Presto la comunità di Bracca accoglierà alcuni profughi ucraini che troveranno rifugio all’interno della casa di Sant’Antonio: in settimana arriverà un nucleo famigliare composto da 12 persone (9 bambini e 3 adulti).
“L’Amministrazione comunale di Bracca – fa sapere il sindaco Giacomo Gentili – è stata contattata da Don Roberto Falconi in merito all’accoglienza di profughi ucraini che a breve arriveranno nella nostra comunità: ci è sembrato ovvio dare la nostra disponibilità, sia a livello burocratico che organizzativo. Sicuramente sarà un impegno non da poco, visto che dovremo supportare queste persone in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Per ora lavoreremo anche con l’aiuto dei volontari per risolvere i problemi contingenti; sono sicuro che ci dimostreremo una comunità solidale che saprà essere di supporto a queste famiglie. Periodicamente vi terremo informati sull’evolvere della situazione”.
“Mi permetto di rivolgermi a tutta la popolazione di Bracca per chiedervi una mano a riguardo dell’emergenza accoglienza profughi – spiega don Roberto –. Come molti di voi sanno, la parrocchia ha messo a disposizione la casa di S. Antonio, che in settimana dovrebbe accogliere un nucleo famigliare composto da 12 persone (9 bambini e 3 adulti). Abbiamo bisogno di un aiuto da parte di tutti: Caritas Bergamo per ora non prevede nessun aiuto tranne un operatore che ci possa dare una mano per aspetti più complessi (sanitario, burocratico, ecc.). I coordinatori a cui fare riferimento sono don Roberto e sig.ra Erica Rondi come operatore Caritas.
In questo momento – conclude il parroco – sto cercando una macchina lavamoquettes (le stanze da letto di S. Antonio sono così) e un paio di armadi non troppo grandi (circa 2 m al massimo di lunghezza). Chi ne avesse me lo segnali tramite messaggio al più presto al mio numero di telefono (3285688506)”.
Riferimenti per eventuali donazioni:
• Carta postepay 5533171145783599 (intestata a FALCONI ROBERTO)
• IBAN IT 53 S 3608 1051 3828 6656 9866 65
La scorsa notte a Roncola sono invece già arrivate tre mamme insieme alle loro tre figlie che sono state accolte all’interno della casa parrocchiale. Hanno dovuto affrontare un viaggio durato 28 ore passando per Polonia, Slovacchia e Austria. Domani, martedì 8 marzo, è atteso l’arrivo di un’altra famiglia a Costa Valle Imagna che sarà ospitata nella casa di una villeggiante.
“Noi stiamo dando un piccolo segnale – spiega don Andrea Pedretti -, ma come molti altri stanno facendo. E il fatto che se ne citino alcuni è proprio perché gli altri siano spronati a fare qualcosa di simile. Davvero in molti possono accogliere. Queste persone è evidente non sono tra le più povere, magari hanno quattro soldini che hanno messo via per poter arrivare in Italia: hanno speso 350 euro a testa per arrivare da noi! È raccapricciante che si possa speculare su un dramma del genere. Queste donne sono arrivate a Costa Imagna distrutte da un viaggio lunghissimo, ferme in dogana fra Ucraina e Polonia 12 ore.
La loro voglia di partecipare ad una vita comunitaria è qualcosa di sorprendente. Loro vogliono rendersi utili, sono disponibili ad aiutare per qualsiasi cosa. Non vogliono essere un peso, ma imparare a fare qualcosa, ringraziare come possono. Hanno dovuto abbandonare i loro mariti e questo è davvero angosciante. L’accoglienza della comunità è straordinaria. Noi vogliamo renderle partecipi di una vita comunitaria, cercando di coinvolgerle. Ho visto nei loro occhi la voglia di ritornare nel loro Paese, sono convinte che qua ci staranno poco perché auspicano in una pace che possa arrivare”.