Pochi bambini iscritti, e la scuola elementare chiude i battenti. Così, aule e corridoi che prima ospitavano gli alunni, vengono recuperati e trasformati in spazi coworking dove poter continuare a lavorare, restando però in valle. È il progetto dell'Amministrazione comunale di Roncobello, realizzato in poco tempo dopo la chiusura definitiva della primaria dello scorso 30 giugno, che ha riorganizzato così le aule trasformandole in 20 postazioni di lavoro comprese di tavoli, sedie, scrivanie, stampante, rete internet e impianto di videosorveglianza.
“Si capiva da tempo – ha dichiarato Ilaria Rovelli, sindaco di Roncobello, a L'Eco di Bergamo – vedendo il numero di bambini sempre in calo, che la scuola avrebbe chiuso nel 2020. E il nostro gruppo, già durante la campagna elettorale dello scorso anno, aveva inserito nel proprio programma la trasformazione delle aule delle elementari in uno spazio di coworking. Già qualche anno fa, volevano chiudere la scuola e l'Amministrazione si impegnò per tenerla aperta. Ma ora il numero di studenti minimo non c'è più e non ci sarà nemmeno in futuro, inoltre l'asilo ha giù chiuso nel 2016, quindi ci siamo dovuti rassegnare”.
Roncobello, così come altre scuole dell'alta Valle (ad esempio a Santa Brigida), da tempo lotta contro il fenomeno dello spopolamento che ha di conseguenza diminuito in maniera drastica le iscrizioni di bambini. E se fino a qualche anno fa ci si poteva aggrappare al numero minimo per legge, ormai non risulta più un'opzione accettabile. “Sicuramente la chiusura della scuola per un paese, seppur piccolo come il nostro, non è mai un fatto positivo – ha aggiunto Rovelli – Prima di tutto perché sintomo della diminuzione della popolazione. E poi viene a mancare il legame con il territorio. È una grossa perdita per tutta la comunità”.
Con il suo progetto, l'Amministrazione ha deciso di guardare al lato positivo della vicenda, rimboccandosi le maniche per realizzare in tempo record uno spazio – inaugurato ieri – che ha già raccolto oltre 30 manifestazioni d'interesse a fronte di 20 postazioni di lavoro. “L'idea e il successo che ha avuto almeno nelle richieste ci dà un po' di speranza: non avremo più i bambini nelle aule della scuola, ma postazioni di lavoro con persone che possono lavorare da Roncobello durante l'estate e potenzialmente tutto l'anno – ha spiegato il sindaco – Tra tutti i lati negativi del Covid-19, forse c'è di positivo che si sta rivalutando la possibilità di lavorare da casa. E questa casa può essere anche uno dei nostri paesi di montagna”.
L'edificio che ospitava le elementari si trova accanto al Municipio ed è stato sistemato e riqualificato nel 2018. Un gruppo di volontari si è mosso per riorganizzare gli spazi con tavoli, sedie, scrivanie, stampante, connessione internet, impianto di videosorveglianza e nuova serratura, che ora funziona tramite badge, per una spesa totale di poco meno di mille euro. “La maggior parte delle richieste – ha concluso Rovelli – sono arrivate soprattutto dai villeggianti. Tutte persone che hanno una seconda casa a Roncobello e devono lavorare mentre sono qui in vacanza”. Lo spazio resterà, per ora, aperto luglio, agosto e settembre.