Don Pietro Covelli, tra Capizzone e Bedulita… Sulle note di Battiato

Don Pietro Covelli, l’incontro e l’arricchimento umano con la varietà della comunità, sotto le note della passione per la musica.
2 Ottobre 2023

Don Pietro Covelli, 60 anni, di San Giovanni Bianco, è giunto a settembre 2022 nella parrocchia di Bedulita e, pochi giorni dopo, a ottobre, in quella di Capizzone. È prete dal 1987; 36 anni, dunque, trascorsi in diverse parrocchie: in ordine cronologico, 6 anni a Casazza in qualità di direttore dell’oratorio, 9 anni da parroco a Olmo al Brembo e a Cassiglio – in alta Val Brembana -, altri 9 anni come coadiutore a Urgnano, e 11 anni a Bianzano, prima di arrivare in Valle Imagna.

Don Pietro racconta di aver iniziato il suo percorso nel Seminario Vescovile Giovanni XXIII di Bergamo, all’età di 12 anni. È proprio in questo contesto – nel vivere questa esperienza – che la sua vocazione, e la relativa scelta di diventare parroco, ha iniziato, gradualmente, a maturare. Il suo è stato, in tal senso, un percorso regolare: don Pietro è infatti rimasto in questo ambiente dalla seconda media fino alla Scuola di Teologia – con le varie tappe che il seminario proponeva -, prima di arrivare all’Ordinazione.

L’essere parroco significa per don Pietro la possibilità di incontrare molte persone, misurandosi con realtà completamente diverse: Val Cavallina, Val Brembana, pianura, ora Valle Imagna. Ciò gli ha permesso di arricchire le relazioni interpersonali, sperimentando l’attività pastorale “sul campo” e legandosi, dunque, al territorio e alle sue parrocchie, nella concretezza delle proposte, nel rispetto e nella condivisione delle scelte, tradizioni, abitudini e consuetudini del territorio.

In parrocchia, racconta don Pietro, esiste una varietà di azioni e di proposte alla comunità, e, di riflesso, la possibilità di variare molto anche in base al territorio e alle persone. Don Pietro afferma, in quest’ottica: “Mi ha arricchito molto la conoscenza delle persone, incontrandone diverse: giovani, adulti e anziani”.

Mi trovo molto bene in Valle Imagna, mi sono sentito da subito inserito dall’accoglienza, dal calore, dalla simpatia e dalla collaborazione tra le due parrocchie – di Bedulita e di Capizzone –, che ho trovato già organizzate come se fossero un’unica parrocchia; sono due ma, di fatto, c’è un’unità pastorale. Certamente la cosa più impegnativa è quella di conoscere tutti, ma come contesto e clima c’è stato un bell’ambientamento. Inoltre, ci sono molti collaboratori pastorali delle due parrocchie, che hanno sempre dato massima disponibilità e con cui ci si può confrontare”.

Nella storia del suo divenire ed essere prete, don Pietro ricorda con piacere l’incontro con papa Giovanni Paolo II: “Emozionante è stata la settimana dopo l’Ordinazione, nel giugno del 1987, quando siamo andati con i compagni a Roma, e abbiamo incontrato il papa di allora Giovanni Paolo II, in piazza San Pietro; gli abbiamo semplicemente stretto la mano, ma è stato un bel momento; essendo poi all’inizio del ministero, dandogli la mano ho ricevuto una carica per poter andare avanti”.

Altri momenti piacevoli e formativi sono rappresentati dai pellegrinaggi e dalle gite con la comunità: “Sono molto belle poi le esperienze quali gite e pellegrinaggi, quando si va fuori dalla parrocchia per un po’ di tempo con le persone, non solo per le visite culturali, ma proprio perché si conoscono di più le persone, stando con loro”.

Don Pietro ha anche una grande passione: la musica e, in particolare, Battiato. Non la suona, ma, con passione, cerca di portarla nel contesto parrocchiale grazie ad amici e professionisti o non, organizzando proposte che considera non solo pastorali, ma anche culturali.

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