Mancano pochi giorni allo scadere della proroga del Decreto Legge che dalle vacanze estive e fino al 15 gennaio ha monitorato la situazione epidemiologica del nostro Paese. E mentre in Germania si pensa ad un lockdown fino ad aprile, in Italia si proseguirà invece con il “sistema a fasce”, che secondo ha affermato Francesco Boccia ci avrebbe “salvato due volte da un nuovo lockdown: quello che sta succedendo in Europa è sotto gli occhi di tutti”. I nuovi DPCM e Decreto Legge (che, fra le altre cose, prorogherà lo stato di emergenza fino al 30 aprile) saranno in vigore dal 16 gennaio e una strada sembra ormai essere già stata tracciata alla luce del tasso di contagiosità, purtroppo ancora elevato – si parla del 13,6% con poco più di 12mila nuovi positivi e 448 vittime nelle scorse ore.
Fascia arancione o fascia rossa? A deciderlo è, anche, l'Rt la cui soglia verrà abbassata con le nuove misure. Per entrare nella “zona arancione”, basterà un Rt uguale o superiore a 1, mentre per la “zona rossa” l'Rt dovrà essere a 1,25. Rimangono i 21 parametri di valutazione, ma il ministro Roberto Speranza non esclude che, qualora ci si trovi in rischio alto, l'Rt sarà determinante per entrare automaticamente in arancione, facilitando di fatto il passaggio ad una zona di rischio più elevata. “Senza le misure che abbiamo adottato a Natale e Capodanno – ha affermato Speranza – avremmo avuto una situazione ancora più grave. Conserveremo le zone e colori, ma abbiamo fatto un primo intervento abbassando le soglie di entrata in fascia rossa e arancione”.
Spostamenti regionali a rischio. Non è ancora confermato, ma con molta probabilità rimarrà il divieto di spostamento fra le Regioni – di qualsiasi colore, anche fra zone gialle –, almeno per tutta la durata delle nuove misure. La stretta è stata messa sul piatto principalmente “per limitare la circolazione del virus, impedendo i viaggi che non siano motivati da lavoro, salute e urgenza”. D'altro canto, pare resterà invece la possibilità di fare visita ad amici e parenti, nel limite di due adulti eventualmente accompagnati da minori di 14 anni, negli orari al di fuori del coprifuoco (confermato dalle 22 alle 5). Non è ancora chiaro se verrà studiata una norma ad hoc oppure se ci si limiterà ad una raccomandazione: ciò che è certo è che non vi sarà alcun controllo nelle abitazioni.
La movida, le palestre e lo sci sono gli altri punti toccati dal Governo. Per contenere la prima, visto il recente affollamento nei luoghi interessati e nelle strade dello shopping, sarà con probabilità vietato l'asporto di cibi e bevande dai bar dopo le ore 18, consentendo però la consegna a domicilio. Nessuna paura per i ristoranti, che potranno proseguire con l'asporto. Restano chiuse piscine e palestre, ma non è escluso che se l'indice di contagio dovesse scendere, potrebbe venirne autorizzata l'apertura per le lezioni individuali. Per quanto riguarda gli impianti da sci, la cui riapertura era prevista per il 18 gennaio, si rischia di saltare in alcune zone, mentre in altre il settore potrebbe ripartire in forma contingentata.
Infine, è allo studio l'introduzione di una nuova “zona bianca”, una sorta di “oasi” ad un passo dal ritorno alla normalità in cui tutto sarà aperto – dalle attività commerciali ai musei (che il Governo sta valutando di riaprire ad ingressi contingentati come “scelta simbolica” per mostrare una fievole luce in fondo al buio tunnel del Covid) fino ai teatri. L'ipotetica fascia potrebbe scattare con un Rt sotto quota 0,50 ma purtroppo, ad oggi, nessuna Regione è ancora vicina a questa soglia. La media italiana è infatti appena sopra l'1 e alcune Regioni sfiorano addirittura lo 1,50, come la Lombardia.