La Madonna di Locatello torna al suo antico splendore

C'era una volta in Valle Imagna - La Madonna di Locatello torna al suo antico splendore
5 Gennaio 2018

Non più..  “c’era  una volta” …. come rimandano tutte le favole ed il rimpianto delle cose belle  del passato, ora possiamo  dire e dobbiamo dire della nostra Storia e della nostra Tradizione  : “C’era  <>  in  Waldimagna ! perché  la Storia è sempre attuale  e  le cose belle,  quando sono belle, sono eterne, ed anche se sono  del passato ci dicono qualcosa di oggi  e sempre vive  dicono qualcosa di noi .

Questa premessa per dare il ben tornato in Vallimagna , dopo il restauro, al capolavoro del Previtali. E dunque posso parlare nella rubrica “C’era una volta in Waldimagna “del bel racconto che ci narra oggi nella parrocchiale dell’Assunta  a Locatello, dove è appena stata ricollocata , la bellissima composizione  di conversazione sacra realizzata da Andrea Previtali nel 1523  come pala per l’altare della “ Madonna delle Grazie “,la Madonna dei miracoli per la devozione antica ,e Madonna dei miracoli e miracolo essa stessa  anche oggi per il suo contenuto  di bellezza, di bravura, di comunicazione .

E la prima comunicazione geniale  è nell’impostazione, già usata dal Previtali nella sua bellissima Annunciazione posta a Vittorio  Veneto in S.Maria del Meschio autentico capolavoro ammirato e abitualmente visitato dal Tiziano ;là il fedele o l’osservatore si trova condotto, attraverso un arco di entrata tra  due colonne , sui tre gradini di soglia  entro la stanza della Vergine e dell’Angelo,ed anche qui a Locatello non è la cornice a far da riquadro ma sono  due colonne ed un arco, in questo caso non di entrata ma di apertura e uscita  sull’esterno, fuori  nella scena in un paesaggio in cui il devoto  è introdotto e  coinvolto e  quasi presente nel quadro  , anche  lui partecipe alla sacra  conversazione”. 

E’ questo l’effetto leonardesco  della “ Vergine delle Rocce” del Louvre , ed anche la luce e l’ombra dell’antro di quella composizione di Leonardo, conosciuto e frequentato a Venezia nella bottega del suo maestro Bellini,  Previtali le ripropone in questo quadro   con la grande ombra dell’albero che domina ed incombe in primo piano sulla “ scena terrena” delle vicende umane dei santi  , mentre la luce trascende e  disegna sullo sfondo in  secondo piano  la “scena celeste” fatta di sogni e di speranze e suggestioni .

 E allora   Giovanni Battista, il santo   del Battesimo   e Girolamo il santo   della Scrittura Sacra  sono  inginocchiati sul terreno e contornano una Madonna su un trono posto nel verde dell’aperto  ,coi piedi per terra  e ben posati  al  suolo  per reggere sulle ginocchia  ritto il Bambino colloquiante con  Girolamo, mentre il  Battista indica  Figlio e Madre  presenti, qui ed ora , come precisa il cartiglio col suo ECCE piantato sulla terra , su questa scena terrena abitata da santi semplicemente  affaccendati in piccole  mansioni quotidiane , come la passeggiata tranquilla  di  S. Antonio col suo  maialetto, come il transito  in altura di  S. Bernardo con il diavolo o mostro (dell’eresia e del pericolo) tenuto alla catena e ancora come un ritrovo di mezza estate  su un prato all’ombra di un albero con una  Madre che regge  il suo Bambino ma sapendo che regge sulle ginocchia il Figlio di Dio , con un  Vegliardo  che, abbandonati gli onori, riconosce  nell'innocenza di un Bambino la Sapienza di Dio, ma vuole interrogarlo su una morte in Croce ,con un Profeta anacoreta vestito di pelle di cammello  che annuncia  il Cambiamento del Mondo perché da una Vergine  è nato un Bambino.

 Tutto questo Previtali pone  in  primo piano, nella   “scena terrestre” di  una realistica visione  di  sacra conversazione, con i personaggi    collocati con   trasparenza psicologica  nel contesto  di una sottintesa realtà trascendente ,pervasa del senso del mistero, realizzando un’opera autenticamente religiosa,di una religiosità non convenzionale ma come quella di Leonardo conosciuto a Venezia e come quella di Lorenzo Lotto frequentato a Bergamo espressa in figurazioni  e impostazioni nuove, unendo l’esigenza umanistica legata al realismo del  Vero, con la tensione  rinascimentale  orientata nelle forme e nei colori alla perfezione del  Bello. 

Di questa grande arte e  “particolar trascendenza”  né  è esempio  e campione  Andrea Previtali  grande pittore rinascimentale anche se poco conosciuto,  sia  nel suo più bello ed autentico  capolavoro  dell’Annunciazione  di Vttorio Veneto, dove lo splendente angelo di luce proietta l’ombra della sua corporeità sul pavimento,  sia nella bellissima Trasfigurazione di Brera dove tutta la Natura partecipa  della “trasfigurazione “ del Cristo, sia   così anche  in questo quadro  della “Madonna delle Grazie” in Locatello ,dove i Santi abitanti del  cielo sono collocati sulla terra  in “conversazione “ nell’ombra estiva  , mentre il contorno luminoso del panorama celeste  racconta della Waldimagna , “ patria perduta” non più esistente ma idealizzata  nella nostalgia della sera  e nella lontananza dell’emigrazione col profilo dei suoi monti nella Brembilla Vecchia  ,lo scorrere del Brembo  con  l’immagine  del ponte di Lemine ,del castello di Lemine, di Lemine città perduta …..,come ci “ racconteremo” nella prossima puntata.

C’era una volta in Waldimagna…. C’è adesso in Waldimagna un  autentico capolavoro di grande arte di pittura e di poesia …..nel periodo di Natale e delle feste di fine Anno le città d’arte presentano in visita gratuita musei ed esposizioni ; a Milano in sala Alessi una” sacra conversazione” di Tiziano è esposta come evento natalizio e di festività , ebbene Tiziano nei suoi viaggi tra Venezia ed il natio Cadore , non mancava di fare sosta per ammirare la pala   dell’Annunciazione di Andrea Previtali  a Vittorio Veneto …..anche per chi abita in Valleimagna  passare per Locatello senza vedere la pala del Previtali ,sarebbe un omissione della quale un giorno non potrà non pentirsi.

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