“Se puoi sognarlo, puoi farlo” dice una frase famosissima di Walt Disney. Lo scorso anno vi abbiamo raccontato l’appassionante storia (potete leggerla QUI) di Elisa Salvetti, 21enne di San Giovanni Bianco, e del suo sogno di aprire un’azienda agricola ristrutturando una vecchia stalla già esistente sperimentando nuovi allevamenti ed attività. Ora quel sogno è diventato realtà con l’Azienda Agricola “La Costa Piana” a Zappello di San Giovanni Bianco.
“Questo progetto è nato dalla mia passione per il mondo dell’agricoltura e dalla vocazione per il territorio – esordisce la giovane – Il mio intento è quello di preservare questo luogo, che è stato tramandato nelle generazioni, mantenendo attiva la tradizione rurale vallare, proteggendo la biodiversità e, soprattutto, sperimentando nuove tecniche – racconta la giovane. – Già da bambina la natura, e tutto ciò che la caratterizza, mi ha sempre affascinata; sono cresciuta trascorrendo i pomeriggi nei prati accanto a casa mia, tra l’erba e i fiori della primavera, tra il fieno dell’estate, la neve dell’inverno e, in autunno, nei boschi per legna e alla ricerca di funghi e castagne”.
Tutto questo, per la giovane di origine brembane, è diventata una passione sempre più grande che nel 2021 l’ha vista diplomarsi a pieni voti come perito agrario presso l’Istituto Tecnico Agrario “Mario Rigoni Stern” di Bergamo nell’indirizzo “Gestione ambiente e territorio”. Dopo aver raggiunto questo importante traguardo, Salvetti ha iniziato a lavorare come tecnico agrario presso l’ufficio tecnico di Coldiretti Bergamo. Attualmente Elisa sta anche frequentando l’università dove sta proseguendo gli studi da agronomo: “In futuro il mio obbiettivo sarebbe quello di conciliare insieme lavoro e studio”.
Nel periodo della pandemia Coronavirus, la giovane sangiovannese ha scelto di far “rivivere” delle vecchie arnie appartenute a suo nonno Riccardo, che erano rimaste inutilizzate da più di 30 anni e provare così a sperimentare l’allevamento di poche famigliole di api. Anche se i primi anni alcuni tentativi siano falliti, ci sono state delle piccole soddisfazioni e, in più, Elisa ha avuto la possibilità di partecipare ad un corso di apicoltura dove si è potuta aggiornare su nuovi metodi di gestione d’allevamento.
“Quest’azienda segue un modello d’agricoltura sostenibile e multifunzionale rispettando l’ambiente che è fondato sui ritmi e cicli della natura e delle stagioni, oltre che dalle fasi lunari. Si inserisce in maniera armoniosa con l’ambiente di prati fioriti e boschi che fanno da cornice. Tramite l’uso di metodologie colturali che promuovono biodiversità e multifunzionalità, la tradizione ha incontrato l’innovazione. Si tratta di un’agricoltura che non punta alla quantità ma alla qualità del prodotto con caratteristiche organolettiche e sensoriali uniche e al tempo stesso ricercate”.
Ma… come mai l’Azienda Agricola è stata chiamata “La Costa Piana”? “È un nome tramandato dal detto popolare che individua in modo preciso il luogo. Quest’ultimo deriva dalla morfologia del territorio, ovvero un crinale della montagna, detta appunto ‘Costa’, che per un breve tratto attenua la pendenza e crea una sorta di falsopiano… ecco, quindi Costa piana! È un nome che evidenzia l’insieme tra territorio e la storia rurale locale”.