Nessuna novità per il progetto definitivo della Paladina-Sedrina, tratto finale della Tangenziale Sud di Bergamo, fermo ormai da mesi. Il Presidente della Provincia di Bergamo Gianfranco Gafforelli, nel corso dell'ultima seduta del Consiglio Provinciale, ha affermato – rispondendo al consigliere di minoranza Demis Todeschini sulla richiesta di aggiornamenti in merito alla situazione – di essere in attesa da giugno che l'Anas dia il via libera ai fondi aggiuntivi per il completamento. A febbraio 2020, infatti, è emerso che il costo previsto per il completamento ammonterebbe a più di 420 milioni di euro, rispetto ai 90 milioni previsti inizialmente.
Quella della Tangenziale Sud di Bergamo è una storia travagliata, lunga ben 15 anni. Divisa in tre lotti di costruzione, di particolare interesse per il nostro territorio è quello che riguarda il tratto da Paladina a Villa d'Almè, il cui completamento è una battaglia portata avanti da tempo dalle Amministrazioni Comunali e dalle Comunità Montane di Valle Brembana e Valle Imagna e che, nel corso degli anni, ha visto numerosi rinvii, investimenti monetari e solleciti.
Il tracciato interessato si sviluppa per circa 6,3 chilometri, dallo svincolo di Valbrembo a quello di Villa d'Almè nord – verso Botta di Sedrina, dove si raccorderebbe con il viadotto già esistente. Di questi circa 6 chilometri, il 75% è in galleria (ovvero 4,8 chilometri), suddivisi per 150 metri nelle gallerie artificiali di Valbrembo e Sombreno, 1,25 chilometri quella naturale di Sombreno e 3,4 quella di Villa d'Almè.
Il resto del percorso è in “trincea”, ovvero uno scavo nel terreno per mitigare l'impatto ambientale: 1.500 metri, dei quali 2/3 (ovvero 1 chilometro) nella piana di Petosino. I costi, nel tempo, sono lievitati. Dai 90 milioni di euro iniziali del 2006 fino all'ultimo progetto preliminare, presentato dalla Provincia agli Amministratori: ben 420 milioni di euro quelli stimati. A lievitare sono stati anche i costi per il completamento di questa fase di progettazione, di competenza della Provincia ma affidata alla società ProIter, per la quale mancano tre milioni a fronte dei sei totali necessari.
“Eravamo stati a Roma e sembrava tutto a posto – ha spiegato Mauro Bonomelli, consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, intervistato da L'Eco di Bergamo – i soldi per completare la progettazione, in realtà, in base alla convenzione originaria per la realizzazione della Tangenziale Sud di Bergamo sarebbero già a disposizione, ma serve l'autorizzazione dell'Anas per utilizzarli. Non so se la situazione di stallo sia dovuta al fatto che anche da parte loro ci sia la necessità di aspettare un via libera dal ministero delle Infrastrutture. Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo inviando a giugno la documentazione richiesta. Diversi solleciti da allora sono stati fatti. Speriamo ci rispondano al più presto”.
Sfumata, ovviamente, l'ipotesi iniziale di presentare il progetto entro la fine del 2020: l'obiettivo è ora slittato a fine 2021, tenendo conto anche della conferenza dei servizi. Quest'ultima si rivelerebbe infatti un nodo chiave di tutta la vicenda, poiché è allora che gli organi competenti potrebbero imporre ulteriori prescrizioni, che farebbero lievitare ancora di più il costo complessivo dell'opera.
Una volta conclusa la progettazione, si passerà al reperimento dei fondi necessari: a luglio alcuni sindaci brembani avevano richiesto di chiedere alle autorità l'inserimento dell'importante sbocco viario nel Piano “Italia Veloce”, il piano di investimenti per il rilancio dell'economia a firma del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel caso in cui l'Anas, invece, si facesse carico della realizzazione, il costo finale potrebbe calare sensibilmente, tagliando circa 75 milioni di euro di Iva.