A Bergamo succede di tutto. Tra Atalanta e Torino è 4 a 4, match certamente spettacolare, più per colpa delle difese che per merito degli attaccanti: quattro rigori in 90 minuti sono una rarità. La Dea conferma praticamente in blocco la formazione di Venezia. L’unico cambio è sulla trequarti del campo, dove Pessina rileva Pasalic, ancora in campo dal primo minuto il duo colombiano Zapata-Muriel. Juric recupera Bremer e Belotti, ma quest’ultimo parte dalla panchina. In attacco la prima punta è Sanabria, supportato da Pjaca e Praet, Aina e Singo gli esterni di centrocampo.
La gara, per i padroni di casa, inizia come peggio non potrebbe. Dopo 3 minuti, lancio lungo per Praet sulla sinistra, Djimsiti gli inciampa addosso, il numero 22 arriva sul fondo e mette la palla in mezzo, Sanabria a un metro dalla porta realizza lo 0 a 1. Pessimo inizio da parte della Dea, che non sembra affatto una squadra in lotta per l’Europa, soprattutto per l’intensità espressa in campo nei primi dieci minuti. I bergamaschi carburano a partire dal quarto d’ora. Zappacosta entra in area e dribbla Rodriguez, che lo stende: calcio di rigore che Muriel realizza con una conclusione centrale appena sfiorata da Milinkovic-Savic. La rimonta prima è un’illusione, perché Hateboer segna ma è in offside, poi si concretizza al 23’. Questa volta Muriel fornisce l’assist, battendo un corner basso a uscire dall’area, De Roon arriva in corsa e con uno splendido destro di prima segna un gran gol.
L’Atalanta fa, l’Atalanta disfa. Protagonista in negativo è ancora Djimsiti, che gestisce male una brutta palla e la perde sulla trequarti. Sanabria si presenta in area e Freuler lo tocca da dietro, Abisso indica di nuovo il dischetto: un rigore forse meno evidente, ma il contatto c’è. Questa volta il tiratore è Lukic, ma il risultato è lo stesso. Palla in porta con un rigore perfetto e Torino che riacciuffa il vantaggio, sfruttando un altro grave buco della difesa orobica.
Buco difensivo che rimarrà una costante per tutta la gara, nonostante all’intervallo Toloi rilevi Djimsiti. L’Atalanta prova a uscire dagli spogliatoi con maggior piglio, ma l’unica occasione è per Zapata, ben murato da Bremer. I granata sono invece accorti e sfruttano ogni debolezza dell’avversario. Pobega viene servito in profondità da Brekalo (che ha un paio di secondi da solo per pensarci), l’ex Spezia sterza e Toloi lo atterra. Il copione non cambia nemmeno questa volta. Ancora Lukic dagli 11 metri, ancora gol nonostante Musso intuisca il tiro incrociato del 10 del Toro. Per l’Atalanta è notte fonda, ancora più buia quattro minuti dopo. Cross dalla sinistra da parte di un giocatore granata, Freuler prova a intervenire ma butta la sfera nella propria porta, per 4 a 2 che sa di condanna. Gasperini si gioca le carte di Boga e Pasalic, oltre a Demiral (perché non titolare?), ed è il croato a riaccendere la luce. Muriel, l’unico ispirato in squadra, premia il lungo taglio del numero 88, che si presenta solo davanti a Milinkovic Savic e lo batte con un preciso mancino sul primo palo che riapre i giochi al 78’.
La Dea ci crede: Muriel viene murato in corner da Bremer, poi lo batte, Demiral tira, Zima si oppone con un tocco di braccio che in un primo momento Abisso non vede. L’arbitro viene richiamato al check al monitor e dopo aver rivisto le immagini decreta il quarto rigore della serata. A batterlo ci pensa il migliore in campo per i bergamaschi, Luis Muriel: destro ad incrociare che spiazza il portiere e punteggio fissato su 4 a 4 finale. Una partita sicuramente divertente, ma giocata dai bergamaschi solo a tratti, con scelte di formazione incomprensibili (Pessina trequartista) ed errori costanti ma che non vengono mai risolti.
Una tendenza che appare inconciliabile con quello che dovrebbe essere l’obiettivo bergamasco, ovvero restare in corsa fino all’ultimo per un posto in Europa. Se si vorrà finire tra le prime sette del campionato, servirà ben altra prova, al netto di alcune individualità, come Zappacosta e Muriel. La classifica dice che è tutto aperto, dunque è vietato sbagliare la prossima partita. Lunedì 2 maggio a Bergamo arriva la Salernitana a caccia di punti salvezza: il treno non è ancora partito, ma è finito il tempo degli errori.