Ahliyat Driss. 56 anni, vive ormai da molti anni a Locatello, in Valle Imagna, ma le cui origini ci riconducono in Marocco Nordorientale, più precisamente a Fez, la città che spesso viene definita la capitale culturale del Paese.
“Ho vissuto in Marocco con la mia famiglia, composta dai miei genitori, due fratelli e tre sorelle, fino all’età di 22 anni. Lì frequentavo l’università di biologia. Ho lasciato gli studi in Marocco per continuarli in Francia ma, a causa di disguidi burocratici, non è andata a buon fine, così sono venuto in Italia nel 1989 ospitato da un amico a Trezzo”, ci racconta, per poi proseguire, “Non sono più voluto tornare in Marocco perché la politica in quel momento non ti dava la possibilità di esprimerti: era molto più severa rispetto ad oggi”. Lasciati famiglia, amici, compagni di corso, Driss inizia la sua nuova avventura in Italia, dove fin da subito ha iniziato a lavorare, dato che i suoi studi non erano stati riconosciuti, prima come giardiniere e poi come muratore.
“Ho abitato in diversi paesi tra Milano e Bergamo cercando la stabilità che ho poi trovato a Locatello nel 1992. All’inizio ho riscontrato alcune difficoltà per la lingua, ma anche per la diffidenza di alcune persone: i valdimagnini sono un po’ resistenti a primo impatto, ma una volta che ti conoscono sono di cuore grande e generosi, lavoratori instancabili! È proprio qui che ho deciso di mettere su famiglia con mia moglie Barbara che lavora come OSS in una RSA, con la quale ho avuto due figlie: Magda, di 19 anni, che frequenta il primo anno di università a Bergamo in Scienze della Comunicazone, e Nada, che frequenta la seconda media alla scuola di Sant’Omobono Terme”.
La famiglia di Barbara ha sempre ben accolto Driss, e la diversa religione non è ma stato un ostacolo per loro: “La religione non è mai stato un problema nella crescita delle nostre figlie e nemmeno nel nostro rapporto di coppia, rispettoso nelle nostre diversità: ci siamo sposati in chiesa con il rito misto”, ci racconta.
Driss lavora in una ditta di Zanica che si occupa di elementi prefabbricati in cemento, che gli permette, a volte, di lavorare in trasferta in diverse parti del mondo. Viaggiare però non è la sua unica passione: “Amo conoscere nuove persone anche grazie al mo spirito di adattamento che, in molte situazioni, mi ha aiutato in periodi di solitudine e nostalgia. Ho la passione della lettura politica e spionaggio, anche se ora ho meno tempo da dedicargli; amo anche fare sport: nuoto, jogging e pesi che ho sempre praticato fin da bambino, stimolato da mio papà che è stato campione di pugilato del nord Africa a fine anni ‘50”, ci spiega. Driss conclude comunicando che nella comunità di Locatello si trova molto bene e non ha intenzione di tornare nel suo paese natale se non per fare visita alla famiglia alla quale è molto legato.