Sapevate che anche la Bergamasca ha la sua “piccola Svizzera”? Si tratta della Valle Taleggio, che grazie ai suoi incantevoli paesaggi rurali e verdeggianti si è guadagnata il titolo fra turisti e residenti. Fra orridi e strade tortuose, in alcuni luoghi il tempo sembra quasi essersi fermato. Complice un duro lavoro di recupero e preservazione di masi, alpeggi, mulattieri e sentieri che collegano da decenni le frazioni dell’omonimo Comune di Taleggio. Fra queste c’è la piccola località di Fraggio, borgo ormai quasi dimenticato della frazione di Pizzino che cela tanti segreti, curiosità e tanta voglia di raccontarsi a chi visita le sue strade disabitate.
Fraggio è un piccolo nucleo di casupole in pietra calcarea e dai caratteristici tetti in piode, la maggior parte ormai abbandonate e ridotte a ruderi, che un tempo brulicavano di attività e vita. Con un po’ di fantasia non è difficile immaginare case dalle balconate lignee, mentre il fieno messo ad essiccare riempiva l’aria della sua fragranza che sapeva d’estate.
Possiamo ancora sentire la voce del panettiere al suo Forno, il chiacchiericcio nell’osteria e perfino la tensione dei condannati al tribunale Pretorio, in attesa di essere imprigionati nelle celle sotterranee di un metro per due, ognuna chiusa da un pesante cancello in ferro battuto. Il Pretorio era un edificio dal grande valore artistico decorato con figure e iscrizioni in latino, nonché arredato con scranni di noce.
D’altronde Fraggio è il tipico esempio di architettura minore, che si diffuse nelle isolate valli bergamasche e perciò unica, completamente diversa da quanto si può trovare in tutto il resto dell’arco alpino. Degna di nota è la chiesetta di San Lorenzo, che risale al 1445 e ristrutturata nel 1995 grazie all’impegno di tanti volontari. Al suo interno si può ammirare un patrimonio più unico che raro: due affreschi raffiguranti la crocifissione, uno risalente al 1400 e l’altro perfino precedente, rinvenuti sotto una tela del 1500 anch’essa raffigurante la crocifissione. Questi luoghi, un tempo, pare fossero una fortezza di confine tra lo Stato di Milano e la Repubblica di Venezia, quando la Serenissima aveva il dominio della nostra provincia.
Lungo la mulattiera che da Sottochiesa porta a Fraggio ci si imbatte nel Santuario di Salzana, la cui denominazione suggerisce forse la presenza di sorgenti saline. L’antico Santuario fu edificato nel 1466, pare per volontà degli abitanti della valle che – a quel tempo – furono colpiti da una grave tragedia. Parliamo dello smottamento del 1359 che, dopo giorni di forti precipitazioni, inghiottì la frazione di Salzana e tutte le famiglie che lì vi abitavano. Del borgo si salvò solamente una santella raffigurante la Madonna con il bambino, una preziosa reliquia che è diventata nei secoli un elemento fondamentale nella storia religiosa e artistica dell’intera Val Taleggio. Il piccolo borgo di Fraggio – e la Val Taleggio in generale – sono luoghi da vivere con la mente ma soprattutto con il cuore, ricchi di storia e di un fascino tali da meritare quell’appellativo con cui è conosciuta: la piccola Svizzera bergamasca.
Per info:
Ecomuseo Val Taleggio,
Via Giovanni Paolo II n.2983
Frazione Sottochiesa, Taleggio
(Fonte immagine in evidenza: pieroweb.com)
Ultime Notizie
-
Egregi Signori
piacerebbe rescindere informazioni di x casa abandonatte sonno citadino Italiano vivo a Uruguay .
Viaggio tutti anni a Italia .Grazie per vostra informazione
salutiCarlos Casciotti Candia
0059899642671 whatsapp Uruguay -
Fraggio non è abbandonato. Il titolo lo penalizza. È un luogo magico perché così è- abitato da pochi in alcuni periodi soltanto dell’anno. E la magia e’ questa. Le auto non arrivano e la natura regna attraverso le poche architetture rurali ancora presenti rveri gioielli da preservare con attenzione. Questi luoghi abitati oggi diversamente sono gioielli di rara bellezza che come tale è bello descrivere e visitare. In punta di piedi ….