A pochissimi giorni dalla riapertura del Ponte che balla a Clanezzo spuntano già sui social le prime critiche: il ponte sospeso non permetterebbe un immediato accesso ai ciclisti, che – come indica un cartello – devono portare la loro bicicletta a mano per superare le barriere architettoniche (posizionate a inizio e fine passerella) e così poter attraversare il ponte.
Le barriere sono posizionate talmente vicine fra loro da rendere effettivamente molto difficoltoso l’accesso, non solo ai ciclisti ma anche a passeggini e disabili in carrozzina. A segnalarlo su Facebook è il ciclista amatoriale Daniele Tosoni, associato FIAB ( Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha per finalità la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto intelligente ed ecologico) e organizzatore di gite cicloturistiche.
“In teoria il collegamento tra Valle Imagna e la bellissima Cilabile Brembana ci sarebbe e sarebbe importante – scrive sui social il ciclista –, ma in pratica queste barriere architettoniche sono così fitte che impediscono il passaggio delle biciclette (anche dei passeggini). Allora il ciclista o cicloturista (magari con le borse al seguito) dovrebbe fare il pericoloso ponte di Almenno se non riesce ad alzare di peso il mezzo. Ma si sa quanto pesano certe bici, sopratutto le bici elettriche, molto utili ai non più giovani!
Ho assistito a sforzi titanici e incomprensibili per riuscire a passare! Il cartello che indica “bici condotta a mano” è una presa in giro: bisogna scavalcare. Speriamo si ponga rimedio presto, tra breve si completerà anche la ciclabile della Valle Imagna che inizia a Clanezzo con la ciclabile del Chito’ e che deve continuare fino a Sant’Omobono Terme e che sarà collegata con la Città di Bergamo con la Ciclabile dei Colli via Sombreno”.