Dea quadrata e vincente. Al Bentegodi i bergamaschi danno prova di aver smaltito l’eliminazione dalla Champions e contro il Verona infilano una vittoria che porta punti pesanti per la qualificazione alle prossime coppe europee.
In casa Atalanta è rivoluzione dal primo minuto. Tra i pali torna Gollini, poi Gasperini disegna la sua squadra senza gli esterni di centrocampo (Gosens è infortunato) e scegliendo dal primo minuto Romero, Djimsiti, Palomino e Toloi, a centrocampo dovrebbero posizionarsi Freuler, De Roon e Pessina, con Miranchuk e Malinovskyi dietro a Zapata.
L’Hellas risponde con la difesa a tre, esterni di tutto campo Faraoni e Dimarco, Lasagna prima punta supportato da Zaccagni e Barak.
Lo stravolgimento tattico degli orobici funziona e il Verona fa fatica a prendere i riferimenti tanto in difesa quanto in attacco. I primi 20 minuti di partita sono piuttosto frammentati, l’Atalanta ci prova di più ma entrambe le compagini giocano su ritmi alti e con atteggiamento molto aggressivo. Al minuto 25 Malinovskyi su punizione crossa dai 30 metri, Romero svetta e Silvestri blocca il colpo di testa.
Alla mezz’ora, Zapata sfonda sulla sinistra, diagonale potente ma il numero 1 scaligero è ancora attento. L’equilibrio si spezza due minuti dopo, quando Di Marco va a duello aereo con Romero nella propria area, il numero 3 tocca la palla con un braccio e Pairetto fischia un rigore evidente. Malinovskyi dal dischetto apre il mancino e spiazza Silvestri, rete dell’1 a 0.
L’Atalanta spinge di più, i 3 uomini dietro a Zapata si muovono molto e favoriscono gli inserimenti del centravanti colombiano, che al 37’ passa tra i centrali del Verona cogliendo il palo con un sinistro sporco. Solo 5 minuti dopo, altra percussione di Zapata su spizzata di testa di Malinovskyi, questa volta il numero 91 supera Lovato nello sprint e con il destro manda la palla in rete alle spalle di Silvestri in uscita.
0 a 2 dunque all’inizio della ripresa, risultato che resta per tutta la gara: il Verona prova una reazione con tre cambi al 45’ e alza il ritmo, ma non porta mai pericoli dalle parti di Gollini se non con Lazovic subentrato, l’estremo difensore atalantino è bravo a murare in uscita. La Dea si dimostra compatta nelle retrovie e, dopo gli ingressi di Ilicic e Muriel, anche pericolosa in ripartenza. A quattro dalla fine il fantasista con la 72 trova la percussione centrale e calcia dal limite, troppo centrale e Silvestri para.
Lo stesso Silvestri viene graziato un minuto dopo, Muriel parte dalla sinistra, ubriaca due avversari ma davanti al portiere chiude troppo il destro e manda a lato. Prima del triplice fischio c’è tempo per l’esordio di Kovalenko con la maglia nerazzurra e per un gran mancino a giro di Ilicic che sbatte sulla traversa. Il punteggio finale è il risultato giusto per quanto l’Atalanta ha fatto vedere in 90 minuti, tanta qualità e un’ottima disposizione in campo, i giocatori non hanno affatto patito il cambio di modulo. Buonissima prova di tutta la retroguardia, Malinovskyi incisivo e mai fine a sé stesso, Zapata ha fatto reparto da solo finché il fisico glielo ha concesso.
Per la Dea e tutta la Serie A ora è tempo della sosta per le nazionali, il campionato ritornerà sabato 3 aprile e vedrà i bergamaschi ospitare e Bergamo l’Udinese.
Photo Credit: Alberto Mariani