si vede costretta a pagare il biglietto anche per lui. È quanto è accaduto ad una mamma di Serina, Alessia Masaracchia, 36 anni, che però non ci sta e denuncia l’accaduto.
“Quando mi è stato chiesto il biglietto di Andrea sono rimasta stupita – spiega la mamma a L’Eco di Bergamo – . Ho fatto presente che aveva solo 40 giorni di vita. Che, generalmente nei cinema, ma anche in tanti altri spettacoli o servizi, sugli aerei o su altri mezzi di trasporto, bambini così piccoli non pagano. Ma non c’è stato verso. Ho dovuto pagare anche per lui, nove euro, quindi il prezzo intero”.
La giovane donna aveva programmato una serata al cinema con tre amici, portando anche il piccolo: “Non ho problemi a portarlo con me, nella fascia. Devo allattarlo spesso, anche fuori casa. Così avevo programmato questa sera. E anche i miei amici, che mi avevano preceduto in sala, hanno acquistato quattro biglietti, per loro e uno per me: neppure loro si immaginavano di doverlo acquistare per il piccolo Andrea”.
Invece, all’ingresso della sala l’amare sorpresa: “L’addetto ci ha chiesto cinque biglietti… Sono veramente rimasta sorpresa, c’è stata un po’ di discussione, abbiamo chiesto spiegazioni. Ai fini della sicurezza, ci è stato risposto, serve registrare l’ingresso del piccolo. Ma è anche vero che si può emettere un biglietto gratuito, senza dover far pagare un neonato di pochi giorni di vita. Anche perché Andrea non occupava alcun posto a sedere. È stato tranquillo per tutta la durata del film, ha dormito e non ha disturbato nessuno. Alla fine non ho dovuto neppure allattarlo”.
Dal cinema fanno sapere: “Sì, fino a nove anni di età facciamo comunque pagare, ma un prezzo ridotto. Poi, per bambini così piccoli, anche quando ci chiedono tramite mail informazioni sulla possibilità di portarli in sala, consigliamo sempre che sarebbe meglio di no”.
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Questa notizia da evidenza di quanto la nostra società sta cambiando e che poca attenzione ci sia nei riguardi dei bambini per soddisfare i nostri bisogni. Portare al cinema un neonato di 40 giorni e’ inappropriato per la salute e il benessere del piccolo. Il cinema non è certo uno dei servizi primari.
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Beh… se ci dite anche di che cinema si tratta, la notizia è completa..
…forse il problema del gestore non era far pagare il biglietto al neonato, ma l’eventuale
rottura di balle che poteva creare in sala durante la proiezione..