Primo maggio, Festa dei Lavoratori: la storia e perché si festeggia

Le origini di questa festa risalgono al 1 maggio del 1886, quando a Chicago i sindacati organizzarono uno sciopero di quattro giorni per difendere gli operai costretti a sedici ore lavorative senza i giusti sistemi di sicurezza.
1 Maggio 2023

Testo scritto da Sabrina Gotti e Anna Milesi dell’Istituto Turoldo di Zogno nell’ambito del progetto La Voce “Giovane” delle Valli.

“8 ore di lavoro, 8 di svago e 8 per dormire.” Questo lo slogan nato in Australia che diede ai lavoratori la forza di ribellarsi contro il sistema. In molti Paesi del mondo come Cuba, Russia, Cina, Brasile e anche Italia, la festa dei lavoratori si festeggia il primo maggio. Perché?

Le origini di questa festa risalgono al 1 maggio del 1886, quando a Chicago i sindacati organizzarono uno sciopero di quattro giorni per difendere gli operai costretti a sedici ore lavorative senza i giusti sistemi di sicurezza. Quel giorno, dodicimila fabbriche e quattrocentomila lavoratori scioperarono chiedendo la riduzione della giornata ad otto ore lavorative, e molti protestanti rimasero uccisi e feriti dalle forze di polizia chiamate a sedare le rivolte.

Dopo la strage i responsabili delle proteste furono condannati a morte e nel 1887 venne proposto dal presidente degli Stati Uniti, Cleveland, di rendere il giorno del primo maggio la data di commemorazione dell’evento. Nonostante all’inizio l’idea non fosse stata presa in considerazione, poiché si temeva un rafforzamento del socialismo, i lavoratori di Chicago si riunirono in una manifestazione di lutto in ricordo della strage, e così fecero altri in America e in Europa.

Nel 1889 la celebrazione della festa venne resa ufficiale a Parigi, durante il Congresso Internazionale; nel nostro Paese, invece, la ratificazione di questa giornata internazionale non fu così immediata. In Italia la decisione in merito alla festività del 1º maggio avvenne solo due anni dopo, per essere poi sospesa dal 1924 e per tutto il ventennio fascista.

Il primo maggio 1955, papa Pio XII istituì questa commemorazione per la Chiesa anche nel mondo cattolico, così che i lavoratori cattolici potessero sentirsi riconosciuti. In quell’anno la festa venne dedicata a San Giuseppe lavoratore o artigiano, il quale, oltre ad essere padre di Gesù e marito di Maria, rappresenta la dignità del lavoro; era infatti un onesto falegname, dedito al sacrificio e all’impegno. In questo modo, una festa civile diventa anche occasione perché i Cristiani rafforzino la loro fede, confrontandosi con un modello di santo molto vicino alla nostra vita quotidiana.

Per avvicinarci ai nostri giorni, ricordiamo che dal 1990 i sindacati federali CGIL, CISL e UIL organizzano con il comune di Roma un concerto in piazza San Giovanni Laterano, proprio per celebrare questa ricorrenza. Dal pomeriggio alla notte, cantanti e gruppi musicali rallegrano l’atmosfera in ricordo di chi, in passato, ha lottato per darci la possibilità di un futuro migliore.
Ancora oggi nel mondo celebriamo questa festa, e si pensa e si spera di continuare a farlo. Il lavoro unisce le persone e ci permette di rafforzare il nostro modo di relazionarci e di collaborare con gli altri.

alunne1 - La Voce delle Valli
Sabrina Gotti e Anna Milesi

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