Comunità Montana Valle Brembana si racconta – Il sociale nuova sfida: più servizi e aiuti alle famiglie

Necessità di servizi, spopolamento, disoccupazione, viabilità, ma anche ludopatia, disoccupazione e servizi per disabilità sono problematiche che legano tutti i paesi della Val Brembana, dai centri più popolosi a quelli più piccoli.
25 Febbraio 2019

L'ambito sociale in Valle Brembana è un tema sempreverde: necessità di servizi, spopolamento, disoccupazione, viabilità, ma anche ludopatia, disoccupazione e servizi per disabilità sono problematiche che legano tutti i paesi della Val Brembana, dai centri più popolosi a quelli più piccoli.

In un territorio montano, i disagi per chi ci abita possono essere molteplici. I servizi, vista la distanza dal capoluogo, diventano di conseguenza più costosi e a volte difficili da realizzare, ma sono la chiave per contrastare la minaccia di spopolamento che incombe sempre più presente e pesante sui cittadini, a partire dagli anziani che necessitano assistenza e le giovani famiglie che hanno bisogno di nuovi servizi, per far sì che decidano di restare in una Valle che è, altrimenti, destinata a perire.

Un'altra componente importante è la tematica del lavoro e della disoccupazione, che in valle ha visto un lieve aumento. “Il problema è legato al fatto che la maggior parte delle persone lavora fuori dalla valle e la viabilità resta un problema. Oltre a ciò i tempi di permanenza fuori casa non sempre consentono alle persone di svolgere al meglio il proprio ruolo all’interno della famiglia.” dichiara Valeriano Bianchi (a destra in foto), l'Assessore alle politiche sociali della Comunità Montana Valle Brembana.

Valeriano Bianchi, 59 anni, di professione fa l'artigiano. Dal 2018 è diventato l'Assessore della Comunità montana, occupandosi di politiche sociali. Dal 1985 al 1995 è stato assessore presso il Comune di Piazzatorre, con incarichi in associazioni di volontariato e dal 2014 ad oggi è Sindaco di Piazzatorre. La Comunità Montana è il “braccio operativo” di un'istituzione che si batte per migliorare la qualità della vita in Val Brembana: si tratta dell'Assemblea dei Sindaci dell'Ambito distrettuale Valle Brembana, ente che si occupa della governance dei servizi sociali sul territorio guidata da Patrizio Musitelli (a sinistra nella foto).

Per quanto riguarda l'inserimento nel mondo lavorativo di persone disabili; esistono numerosi progetti (come ad esempio il SIL, Servizio Inserimento Lavorativo) che grazie alla collaborazione di cooperative sociali sono riusciti a stabilire dei laboratori occupazionali per persone con disabilità. Dall'altro lato della medaglia, quello che manca è però una campagna di sensibilizzazione “Una valle con una cosi forte presenza manifatturiera ha bisogno ancora di sensibilizzazione sul tema e che gli imprenditori ci diano una mano” sottolinea Patrizio Musitelli, presidente Assemblea dei Sindaci dell'Ambito distrettuale Valle Brembana.

Ludopatia e abuso di sostanze sono invece una linea difficile da superare. Un percorso lungo che vedrà i suoi frutti nel tempo, supportato da iniziative, in collaborazione con ATS, per lanciare messaggi concreti di contrasto. Tematica sensibile anche la tutela dei minori, un servizio che negli anni ha visto un incremento sempre maggiore con un impiego superiore di risorse. Tutte questioni supportate anche da Comunità Montana attraverso il Piano Zona Triennale.

Si parla anche di viabilità, tema scottante degli ultimi tempi visto soprattutto anche l'imminente inizio dei lavori per la nuova variante di Zogno. I centri più popolosi, collocati sull'arteria principale della valle, sono più serviti dai mezzi pubblici, seppur a discapito di un traffico più intenso. Diversamente, nei paesi più piccoli e quelli disposti nelle valli laterali, i servizi sono presenti in modo omogeneo ma poco frequenti, penalizzando quella fetta di popolazione che non ha la possibilità di muoversi in autonomia come anziani e ragazzi che non riescono a raggiungere i luoghi di incontro e socializzazione.

“Questo facilita il crearsi di condizioni di isolamento o di rifugio, soprattutto nei giovanissimi, nell’uso eccessivo dei dispositivi digitali. I comuni più grandi riescono ad organizzare un maggior numero di servizi, i servizi più piccoli si appoggiano alla comunità montana che garantisce servizi all’intero territorio attraverso la gestione associata.” dichiara Valeriano Bianchi.

Fra le sfide per il futuro della Val Brembana, l'assessore alle politiche sociali della Comunità Montana sottolinea la necessità di mantenere vive le reti familiari e comunitarie, garantendo aiuto a chi ha bisogno di servizi fondamentali, specialmente anziani e famiglie con figli, per evitare un ulteriore spopolamento delle zone. Della stessa opinione Musitelli, che dichiara che “la famiglia dello studente dell’alta valle paga il doppio di chi sta in bassa valle dove c’è il polo scolastico. Sarà sempre più frequente l’abbandono delle famiglie giovani dei nostri piccoli paesi”.

Necessario anche tutelare le strutture, come l'Ospedale di San Giovanni Bianco (che ha visto nel 2015 la chiusura del punto nascite), mentre sulla questione della gestione dei servizi “quello che conta è la sostanza, ovvero i servizi, che i Comuni vogliono garantire e potenziare per i loro cittadini. Questo non cambia se si parla di azienda, di comunità montana, fondazione o di altra forma giuridica. I sindaci si confronteranno per individuare la forma giuridica maggiormente rispondente ai bisogni del territorio.”

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