Cosa dice montagna più di una canzone in compagnia e un bicchiere di vino? Unite gli ingredienti e il risultato sono “I Figli di Nessuno”, coro brembano che ha fatto del cantare insieme la propria ragione di essere. Una realtà varia e dal cuore grande, come ci racconta il presidente Nicola Veronese.
“Vengo da San Giovanni Bianco, ma io sono presidente solo perché tutti hanno fatto un passo indietro e io sono rimasto lì – scherza – . La sede del coro è a San Giovanni, ma copriamo tutta la Valle, anche Imagna: c’è di tutto, da Almenno a Roncobello”. Una realtà che abbraccia tantissimi paesi da più di tre lustri. “Noi siamo nati ufficialmente nel 2007, 16 anni fa, all’inizio eravamo in pochi, 4 o 5 persone appassionate di canti popolari, di montagna e di canti alpini. Visto che la compagnia era ottima, abbiamo pensato di chiedere ad altre persone di creare un coro vero e proprio. Nel giro di qualche settimana siamo arrivati a circa una ventina di amici. Abbiamo chiesto a un conoscente, Umberto Galizzi di Santa Croce, di essere il nostro direttore, era un insegnante di musica, dunque molto esperto. Abbiamo cominciato a cantare da lì, attualmente siamo ancora una ventina di membri: in questi anni tanta gente è entrata ed uscita, il numero resta costante. Il ricambio c’è stato, con gli altri impegni abbiamo un nocciolo di 10 persone che portano avanti il coro dall’inizio”.
I Figli di nessuno spiccano, innanzitutto, per l’originalità del nome e Nicola ce ne svela il significato. “Il nome è originale, direi: noi ci siamo messi a tavolino per cercarlo, ma non tutti eravamo d’accordo o avevamo fantasia. C’è un canto pop che si chiama così, Figli di Nessuno, e dice chi si è senza padre, madre e nome. Così, abbiamo deciso di adottare il nome che è la sigla di chiusura dei nostri concerti, la cantiamo alla fine o nel post concerto, che è la cosa che ci piace di più: non avevamo un direttore, dunque Figli di Nessuno”. Da allora, il pezzo è parte fissa del repertorio. “Ci sono migliaia di cori, ma il nome ci distingue nella nostra originalità, a noi piace cantare, ma ancora di più fare i post concerti, con un bicchiere di vino in mano e qualcosa da mangiare possiamo andare avanti oltre alla fine della festa. Ci piace stare in compagnia, cantare e per un coro come il nostro è fondamentale”.
Anche in una compagnia tanto affiatata e allegra, le difficoltà ci sono: il coro ha infatti cambiato diversi direttori negli ultimi anni, pur mantenendo intatto lo spirito. “I primi dieci anni ci ha diretti Galizzi, poi ha lasciato a Luca Arnoldi, un nostro ex cantore che è rientrato a fare il direttore. Ci ha diretti fino al 2020, poi lì le associazioni si sono fermate, così come Luca. Da lì abbiamo perso il direttore, abbiamo avuto due anni senza prove e concerti, non ci siamo più visti. Nel 2022 è subentrata Asia Milesi – racconta Nicola – che ci ha diretti fino allo scorso anno, poi purtroppo è venuta a mancare lo scorso ottobre. Ci ha diretti durante la festa del 15esimo e quello è stato il suo primo e unico concerto”. Fortunatamente, non è la fine dei Figli di Nessuno.
“Adesso, abbiamo trovato l’ultimo direttore, Carlo Minelli, è stato un cantore e direttore del Fior di Monte di Zogno più di quindici anni fa, era anche direttore della corale di Costa Serina. Abbiamo chiesto a lui e con molto entusiasmo ha preso la direzione, è stato un colpo di fortuna: senza una direzione, il coro perde la voglia di stare insieme. A noi piace andare a cantare nelle feste, ma se non c’è qualcuno che ti stimola ad imparare cose nuove la gente si stanca, avremmo rischiato di chiudere, fortunatamente c’è Carlo. Ora ci troviamo tutte settimane, in questo periodo avremo qualche messa, concerti a Piazza Brembana, a Somendenna…”
Il calendario estivo è particolarmente fitto, dal 2 giugno a Selvino alle messe e feste in tutta la Valle: “Siamo sati chiamati da un gruppo turistico per fare un concerto a Piazza Brembana il 29 luglio, sono queste le realtà che ci contattano per fare messe o concerti, oppure se siamo liberi contattiamo le pro loco per proporci”. Un’attività finalizzata al divertimento e all’aiuto al prossimo, spiega Nicola: “Tutti i nostri proventi vanno in beneficenza al netto delle spese, quando raccogliamo qualche soldino lo devolviamo: la nostra politica è sostentarci e il resto lo doniamo. Lo stesso è stato per il nostro primo CD, abbiamo raccolto 10mila euro e li abbiamo donati a 5 associazioni del territorio. Spesso ci pagano solo da mangiare e bere, a noi piace venire incontro alle associazioni, magari per i concerti chiediamo solo un piccolo rimborso da devolvere”.
Una politica molto onorevole, che rende il coro davvero più simile ad un gruppo di amici, come sottolinea il presidente. “Il nostro coro avrà una media di età sotto i cinquant’anni, almeno cinque membri sono sotto i quaranta. Devo dire che siamo molto fortunati, siamo un coro relativamente giovane, se si guarda in giro l’età media è molto più alta: 15 anni fa eravamo in pochi giovani, ne abbiamo coinvolti altri e questo ci porta ad avere un’età bassa. Nel coro abbiamo anche una ragazza, Cristina Pesenti, era la presentatrice ma ci siamo accorti che le sapeva tutte, dunque canta insieme a noi. Cantare è la cosa più bella che c’è, soprattutto in compagnia!”