“Per me siete un’unica comunità”: don Vinicio fa il suo ingresso fra Cepino e Selino Basso

Impossibile non notare il fermento dell'attesa nelle frazioni di Cepino e Selino Basso dove, a partire da località Ponte Pietra con un grande striscione, le vie del paese si sono addobbate di bianco e giallo, segno dell'arrivo di Don Vinicio.
26 Settembre 2022

Impossibile non notare il fermento dell’attesa nelle frazioni di Cepino e Selino Basso (S.Omobono Terme) dove, a partire da località Ponte Pietra con un grande striscione, le vie del paese si sono addobbate di bianco e giallo, segno dell’arrivo di Don Vinicio (in foto al centro con lo zaino blu in spalla).

Nonostante il meteo pienamente autunnale, l’aria che si respira è frizzante come in piena estate: con questo spirito sabato 24 e domenica 25 settembre è stato abbracciato dalle sue nuove comunità, accolto sul sagrato della chiesa di Cepino e accompagnato ieri dalle scuole medie sino alla Parrocchiale di Selino, dopo il suo arrivo sulla e-bike regalatagli dalla parrocchia di ultimo mandato delle Fiorine di Clusone, di cui tanti parrocchiani si son fatti vicini nella festa di sabato, dopo una tappa alla Cornabusa.

Non è mancata la presenza delle autorità civili nella figura del sindaco Ivo Manzoni (insieme al vicesindaco Demis Todeschini) che, per primo, lo ha accolto: lo scambio di intesa punta già ad una buona collaborazione futura basata sul “chiedere”. Proprio il Santuario della Cornabusa è stato il fulcro dell’omelia di don Corrado Signori, parroco di Ponte Giurino e compagno di messa di don Vinicio,che ha presieduto come delegato vescovile i primi riti della celebrazione a Cepino: “Don Vinicio, caro amico mio, sai bene, da buon bergamasco che “Cornabusa” significa buco nella roccia. Ecco, il tuo compito fra questi valdimagnini di buon cuore sarà quello di riuscire a fare un buco, non solo per fare entrare la fede, la Parola dell’unico Maestro, ma soprattutto far uscire dalle loro rocce tutti i pensieri, i dolori che si tengono dentro.Vedrai che ti basterà poco tempo per sentirsi un Valdimagnino, come è capitato a me”.

don vinicio 5 - La Voce delle Valli

Sulla stessa scia, don Alberto Monaci, anch’esso ordinato sacerdote nello stesso anno, utilizzando l’immagine della porta, ha consegnato al nuovo parroco alcuni doveri e consigli della sua missione, senza mancare di citare il Santuario. Alla conclusione delle celebrazioni sono stati portati all’altare dai più piccoli delle comunità due oggetti simbolo: una rete e un libro bianco, “come un infinito file”, che insieme ad altre parole hanno condotto don Vinicio alla sorpresa di un regalo comunitario “informatico”(che svelerà nelle celebrazioni del prossimo fine settimana).

Don Carminati ha personalmente preparato un foglio estratto dalla tasca per i ringraziamenti: “La preparazione degli addobbi fra le vie del paese, così ricca, per la quale vi ringrazio, è segno di una buona preparazione interiore.” Ha ringraziato i sacerdoti concelebranti e ha ricordato l’importanza dei santi patroni a lui affidati, San Bernardino e S.Maria Immacolata e la Madonna Addolorata della Cornabusa, segno di essere già fra una grande famiglia. ribadendo che “Per me siete un’unica comunità”.

I momenti di festa si sono spostati sotto il tendone della Virtus Cepino con una intensa serata fra buon cibo, chiacchiere e una ricca tombolata mentre domenica, grazie alle buone condizioni metereologiche, e a suon di musica del Corpo Bandistico, un suntuoso buffet della Pasticceria Acquario ha tenuto in compagnia le comunità sul sagrato della parrocchia di Selino Basso. Con questo spirito, ha sottolineato che questo primo anno sarà di integrazione e conoscenza, con serenità, pazienza e soprattutto entusiasmo, inizia il suo cammino in Valle Imagna. Domenica prossima, 2 ottobre, don Vinicio ufficializzerà anche il suo mandato come Rettore del Santuario della Cornabusa.

Foto: Foto Frosio Valle Imagna

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