Dal prossimo anno scolastico gli orfani ucraini ospiti a Rota d’Imagna e Bedulita, così come altri giovanissimi profughi dall’Ucraina rifugiati in Valle Imagna, saranno inseriti all’interno del sistema scolastico italiano (la DAD del Ministero dell’Istruzione ucraino da settembre non sarà più operativa), quindi da settembre siederanno sui banchi di scuola nei plessi dell’Istituto Comprensivo di Sant’Omobono Terme a fianco degli altri ragazzi, in un percorso di inclusione davvero senza precedenti.
Un’inclusione che non sarà però priva di cambiamenti: le classi seconda e terza media di Selino Basso e la classe terza delle elementari di Selino Basso verranno infatti rimescolate così da permettere la costituzione di nuove sezioni, rese necessarie di fronte alla crescita dei numeri con l’arrivo dei 72 nuovi studenti ucraini. Sarà costituita una sezione in più alle scuole medie di Selino Basso (saranno 4 anziché 3) Soluzione che ha creato qualche malcontento fra i genitori, tuttavia immediatamente stemperato grazie all’incontro chiarificatore che si è svolto sabato 18 giugno alle scuole medie di Selino Basso.
Ad esporre il progetto ai genitori degli alunni di medie ed elementari direttamente la dirigente scolastica Marzia Arrigoni, che a chi chiede una classe di soli ragazzi ucraini ha risposto, senza troppi giri di parole: “La legge ci impedisce di costituire classi ‘ghetto’ e, inoltre, non sarebbe coerente con il progetto di inclusione che vogliamo offrire a questi ragazzi”.
“Stiamo vivendo una situazione straordinaria e di emergenza in Valle Imagna – spiega la dirigente di fronte ai numerosi genitori – Sono arrivati tanti ragazzi ucraini accompagnati dalle mamme o dalle nonne. Ne sono già stati inseriti 12 nel nostro Istituto. A questi si aggiungono gli orfani arrivati il 20 marzo a Rota d’Imagna e Bedulita. L’ 11 aprile scorso abbiamo avviato un progetto di accoglienza e inserimento. È una situazione nuova, nessuno in Italia si è mai trovato di fronte a qualcosa del genere. Siamo l’unica scuola con questo inserimento in tutta la nazione.
Ora che questi bambini sono qua è nostro obbligo volervi – prosegue Arrigoni -, non solo dal punto di vista legislativo. Abbiamo il dovere di fornire loro un’educazione come per tutti gli altri. Inoltre questi bambini e ragazzi vengono da una situazione difficile, non solo legata alla guerra”.
Nel dettaglio quali saranno i cambiamenti? Per quanto riguarda le scuole pubbliche dell’infanzia, non ci sarà alcuna novità in quando non interessate dalla presenza di bimbi ucraini. Alle elementari saranno 8 gli studenti ucraini nella seconda del plesso di Mazzoleni, per un totale di 19 alunni, 5 invece entreranno nella quinta di Rota d’Imagna per un totale di 13 alunni.
Alle elementari di Selino Basso un totale di 25 alunni ucraini saranno inseriti nelle classi terze (qua ci sarà un rimescolamento), quarte e quinte. Alle medie di Selino Basso 34 studenti ucraini saranno inseriti nelle classi prima, seconda e terza, con un rimescolamento per le seconde e le terze e la costituzione di una sezione in più (da 3 a 4) per ogni classe.
“Per quanto riguarda le classi che saranno “rimescolate”, saranno i docenti a decidere come mantenere eventualmente i compagni che hanno amicizie importanti o, al contrario, separare compagni che hanno fra loro divergenze”, spiega Arrigoni.
Dal primo giorno di scuola, ogni classe con studenti ucraini avrà a disposizione un assistente educatore e la compresenza di un secondo insegnante. L’assistente educatore – che sarà fornito dai Comuni di Rota d’Imagna e Bedulita – potrà portare gli studenti ucraini fuori dalla classe per fare alfabetizzazione o altro tipo di attività (ne ha la piena responsabilità). Questo dipenderà dal livello di alfabetizzazione dei ragazzi. A tal proposito, tutti i bambini e ragazzi ucraini ospitati in Valle Imagna stanno già facendo dei corsi di alfabetizzazione che dureranno tutta estate, e ad inizio anno scolastico effettueranno dei test per valutare il loro livello di italiano. Meglio conosceranno l’italiano, più staranno in classe con gli altri studenti.
“Non sarà semplice, ci saranno momenti di difficoltà – sottolinea la dirigente -. Vedremo di lavorare insieme giorno per giorno. Importante che arrivi anche ai bambini l’idea che accogliere questi bambini in difficoltà sia un momento di arricchimento per tutti, che permetterà di conoscere culture diverse e mettersi in gioco. Ad esempio, ho visto ragazzini parlare inglese con i bambini ucraini. Questo ha permesso loro di raggiungere anche questa competenza nella lingua inglese, fondamentale per il loro futuro”.
Questi bambini rientreranno in Ucraina? – si chiede la dirigente – Il tribunale di Brescia ha dato come termine dell’emergenza il 31/12/2022, rinnovabile di 6 mesi. Potrebbero rientrare, ma questa organizzazione resterà comunque fino a fine anno scolastico. Ad oggi non lo possiamo sapere”.
Ci sarà anche un mediatore culturale che ci aiuterà nella lingua, ma anche nel capire culture diverse. Il sostegno psicologico, già presente a scuola, verrà potenziato. Ci sarà anche uno psicologo che parlerà ucraino per bimbi ucraini. Sarà inoltre attivata una collaborazione con l’Università di Bergamo per adattare il nostro curriculum e ci invierà studenti tirocinanti che stanno studiando russo. Se tutto andrà bene, il nostro modello diventerà un riferimento a livello nazionale”.