Daniele e Zara, la coppia d’oro delle gare per cani da pastore: “Felici anche quando non si vince”

Daniele Manzinali ha abbonato la scuola all’età di 15 anni per vivere della sua passione, quella per gli animali. Adesso, a 46 anni, gestisce la sua azienda agricola di bovini da latte e, nel tempo libero, partecipa alle gare con la sua Zara, meticcio di 6 anni.
24 Ottobre 2022

Lo sguardo è fisso sul proprietario, placido ma attento, ad ogni gesto del pastore la risposta è immediata, puntuale, fedele. Quello che si crea tra un pastore e il suo fedele amico a quattro zampe è un legame unico, quasi un filo invisibile a legare i due, difficile da spiegare per chi non ha mai assistito ad una gara per cani da pastore. Il risultato di tanta fiducia, amore e duro lavoro. E a gareggiare con ottimi risultati c’è anche il nostro Daniele Manzinali, 46 anni di Corna Imagna, sempre a fianco della sua Zara, cane meticcio di 6 anni.

Zara è un incrocio femmina tra Border Collie e pastore australiano: “Noi agricoltori ci facciamo aiutare dai cani quando dobbiamo portare gli animali al pascolo. Zara per me è un grande aiuto, insostituibile, perché raduna le vacche al posto mio. Grazie a lei il mio lavoro diventa meno difficile e pesante”.

“Partecipare alle gare – prosegue Daniele Manzinali – per me è come un divertimento tra amici, quegli amici che incontro solo lì, una volta all’anno. È un’occasione per ritrovarci e fare festa, se non si vince si torna comunque a casa felici. Si tratta di gare in cui il cane ha il compito di radunare il bestiame secondo le indicazioni dei tre giudici, i quali danno un voto a seconda di come viene effettuato l’ordine. Spesso tanti cani faticano per le troppe persone presenti ad assistere alla gara. Ad esempio, sul Monte Avaro, gara in cui mi sono classificato secondo, erano presenti circa 2000 spettatori. Partecipo ogni anno, quando ho tempo. È la mia passione”.

Daniele Manzinali è un’agricoltore. Numerose sono le difficoltà che incontra quotidianamente, specialmente nel periodo storico attuale: “In questo momento le difficoltà maggiori sono legate agli aumenti di prezzi delle materie prime e dell’energia elettrica. Inoltre la stagione è troppo calda, questo ha provocato una carenza di fieno è una conseguenza difficoltà nel dar da mangiare a tutti gli animali. I prezzi sono più che raddoppiati, ma quello del latte è ancora troppo basso per poter affrontare le spese”.

Ho un’azienda agricola di bovini da latte, prodotto che trasformo al mattino. Nel mio negozio a Sant’Omobono realizzo formaggi di vari tipi e vendo il latte alla cooperativa di Branzi. Ho studiato solo fino alla terza media e ho fatto l’operaio fino al 2013. Mio padre aveva tre mucche, così proprio nel 2013 ho deciso di costruire la mia stalla. I primi anni vendevo solo latte, ma venivo retribuito poco, nel 2019 ho deciso di aprire un caseificio a Sant’Omobono dove lavoro metà del latte che produco – spiega Manzinali – Tengo vacche bianche e nere, pezzate rosse e alcune brune. Ne ho circa 30″.

Difficoltà, sì, ma compensate da una grande passione: “Amo tutto quello che faccio, amo il mio lavoro e i miei animali. La gente è soddisfatta quando viene da me, per questo decide di tornare e, infatti, ho molti clienti abituali. È soddisfacente vedere la buona produzione delle mie vacche, questo significa che sono stati allevati nel modo corretto”.

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La stalla dell’azienda agricola

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