Piazzatorre, rinasce l’ex “Colonia bergamasca”: al suo interno (forse) spazi con funzione sociale

L'ex “Colonia bergamasca” di Piazzatorre rinascerà a nuova vita. Dopo l'abbandono alla fine degli anni '70 verrà convertita a nuova funzione, forse di tipo sociale.
4 Febbraio 2022

L’ex “Colonia bergamasca” di Piazzatorre rinascerà a nuova vita. Lo storico edificio voluto e gestito fin dagli inizi del ‘900 dall’”Opera bergamasca per la salute del fanciullo”, che per decenni ha ospitato bambini e ragazzi fra le sue mura, verrà convertita a nuova funzione dopo essere stata abbandonata a se stessa per quasi mezzo secolo. Ad occuparsi del recupero una società di imprenditori – che per il momento vogliono restare anonimi – che lo scorso autunno l’anno acquistata all’asta dopo il fallimento della precedente proprietà.

Il futuro dello stabile è ancora da decidere, ma non sarà di tipo residenziale, questo è sicuro. A confermarlo è un rappresentante dei nuovi titolari: l’ex Colonia potrebbe infatti essere convertita in uno spazio con funzione di tipo sociale, in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Ma prima di pensare a ciò, è necessario svolgere le prime operazioni. Come la pulizia, che è partita proprio in questi giorni, e la valutazione di stabilità. Resta da capire se qualcosa può essere salvato, oppure se ci sarà da demolire.

Colonie di Piazzatorre

Un po’ di storia dell’ex “Colonia bergamasca”, che ospitò anche bimbi ebrei orfani

La struttura, costituita da un corpo centrale con due ali della lunghezza complessiva di 69 metri, nasce nel 1903 inizialmente come “ospizio per fanciulli gracili e anemici”. A ricordare la dicitura è il volume “Gente di Piazzatorre”, scritto da Tarcisio Bottani, Felice Riceputi ed Ermanno Arrigoni nel 2006. Teodoro Frizzoni, allora presidente dell’Opera bergamasca, fu il primo ad avere l’idea: versò 6.500 lire per la sua costruzione. Il resto – 10.000 lire – fu saldato dalla Cassa di risparmio di Milano, mentre la Società degli originari di Piazzatorre concesse l’uso dell’acqua potabile gratuitamente.

Come raccontò lo storico “Giornale di San Pellegrino”, qui ogni estate venivano mandati 160 ragazzi e ragazze, “giovani tristi, sparuti a deficiente sviluppo che portano le stimmate di una triste eredità, di una insufficiente o irrazionale nutrizione, che rappresentano altrettanti candidati alla tubercolosi e vengono completamente rifatti nei loro polmoni”. In poche parole, qui venivano mandati i bambini di costituzione gracile e anemici, che richiedevano la “cura climatica” possibile grazie all’aria salubre del paese montano.

Successivamente, dopo la Grande Guerra, l’ex Colonia ospitò fino a 300 ragazzi alla volta, mentre nel 1941 e nel 1944 fu rifugio per i figli di italiani sfollati dalla Libia. Nel 1945-1946, dopo la Seconda Guerra Mondiale, vennero ospitati gli orfani di ebrei perseguitati e i ragazzi che erano scampati ai lager nazisti. Infine, l’edificio tornò al suo scopo originario fino alla chiusura, avvenuta alla fine degli anni Settanta.

Fonte: L'Eco di Bergamo
Foto: Facebook: "Quelli della colonia di Piazzatorre"

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Commenti:
  1. Devo far

    o i miei più grossi complimenti per il filmato frutto di storia,ricerca e ricordi della gente di Piazzatorre.Ho rivisto con piacere il caro Giacomo e l’amatissima Luigina che non mancherò di chiamare per un saluto telefonico domattina.Vedere come sono ridotte le colonie è stato come ricevere un colpo al cuore;ambienti,un tempo,così attrezzati e piacevolmente vissuti da bambini e ragazzi diventati veri ruderi fanno pensare alla negligenza nella cura del bene pubblico!Spero veramente che con la ristrutturazione iniziata da poco si possa far felici tutti coloro che potranno usufruire di questi ambienti rimessi a nuovo in un posto salubre come è Piazzatorre.

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