Ci lasciamo il borgo di Cornello alle spalle (LEGGI QUA) e percorriamo il tratto di via Mercatorum che scende fino al fiume Brembo in direzione Dossena.
Il percorso che ci attende è più lungo dei precedenti, ma ne vale la pena. Attraversiamo il fiume Brembo percorrendo una passerella in legno e in ferro e imbocchiamo il sentiero nel bosco che ci porta alla piccola frazione di Grumo fino alla bianca chiesa di San Rocco. Dalla chiesa di San Rocco prendiamo il sentiero che ci porta alla suggestiva frazione di Bosco Entro, proseguiamo in a una valletta fino a raggiungere il silenzioso borgo di Bosco Fuori. Il borgo è attraversato da una mulattiera che passa attraverso antiche case.
Dopo aver superato la frazione di Bosco Fuori ci avventuriamo nel bosco che ci porterà a Dossena. Prima di entrare in paese facciamo una deviazione per raggiungere il sito minerario di Paglio Pignolino (fig. 5). Il comprensorio minerario di Dossena è forse tra quelli di più antica coltivazione della montagna bergamasca: l’antica coltivazione del distretto sembra risalire all’età del bronzo. Si può supporre che i romani inviavano i damnati ad metalla, gli schiavi condannati ai lavori forzati nelle miniere, per l’estrazione del minerale. Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia citò Bergamo come luogo di estrazione della calamina ed è probabile che una delle località a cui Plinio fece riferimento fosse proprio il comprensorio di Dossena-Oltre il Colle. Tra i minerali coltivati nel comprensorio di Dossena ci furono anche la calamina, la galena argentifera e, dall’inizio del Novecento, la fluorite un minerale usato nell’industria vetraria e in metallurgia per abbassare la temperatura di fusione.
Dopo aver visitato le miniere, ci spostiamo verso il centro del paese. Dossena è una delle località più antiche della Valle Brembana così come la sua chiesa, che fu la prima chiesa battesimale del territorio brembano. Oggi, della chiesa primitiva non è rimasto più nulla, infatti quella attuale fu edificata nel Settecento. L’Arcipresbiterale di Dossena è paragonabile a una pinacoteca per il numero di opere che conserva, come il Martirio di S. Giovanni Battista e S. Rocco con due Santi, attribuito a Paolo Veronese (XVI sec.), il Polittico del Battesimo di Gesù (attribuzione incerta a Palma il Vecchio, Francesco Rizzo da S. Croce o seguaci) e dipinti di Carlo Ceresa per citarne solo alcuni. L’importanza del patrimonio artistico è sottolineata da un’epigrafe che ricorda come i dossenesi, nonostante le carestie e le pestilenze, le abbiano sempre tutelate e preservate.
L'Arcipresbiterale. Foto di Cristina Oldrati
Con molta pazienza e curiosità, vi accorgerete che girando per le vie del paese vi troverete di fronte a sempre nuove scoperte. Possiamo fare due percorsi all’aperto che sviluppano nuovi aspetti artistici e religiosi del territorio. Si tratta del “percorso dei Murales” e del “percorso delle Santelle”. Il primo mostra i numerosi affreschi dipinti da diversi artisti, durante gli anni Ottanta del Novecento, sulle case dei cittadini. Da questo percorso si percepisce l’importanza che i dossenesi danno alle proprie tradizioni e all’arte, non è da dimenticare che Dossena è il luogo di nascita del pittore Filippo Alcaini.
Il secondo percorso invece, racconta, attraverso una serie di cappelle, la devozione particolare delle numerose famiglie dossenensi. Inoltre, ogni frazione di Dossena nasconde una storia, non perdetevi una visita ai borghi di Carale, Del Lago, Molini, Ca’ Astori, Gromasera, Costa Villa e Adelvai e divertitevi a cercare di scoprire quali significati si nascondono dietro ai loro nomi. Anche questo viaggio è giunto al termine. Ci riposiamo un po’ prima per rientrare a San Giovanni Bianco percorrendo nuove strade.
Un Murale a Dossena. Foto di Cristina Oldrati