Era il 1994 quando un gruppo di ciclisti decise di intraprendere una grande impresa: attraversare mezza Europa in sella alla propria bicicletta, partendo da Rota d'Imagna direzione San Pietroburgo, alla scoperta di quella città russa che nei suoi lussuosi palazzi porta la firma ed il genio del valdimagnino Giacomo Quarenghi.
L'idea di questa “biciclettata” – nell'anno dei 250 anni dalla nascita del Quarenghi – nasce dalla mente di Stefano Frosio, in un freddo gennaio del 1994. L'obiettivo è raggiungere la bella San Pietroburgo, dove l'architetto Giacomo Quarenghi – uno dei massimi esponenti del neoclassicismo e originario della località Capiatone, a Rota d'Imagna – ha progettato alcuni fra gli edifici più illustri della cittadina russa, fra cui lo Smolnyi e il celebre Teatro dell'Hermitage, al cui direttore i ciclisti hanno consegnato la bolla di nascita che attesta la nascita di Quarenghi a Rota d'Imagna.
Sono passati 25 anni da quel 9 agosto ma i nove ciclisti Giuseppe Bassi, Vittorio Frosio, Fausto Galeotti, Pietro Invernizzi, Domenico Locatelli, Roberto Locatelli, GianCarlo Mazzucotelli, Antonio (detto 'Micèto') Pizzagalli e Valentino Todeschini (i primi due giorni nel gruppo anche Mario Locatelli e Mario Capelli fino a Lindau, Germania) del Gruppo Ciclistico Valle Imagna non hanno di certo scordato l'avventura che li ha portati fino in Russia, pedalando per oltre 2000 chilometri e attraversando alcune delle più belle città scandinave, come Copenhagen, Stoccolma ed Helsinki.
Domenico Locatelli di ritorno dalla pedalata Rota-San Pietroburgo riceve un riconoscimento dall'allora sindaco di Barzana Teodoro Merati
Ed è per far riaffiorare questi bei ricordi ed imprimere nel tempo la loro impresa che Domenico Locatelli, uno dei ciclisti, ha deciso di raccogliere i suoi appunti di viaggio realizzando un piccolo libricino dal titolo “Dalla Valle Imagna a San Pietroburgo – Pedalando sulle orme del Quarenghi” che racconta per filo e per segno le 15 tappe di un itinerario di 20 giorni, fra forature, momenti di convivialità, avventure e incontri bergamaschi, accompagnati da un pullman con a bordo gli autisti Osvaldo Zorzetti e Lucio Angiolini.
“A 25 anni dalla nostra pedalata in Russia, ho pensato di raccogliere il mio diario di viaggio e di rielaborarlo, pubblicandolo in un libricino – spiega Domenico Locatelli – Volevamo realizzare un qualcosa che rimanesse scritto, per ricordare la storia di quel viaggio di noi 9 pionieri di un'avventura d'altri tempi. In quelle pagine, poi, ognuno racconta a modo suo ciò che è successo, insieme ad alcuni aneddoti”.
“Noi ci abbiamo creduto fino in fondo, ci siamo dovuti rimboccare le maniche per ottenere i fondi necessari. Eravamo supportati da un'agenzia di viaggi, che si è occupata di organizzare le prenotazioni per gli hotel e i traghetti, permettendoci di trovare ristoro quando arrivavamo la sera, fradici e stanchi. Allora, poi, non c'era Google Maps: avevamo una cartina geografica dell'Europa su cui abbiamo tracciato il percorso, tappa per tappa – conclude Domenico – Questo libricino, finito di stampare a maggio, si può trovare in alcune edicole della Valle Imagna”.
Una grandissima passione per la bicicletta quella di Domenico che per oltre 35 anni, prima di concedersi la meritata pensione (arrivata da poco), ha macinato innumerevoli chilometri in sella al suo amato mezzo per raggiungere ogni giorno il posto di lavoro, l'ospedale di Bergamo, partendo da Corna Imagna (negli ultimi anni da Sant'Omobono).