Sono l’esempio della collaborazione nel suo termine più genuino e onesto. Per loro, la salvaguardia del territorio e della cultura sono da sempre una priorità – anche ben prima di costituirsi ufficialmente come parte di un gruppo. Parliamo dell’Associazione Santa Croce, nata nel 2019 a rappresentanza dell’omonima frazione di San Pellegrino Terme, che nel corso di questi due anni e mezzo ha fatto parlare molto di sé soprattutto per il gran fiorire di iniziative e progetti a favore della comunità e del turismo.
Volto dell’Associazione, nonché il Presidente, è Adriano Avogadro, 69 anni e residente proprio a Santa Croce. Una vita da informatore medico-scientifico mentre ora, in pensione, si occupa del Dispensario: un servizio in più che ha voluto donare alla sua piccola comunità di poco più di 400 anime, allocata vicino alle vette più alte della ben più nota San Pellegrino Terme, ma non per questo meno bella o interessante. “L’Associazione Santa Croce è stata fondata nel 2019, dopo un incontro con l’Amministrazione Comunale nel quale abbiamo capito l’importanza di aggregarci per fare da portavoce della frazione – spiega Avogadro – Ma noi non ci siamo limitati a questo. Oltre a gestire il verde, ci occupiamo anche della manutenzione di sentieri del paese e di tutta la zona limitrofa”.
La pandemia e i giovani rapaci
Il resto è storia: fra panchina gigante, sentiero CAI, via ferrata con annesso ponte tibetano, l’orto dei bambini e il museo a cielo aperto, l’Associazione non è rimasta con le mani in mano. Nata a pochi mesi dall’inizio della pandemia, l’Associazione Santa Croce il suo equilibrio e punto di forza lo ha trovato proprio nei mesi più duri e bui. “Ci siamo, se possibile, coalizzati e uniti ancora di più – racconta il Presidente – Insieme abbiamo gestito la pandemia che è arrivata anche qui da noi. Si è venuto a creare un forte clima di collaborazione, con i ragazzi che andavano di casa in casa a consegnare la spesa, farmaci e saturimetri a tutte le famiglie”. I soci, ad oggi, sono circa 200: fra questi ci sono una quarantina di volontari che dedicano il proprio tempo alla realizzazione delle varie iniziative, mentre circa 150 sono gli “amici” dell’Associazione, ovvero coloro che hanno aderito pur – magari – non partecipando attivamente o addirittura senza abitare a Santa Croce.
Insomma: un bel mix fra adulti e giovani, i cosiddetti “Giovani Rapaci” guidati da Cristian Cavagna, che collaborano serenamente fra loro. Questa è la formula segreta dell’Associazione Santa Croce e della sua carica di idee e iniziative, l’ultima delle quali li ha condotti direttamente sulla tv nazionale al TG1. Parliamo della via ferrata e dell’annesso ponte tibetano che conduce alla cime della Corna Mària: un percorso intenso ma estremamente affascinante a 1.058 metri di altezza. “Sono rimasto davvero stupito – così Avogadro racconta il primo contatto con la Rai – Quando ho ricevuto la mail, ho pensato immediatamente a un errore. Oppure a un virus. Poi ho notato che c’era soltanto un nome da contattare e così è nato questo incredibile servizio televisivo che ci riempie di orgoglio e di incredulità”.
Dalla panchina gigante al ponte tibetano (e RAI 1)
Fra le iniziative portate avanti dall’Associazione impossibile non citare la Panchina Gigante n.128 bianca e blu che ha letteralmente spopolato sui social grazie alla sua vista mozzafiato, che volge lo sguardo sulla la media Valle Brembana – San Pellegrino Terme, Zogno e San Giovanni Bianco ed il suo proseguo verso l’alto – e la vicina Val Serina, spingendosi fino alla Pianura Padana nelle giornate limpide. È stato, poi, il turno del Sentiero CAI 561: un circuito ad anello lungo 8 chilometri che parte da Santa Croce e da lì raggiunge il Pizzo Rabbioso, la Croce del Monte Corno per poi scendere nuovamente in paese. “Il nostro obiettivo come Associazione è quello di dare visibilità alla nostra frazione, che non si trova proprio nei circuiti classici del turismo – spiega Avogadro –. Per farlo, abbiamo deciso di porre attenzione anche sull’aspetto culturale e di valorizzazione dei nostri pittori Santacroce, nati qui ed emigrati altrove in cerca di fortuna”.
Santa Croce, d’altronde, possiede un patrimonio artistico invidiabile. La piccola chiesetta parrocchiale ospita da diversi anni una pala di Francesco Rizzo, a cui si affianca l’importante ciclo di affreschi ad opera di Aldo Locatelli da Villa – noto soprattutto in Brasile, dove hanno dedicato una pinacoteca a suo nome. Per ricordare l’importanza di questa famiglia di artisti, l’Associazione ha dedicato il “Giardino dell’Emigrante”, un museo a cielo aperto che ha come obiettivo quello di celebrare e ricordare proprio coloro che in tempi antichi hanno lasciato la piccola frazione per costruirsi un futuro altrove, senza però mai rinnegare le proprie origini. “Ovviamente, in qualità di associazione, vogliamo anche difendere quei pochi servizi che restano sul territorio. In primis la scuola, favorendo l’iscrizione dei ragazzi residenti” spiega il Presidente.
A Santa Croce ci sono, infatti, sia la Scuola Materna che la Scuola Elementare, anch’essa protagonista di un interessante progetto: si chiama “L’Orto dei bambini” ed è una sorta di aula a cielo aperto in cui i bimbi – accompagnati dagli insegnanti – imparano autonomamente a gestire un orto, coltivando le proprie piantine e raccogliendo i frutti del loro impegno. Un bel successo, che verrà replicato nei prossimi mesi con la realizzazione di un “Orchidario” nel quale i piccoli potranno piantare delle orchidee. Nel campo del sociale, l’attenzione è posta sugli anziani che sono parte di un progetto “Generazioni protagoniste: Terza età al centro”. “È rivolto soprattutto alle persone di una certa età che vivono da sole – spiega Avogadro – Una volta a settimana si incontrano, stanno insieme, chiacchierano, fanno giochi oppure lavori manuali. Il nostro obiettivo era anche quello di dare vita ad una sorta di scambio inter-generazionale con i bambini della Scuola Materna, ma purtroppo il Covid non ci permette ancora di attivare questa fase dell’iniziativa”.
Il presidente Adriano Avogadro
L’ultimo progetto all’attivo dell’Associazione prevede il recupero di due fontane storiche del paese e la realizzazione di una terza ex-novo per rispondere all’esigenza dei numerosi turisti che visitano la frazione, soprattutto coloro che arrivano in bicicletta passando – magari – dalla mulattiera che collega Santa Croce a San Pellegrino Terme, da poco rimessa a nuovo. In conclusione, abbiamo chiesto al Presidente Avogadro quali siano le prospettive per il futuro: cosa bolle in pentola? “Il futuro prossimo ci vedrà ancora alle redini del Festival della Poesia per e dei bambini, che sarà nuovamente curato da Giancarlo Migliorati – conclude il Presidente –. Dopodiché speriamo di avere la possibilità di completare il secondo lotto della via ferrata, non appena avremo le possibilità (soprattutto economiche). Ci piacerebbe anche ristrutturare la ex casa delle suore in centro al paese per farne la nostra sede principale. Infine, ma lo dico sottovoce perché è un sogno, una speranza che culliamo da qualche tempo, ci piacerebbe realizzare un Museo Digitale per i Santacroce. Ricordarli, farli conoscere, magari collaborando con le Pinacoteche e i Musei che espongono i loro lavori. Con vantaggi da entrambe le parti: loro fanno conoscere i musei, noi attiriamo turisti e celebriamo i nostri artisti. Sarebbe davvero bello”.
L’Associazione Santa Croce è piccola, certo. Ma ha un cuore grande: lo dimostrano le tante iniziative e progetti a favore del territorio e della comunità che fanno risplendere d’orgoglio non soltanto la vicina San Pellegrino Terme, ma l’intera Valle Brembana. I suoi membri sono la prova vivente che nessun ostacolo è mai troppo grande e nessun sogno è irraggiungibile, quando ci sono l’impegno, la passione e l’amore per la propria terra.