“L’Amministrazione Comunale di Moio de’ Calvi sta valutando con i propri legali le procedure necessarie e non esclude di rivalersi su tutte le figure interessate”. Le parole messe a verbale dal sindaco Alessandro Balestra (Lega Nord Salvini) nel corso del Consiglio Comunale del 5 dicembre aprono un particolare scenario nel Comune dell’Alta Valle Brembana, dove è aperto da anni un intenso dibattito in relazione alla Strada Agro Silvo Pastorale “Strada Granda” che sale sino al Monte Torcola.
Ad avviare una discussione – si legge nel comunicato stampa della minoranza “Moio per te” – che lo scorso agosto aveva assunto toni particolarmente accesi (il sindaco Balestra aveva evocato l’ipotesi di allertare i Carabinieri) è stato ancora una volta il gruppo civico di minoranza Moio per Te, di cui si è fatto portavoce il consigliere ed ex sindaco Giambattista Gherardi, illustrando una specifica interrogazione siglata anche da gli altri componenti del gruppo, Edoardo Sesini e Patrizia Buzzoni.
“La questione della strada – spiega Gherardi – è il peccato originale dell’attuale Amministrazione, con il sindaco che nel 2019 ha dovuto dimettersi dall’incarico di progettista e direttore lavori per restare primo cittadino. E’ un’opera particolarmente invasiva, che stando alle autorizzazioni forestali rilasciate dalla Comunità Montana Valle Brembana hanno autorizzato la trasformazione di 8.432 metri quadrati di bosco d’alto fusto e di 925 metri quadrati di bosco ceduo, con una stima di taglio di 780 piante d’alto fusto e di 67 ceppaie. La strada è costata ormai almeno un milione di euro, nel nome di non meglio precisati “piani di sviluppo” che paiono essere semplicemente rappresentati dalla possibilità di accesso carrale alle proprietà in quota”.
A scatenare di nuovo il dibattito è arrivata lo scorso luglio l’ingiunzione di pagamento di una sanzione amministrativa da 3.523,64 euro della Comunità Montana, per l’esecuzione di lavori in assenza/difformità dell’autorizzazione paesaggistica. Il Comune di Moio ha regolarmente pagato la somma, iscrivendola a bilancio con la generica voce “spese per ufficio tecnico”.
“Una modalità rispetto alla quale siamo fortemente critici – aggiunge Gherardi – poiché riteniamo si tratti di un debito fuori bilancio, per il quale il Comune ha l’obbligo di rivalersi su chi l’ha causato: responsabile unico del procedimento (l’ex sindaco Paolo Agape ndr) progettista e direttore dei lavori (l’attuale sindaco Alessandro Balestra)”.
“I lavori della Strada Granda sono iniziati nel 2018 – fa sapere a L’Eco di Bergamo il primo cittadino Alessandro Balestra – con tutte le autorizzazioni paesaggistiche necessarie, sia della Comunità Montana, sia del Parco delle Orobie Bergamasche. Durante i lavori, però, per motivi tecnici abbiamo dovuto apportare una modifica migliorativa al percorso, allungando la strada di 150 metri, che ha causato una sanzione da parte di entrambi gli enti […] Abbiamo fatto poi un accertamento di compatibilità paesaggistica che ha certificato l’assenza di danno ambientale, ma che non cancella le sanzioni. Quindi il danno ambientale non c’è e abbiamo fatto ricorso contro le sanzioni. A fronte del ricorso la sanzione della Comunità Montana è stata convertita in ulteriori lavori di compensazione e miglioramento ambientale che la stessa Comunità farà sul nostro territorio. Inoltre l’Amministrazione sta valutando se rivalersi sul progettista e sul Rup, ma non essendoci danno erariale non dovrebbe esserci questa necessità”.
Di tutt’altro parere la minoranza che ha rimarcato come “il Comune ha avuto un semplice esborso monetario e come la compensazione ambientale sia soltanto una destinazione finale delle somme da parte della Comunità Montana”. La discussione potrebbe aprire nuovi scenari non tanto per la somma in discussione, di relativa entità, quanto per il fatto che sullo stesso cantiere, con diversa competenza, il Parco delle Orobie ha elevato sanzioni nel 2019 per oltre 45.000 euro, oggetto di ricorso da parte del Comune al Presidente della Repubblica. “Aver pagato la sanzione della Comunità Montana – è la deduzione della minoranza – ammette indirettamente e di fatto le sanzioni del Parco, per le quali il Comune ha già stanziato almeno 10.000 euro di spese legali. Da valutare secondo noi anche i lavori di manutenzione straordinaria resisi necessari negli ultimissimi anni alla strada (oltre 100.000 euro), per migliorarne la transitabilità. Anche in questo caso il Comune dovrebbe valutare la bontà del lavoro dell’iniziale progettista, oggi sindaco. Abbiamo ribadito tutto questo già nel Consiglio del 4 agosto 2022 e le relative delibere sono state pubblicate all’albo pretorio solo quattro mesi dopo, il 5 dicembre, nell’imminenza della discussione della nostra interrogazione. Per l’intera questione abbiamo presentato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti”.
A margine della discussione per la strada anche una variazione di bilancio di circa 62.000 euro dello scorso settembre, arrivata in Consiglio per la ratifica oltre i due mesi previsti dalla legge. Il sindaco ha infine risposto in maniera lapidaria (“no assolutamente”) all’eventuale motivazione politica per le sue assenze (quattro in quattro anni) alle celebrazioni in onore dei Caduti ad inizio novembre. “Un’accusa personale, falsa e tendenziosa – risponde il sindaco –, perché noi siamo sempre stati in prima linea sul tema. Il Comune ha sempre partecipato attivamente col vicesindaco con la fascia e collabora da sempre con gli alpini per la manutenzione e sistemazione del monumento dei Caduti. E a ogni celebrazione abbiamo fatto regolamentare addobbi floreali e corona pagate dal Comune”