Non basta il cuore, l’Atalanta cade contro il Bruges per 3 a 1 e saluta la Champions

Un primo tempo choc condanna l’Atalanta, sconfitta a Bergamo dal Bruges per tre reti a uno ed eliminata dunque dalla Champions League.
18 Febbraio 2025

Un primo tempo choc condanna l’Atalanta, sconfitta a Bergamo dal Bruges per tre reti a uno ed eliminata dunque dalla Champions League. Di Lookman l’unica rete orobica, lui che era stato recuperato insieme a Carnesecchi e a Kolasinac. Il primo è titolare tra pali, il secondo riprende il suo in difesa accanto a Toloi e Djimsiti. A destra Cuadrado scalza Bellanova, l’attacco è l’ormai consolidato trio Pasalic sulla trequarti con De Ketelaere e Retegui in avanti. I belgi ripropongono la stessa identica formazione dell’andata. 4-2-3-1 e Jugtlà unica punta, sostenuto dal pericolosissimo trio Talbi-Vaneken-Tzolis: esattamente come all’andata, il Bruges parte meglio e mette sotto la Dea dopo soli due minuti. Verticalizzazione di Vaneken per Jugtlà, questi prolunga verso Talbi, controllo e destro all’angolino che passa tra le gambe di De Roon e buca Carnesecchi.

Doccia freddissima per l’Atalanta che prova a reagire, trova un gol in fuorigioco di Retegui, ma è tremendamente scoperta dietro. Gli ospiti ne approfittano e al 27’ raddoppiano: Jashari va via sulla destra, arriva in area e mette dietro, Tzolis calcia ma Carnesecchi fa un miracolo, sulla respinta c’è ancora Talbi che di destro raddoppia. Ora i bergamaschi sembrano impotenti, riescono comunque ad attaccare ma nemmeno la fortuna è dalla loro parte.

Nel recupero del primo tempo Zappacosta va via sulla destra e calcia di punta cogliendo il palo, De Ketelaere ripropone in mezzo, Pasalic colpisce di testa ma Mignolet respinge, Cuadrado sul tap-in vede il proprio tiro respinto da due giocatori belgi sulla linea. Immediatamente dopo, Tzolis riparte sulla destra e serve Jugtlà al limite, lo spagnolo si coordina mentre Kolasinac lo guarda e scarica un gran tiro di contrabbalzo che manda le squadre negli spogliatoi addirittura sullo 0 a 3.

La mossa dalla panchina arriva e si chiama Lookman. Il nigeriano impiega letteralmente 47 secondi a lasciare il segno: Zappacosta sprinta sulla sinistra, il suo traversone trova proprio l’11 che mette in porta di prima. La sua sostituzione cambia la partita, nel bene e anche nel male. Al 57’ Cuadrado riceve la sfera in area, viene contrastato e la palla finisce ad Ederson che colpisce il palo. L’arbitro però va a rivedere il contrasto precedente su Cuadrado, il quale subisce fallo e la revisione al VAR porta all’assegnazione del rigore.

Potrebbe essere una sorta di svolta per la partita, ma Lookman dal dischetto calcia malissimo, una fotocopia del rigore di Retegui contro il Torino e anche questa volta il risultato è lo stesso, con il portiere che para. La Dea schiaccia i belgi nella loro area, entrano anche Samardzic e Brescianini, resta il fatto che il tempo scorre inesorabile e il Bruges ha un distacco troppo netto, che diventa più ampio quando Toloi si fa espellere per fallo di reazione su De Cuyper.

L’incredibile rimonta non riesce, l’Atalanta abbandona la Champions League dopo un doppio confronto in cui, in sostanza, non è bastato metterci il cuore. Orobici volitivi, aldilà della sconfitta dell’andata il dominio dei bergamaschi è di fatto durato solo i secondi 45 minuti di Bergamo, peraltro sotto di tre gol. Troppo poco, complici anche gli infortuni, per una squadra che è in chiaro debito di ossigeno e di idee da ormai due mesi. Da salvare è lo spirito indomito e la voglia di lottare, alla quale andranno accompagnate prestazioni più convincenti già a partire da domenica 23 febbraio e dalla trasferta di Empoli. Resta ancora il campionato in una stagione lunghissima, l’Atalanta è chiamata a recitare al meglio la sua parte.

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