Dopo lo stop (temporaneo) della Questura di Bergamo il mese scorso, non è ancora stato messo il punto al possibile rimpatrio dei 57 orfani ucraini tra i 6 e i 16 anni anni ospiti a Rota d’Imagna, Bedulita e Pontida dal marzo 2022.
Ad oggi, tuttavia, aggiornamenti non ce ne sono (la sospensione doveva durare 2 settimane) e si “naviga a vista”, come spiega il sindaco di Rota d’Imagna, Giovanni Locatelli. Ora non resta che aspettare la decisione (definitiva?) del Tribunale dei minori di Brescia. A ribaltare la situazione, lo scorso agosto, le numerose istanze da parte delle agenzie internazionali per la protezione dei minori, come Unhcr e Unicef. Anche gli stessi tutori degli orfani e alcune famiglie valdimagnine hanno attivato una raccolta firme. Tutti elementi che hanno portato alla sospensione – seppur temporanea – del rimpatrio.
In seguito agli ultimi accadimenti della guerra in Ucraina, con bombardamenti russi (nelle scorse colpita anche una scuola nella città di Sumy), è difficile pensare che gli orfani lascino la Valle Imagna. Perlomeno non nell’immediato.
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Dateli in affido.E’ assurdo che con tutta la gente che li prenderebbe in famiglia debbano rischiare di tornare nella guerra.