Cambiare vita si può: basta trovare il proprio posto. Per Samuel Paterini, originario di Vimodrone (Milano), quel posto è Berbenno. “Sono nato nel 1975 e dal 2004 risiedo in Valle Imagna. Inizialmente stavo a Rota Imagna, poi mi sono spostato a Berbenno nel 2020”. Due decenni che rendono Paterini quasi un valdimagnino d’adozione.
La domanda sorge spontanea: perché proprio la Valle Imagna? “A Rota mi ha portato il fatto di conoscere già la Valle e la vicinanza relativa con il posto di lavoro: lavoro tuttora a Filago. Devo citare anche il fatto di riuscire più agevolmente a comprare una casa – racconta – Mi piace la tranquillità, per un milanese che a 30 anni decide di cambiare vita il risparmio non può essere l’unico fattore, è il valore aggiunto. Io mi sono trasferito nel 2004, quando la bolla immobiliare era forse ai massimi, perciò eravamo a un picco di quotazioni delle case, bisogna contestualizzare a come era la situazione 20 anni fa”.
Samuel aveva già avuto esperienza della Valle. “A Rota Imagna andavo in vacanza – racconta – Mi sono trovato decisamente bene, anche se poi mi sono trasferito di nuovo. Verso Berbenno mi ha spinto il sogno di avere una casa rustica, indipendente con un pezzo di terra, e l’ho trovata lì – racconta – avrei potuto abitarci subito, appena comprata, ma l’ho ristrutturata e conservata, è stata ristuccata tutta anche all’esterno”. Un altro cambiamento, dunque: “A un certo punto della vita mi sono trovato a voler realizzare questo sogno: quando è mancata mia mamma, nel 2019, ho preso atto che il tempo non è infinito, perciò ho provato a inseguire questo obiettivo”. Tutto è filato liscio: “È andata benissimo, mi ha agevolato anche il fatto di aver già venduto l’appartamento di Rota Imagna, mi ha permesso di concentrarmi sulla ristrutturazione. C’erano un po’ di preoccupazioni sui costi, le varie soprese che sei sempre lì ad aspettare. Avendo già un capitale pronto da spendere, non ci sono stati grossi ostacoli”.
Il sogno di Samuel può così dirsi completato. “Qui ho trovato un’armonia con me stesso, mi ha permesso di scrivere due libri di poesie, già dopo un paio di anni che stavo in Valle. Sono stato in televisione per raccontare una delle due feste della letteratura che avevo promosso a Rota per due anni di seguito”. Non si tratta, infatti, di vivere fuori dal contesto: “Tenevo anche una serie di incontri nelle scuole, dalle elementari alle superiori, per avvicinare i ragazzi alla poesia. Per ora ho smesso, ma non chiudo la porta a un’eventualità futura. L’armonia con me stesso mi ha portato a scrivere i due libri, stare qui mi porta a guardarmi dentro. C’è una dimensione di introspezione, non è automatico, è una cosa che uno deve avere dentro di sé, non è detto che cambiando stile di vita si cambi come persona”.
Nella nuova vita di Samuel, non ci sono lati negativi: “Non abito nei boschi, vivo comunque in centro a Berbenno, sono stato fortunato a trovare casa qui. Posso tranquillamente dire che non c’è stata difficoltà nel trasferirmi, ho trovato tutto quello che volevo nel piccolo paese e, quando voglio, posso prendere la macchina per cercare qualcosa di differente”. Non è uno stile di vita per tutti, ammette. “A Rota vivevo in un condominio, gli altri appartamenti erano usati per la villeggiatura ed erano spesso vuoti. Chi veniva su da Milano aveva l’ansia si tornare giù perché lì c’era tutto, ma io chiedevo loro cosa fosse il tutto, perché è un’idea che varia per ciascuno. Io avevo bisogno di altro, le esigenze sono personali, con il massimo rispetto per le scelte di tutti”. L’innamoramento con la Valle non sembra destinato a finire: “L’intenzione è di rimanere, altroché, sperando nella salute e poi una pensione, il punto di partenza sarà sempre Berbenno”.