È stato presentato oggi, sabato 21 ottobre, alla Chiesa di Santa Maria della Consolazione di Almenno San Salvatore – detta di San Nicola – il risultato dell’intervento conservativo che ha interessato le formelle in cotto dipinte a fresco che ne adornano il soffitto. Commissionato dalla Parrocchia di San Salvatore per un costo complessivo di circa 300.000 euro, il restauro è stato realizzato anche grazie al contributo del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e di Intesa Sanpaolo nell’ambito della campagna “I Luoghi del Cuore”.
Nel 2016 infatti, grazie al voto di 29.735 persone, il complesso di San Nicola ottenne il secondo posto in Lombardia e il sesto nella classifica nazionale dell’ottavo censimento “I Luoghi del Cuore”. A seguito di questo importante risultato la Parrocchia presentò una richiesta di contributo in occasione del Bando che il FAI lancia dopo ogni edizione del censimento.
Il progetto valutato positivamente ha ricevuto un contributo di 30.000 euro da parte del FAI e di Intesa Sanpaolo, oltre al sostegno di diverse associazioni del territorio e donazioni di privati. L’intervento appena concluso, che si è concentrato sulle campate IV e V, è stato selezionato anche per la sua forte valenza simbolica: il contributo “I Luoghi del Cuore”, destinato anche con l’intento di incentivare il reperimento di altri fondi, ha in effetti innescato un circuito virtuoso che sta, un passo alla volta, portando al recupero di tutto il soffitto. I restauri sono stati condotti dal Restauratore Villa Tiziano e dalla sua bottega; l’equipe composta da quattro collaboratrici (Daniela Lepori, Roberta Finazzi, Clara Andreini, Michela Ravasio) ha portato a termine i lavori in 11 mesi. Attualmente si sta intervenendo sul soffitto delle campate II e III.
Il complesso di San Nicola sorge in un contesto paesaggistico intatto, circondato dai vitigni della collina di Umbriana. Fu costruito alla fine del Quattrocento e si concretizzò nel giro di pochi anni nella realizzazione di una chiesa monumentale e di un convento dedicati a Santa Maria della Consolazione, edificati tra 1488 e 1518. Il complesso visse il suo periodo aureo alla fine del Cinquecento, quando fu completato il campanile e venne costruito dai celebri maestri Antegnati l’organo con raffinate ante dipinte. Nel secolo successivo, in seguito alla grande diffusione del culto di San Nicola, venne affiancata la seconda intitolazione. La splendida chiesa, in pietra locale, è a navata unica, con sei cappelle che si aprono su ciascun lato riccamente decorate con stucchi, affreschi e quadri, tra i quali spicca una Trinità realizzata nel 1517 da Andrea Previtali, importante pittore bergamasco formatosi a Venezia a contatto con Giovanni Bellini.
Elemento di notevole valore storico-artistico è il soffitto, ornato da oltre millecinquecento formelle in cotto intonacato e dipinto con rosoni geometrici o floreali, figure antropomorfe, festoni di frutta, fiori e persino piccoli ritratti di profilo. La superficie dipinta delle formelle si era altamente degradata nel tempo. Il progetto di restauro si è articolato in due fasi: la prima di consolidamento degli intonaci distaccati e disgregati, con la riadesione al supporto, tramite prodotti stesi con pennelli e iniezioni di materiali; la successiva di pulitura e riordino dell’intero impianto dipinto, con stuccature e riduzioni di interferenza visiva. Anche l’apparato portante costituito da travi, travetti e terzere è stato oggetto di restauro. Il restauro ha inoltre fatto emergere dettagli in precedenza ignoti, tra cui il probabile autoritratto di uno dei frati del convento, forse l’autore della decorazione delle formelle.
Si ringrazia la famiglia Lurani, il Comune di Almenno San Salvatore e la Parrocchia di San Salvatore da sempre a fianco del Comitato San Nicola per la valorizzazione e la promozione di questo luogo di grande bellezza. “Conosco da molti anni la Basilica di San Nicola e non ho mai smesso di meravigliarmi per la grande qualità storico-artistica dell’edificio e dell’organo Antegnati, tanto più visto il contesto ancora oggi quasi rurale in cui si trova: sembra piuttosto la chiesa di una grande città”, commenta Marco Magnifico, Presidente FAI. “Tenevo quindi in modo particolare a legare il nome del FAI a un restauro che la vedesse protagonista e sono particolarmente soddisfatto che il contributo dei Luoghi del Cuore abbia dato una spinta fondamentale alla raccolta fondi che sta portando al recupero dell’intero soffitto e delle sue formelle, certamente uno degli elementi più distintivi di tutto il complesso”.
Cui fa eco Claudio Cecchinelli, in rappresentanza della Delegazione FAI di Bergamo: “La chiesa di San Nicola è un doppio luogo del cuore per la Delegazione FAI di Bergamo: non solo è stata una delle prime aperture in occasione delle Giornate FAI con lunghe code di amanti della bellezza, ma anche un esempio di passione che le persone del Comitato San Nicola hanno saputo trasmettere alle migliaia di sostenitori della candidatura a Luogo del Cuore. Quanto sta accadendo a San Nicola conferma che Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa: siamo felici di essere fra questi sprovveduti e continueremo a esserlo insieme agli amici del Comitato e a tanti che ne hanno seguito l’esempio”.
“Un progetto ambizioso avviato nel lontano 2015 con i preparativi per la partecipazione alla campagna I Luoghi del Cuore del 2016” ha ricordato Antonio Rota del Comitato di San Nicola. “Il Comitato opera da più di trent’anni per valorizzare la chiesa mantenendola viva con le sue tradizioni centenarie che la legano alla Contrada della Porta, della Comunità di Almenno e dei paesi limitrofi. Un legame non solo storico-culturale ma soprattutto di devozione religiosa. Grazie ai numerosi contributi, sono stati effettuati molti interventi che hanno interessato l’organo Antegnati, i vari dipinti, gli affreschi, la torre campanaria e ora, grazie anche al contributo di FAI e Intesa Sanpaolo il recupero del prezioso Cielo di San Nicola”.
Chiosa infine Lorenzo Colombo, membro della famiglia Lurani: “La volontà di donare la chiesa a chi potesse continuare ad averne cura e a valorizzarne la bellezza era già forte in mio zio Giampiero, che per tanto tempo si è occupato dei beni della famiglia qui ad Almenno. Non è stato facile trovare qualcuno disposto ad accettare in dono un bene come questo. L’operazione ha richiesto tanti anni, tanto impegno e tanta fatica. Sono quindi particolarmente felice di questo risultato”.