Non più.. “c’era una volta” …. come rimandano tutte le favole ed il rimpianto delle cose belle del passato, ora possiamo dire e dobbiamo dire della nostra Storia e della nostra Tradizione : “C’era <
Questa premessa per dare il ben tornato in Vallimagna , dopo il restauro, al capolavoro del Previtali. E dunque posso parlare nella rubrica “C’era una volta in Waldimagna “del bel racconto che ci narra oggi nella parrocchiale dell’Assunta a Locatello, dove è appena stata ricollocata , la bellissima composizione di conversazione sacra realizzata da Andrea Previtali nel 1523 come pala per l’altare della “ Madonna delle Grazie “,la Madonna dei miracoli per la devozione antica ,e Madonna dei miracoli e miracolo essa stessa anche oggi per il suo contenuto di bellezza, di bravura, di comunicazione .
E la prima comunicazione geniale è nell’impostazione, già usata dal Previtali nella sua bellissima Annunciazione posta a Vittorio Veneto in S.Maria del Meschio autentico capolavoro ammirato e abitualmente visitato dal Tiziano ;là il fedele o l’osservatore si trova condotto, attraverso un arco di entrata tra due colonne , sui tre gradini di soglia entro la stanza della Vergine e dell’Angelo,ed anche qui a Locatello non è la cornice a far da riquadro ma sono due colonne ed un arco, in questo caso non di entrata ma di apertura e uscita sull’esterno, fuori nella scena in un paesaggio in cui il devoto è introdotto e coinvolto e quasi presente nel quadro , anche lui partecipe alla sacra conversazione”.
E’ questo l’effetto leonardesco della “ Vergine delle Rocce” del Louvre , ed anche la luce e l’ombra dell’antro di quella composizione di Leonardo, conosciuto e frequentato a Venezia nella bottega del suo maestro Bellini, Previtali le ripropone in questo quadro con la grande ombra dell’albero che domina ed incombe in primo piano sulla “ scena terrena” delle vicende umane dei santi , mentre la luce trascende e disegna sullo sfondo in secondo piano la “scena celeste” fatta di sogni e di speranze e suggestioni .
E allora Giovanni Battista, il santo del Battesimo e Girolamo il santo della Scrittura Sacra sono inginocchiati sul terreno e contornano una Madonna su un trono posto nel verde dell’aperto ,coi piedi per terra e ben posati al suolo per reggere sulle ginocchia ritto il Bambino colloquiante con Girolamo, mentre il Battista indica Figlio e Madre presenti, qui ed ora , come precisa il cartiglio col suo ECCE piantato sulla terra , su questa scena terrena abitata da santi semplicemente affaccendati in piccole mansioni quotidiane , come la passeggiata tranquilla di S. Antonio col suo maialetto, come il transito in altura di S. Bernardo con il diavolo o mostro (dell’eresia e del pericolo) tenuto alla catena e ancora come un ritrovo di mezza estate su un prato all’ombra di un albero con una Madre che regge il suo Bambino ma sapendo che regge sulle ginocchia il Figlio di Dio , con un Vegliardo che, abbandonati gli onori, riconosce nell'innocenza di un Bambino la Sapienza di Dio, ma vuole interrogarlo su una morte in Croce ,con un Profeta anacoreta vestito di pelle di cammello che annuncia il Cambiamento del Mondo perché da una Vergine è nato un Bambino.
Tutto questo Previtali pone in primo piano, nella “scena terrestre” di una realistica visione di sacra conversazione, con i personaggi collocati con trasparenza psicologica nel contesto di una sottintesa realtà trascendente ,pervasa del senso del mistero, realizzando un’opera autenticamente religiosa,di una religiosità non convenzionale ma come quella di Leonardo conosciuto a Venezia e come quella di Lorenzo Lotto frequentato a Bergamo espressa in figurazioni e impostazioni nuove, unendo l’esigenza umanistica legata al realismo del Vero, con la tensione rinascimentale orientata nelle forme e nei colori alla perfezione del Bello.
Di questa grande arte e “particolar trascendenza” né è esempio e campione Andrea Previtali grande pittore rinascimentale anche se poco conosciuto, sia nel suo più bello ed autentico capolavoro dell’Annunciazione di Vttorio Veneto, dove lo splendente angelo di luce proietta l’ombra della sua corporeità sul pavimento, sia nella bellissima Trasfigurazione di Brera dove tutta la Natura partecipa della “trasfigurazione “ del Cristo, sia così anche in questo quadro della “Madonna delle Grazie” in Locatello ,dove i Santi abitanti del cielo sono collocati sulla terra in “conversazione “ nell’ombra estiva , mentre il contorno luminoso del panorama celeste racconta della Waldimagna , “ patria perduta” non più esistente ma idealizzata nella nostalgia della sera e nella lontananza dell’emigrazione col profilo dei suoi monti nella Brembilla Vecchia ,lo scorrere del Brembo con l’immagine del ponte di Lemine ,del castello di Lemine, di Lemine città perduta …..,come ci “ racconteremo” nella prossima puntata.
C’era una volta in Waldimagna…. C’è adesso in Waldimagna un autentico capolavoro di grande arte di pittura e di poesia …..nel periodo di Natale e delle feste di fine Anno le città d’arte presentano in visita gratuita musei ed esposizioni ; a Milano in sala Alessi una” sacra conversazione” di Tiziano è esposta come evento natalizio e di festività , ebbene Tiziano nei suoi viaggi tra Venezia ed il natio Cadore , non mancava di fare sosta per ammirare la pala dell’Annunciazione di Andrea Previtali a Vittorio Veneto …..anche per chi abita in Valleimagna passare per Locatello senza vedere la pala del Previtali ,sarebbe un omissione della quale un giorno non potrà non pentirsi.