“Il cibo trova sempre coloro che amano cucinare!” diceva Gusteau nel film Pixar Ratatouille. Oggi, infatti, in questa nuova puntata della Rubrica “Giovani e Lavoro” vi raccontiamo di un giovane che considera il mondo della cucina la sua più grande passione: stiamo parlando di Giorgio Ruggeri, 21enne originario del borgo di Piazza Martina, a pochi passi sopra la cittadina di Zogno.
“Sono tanti coloro che mi chiedono come sia nata la mia passione per il mondo culinario. Non credo, e sono convinto, che le passioni ‘nascano’. La cucina è un modo di esprimersi come ogni forma d’arte, è un viaggio che inizia quando siamo piccoli e dura tutta la vita con un susseguirsi di maestri – racconta Giorgio – Sta a noi saper cercare insegnanti sempre più preparati e non fermarci alla classica nonna o mamma che, per quanto speciale, non può darci sempre tutte le risposte”.
Crescendo, Giorgio ha ampliato sempre di più le sue conoscenze sulla cucina quando ha frequentato l’Istituto Superiore San Pellegrino: “Ho frequentato questo Istituto, non per la comodità, ma perché ritengo che nel Settore Enogastronomico sia una delle realtà più complete e capace di dare una buona base se si è anche fortunati nel trovare i professori giusti. E perché no, anche delle ottime opportunità se si è abbastanza coraggiosi di saperle cogliere… Io, ad esempio, ho fatto un lungo periodo di stage ad Aix En Provence (città situata nelle zone della Costa Azzurra nel sud della Francia ndr). Se non mi avesse bloccato il Covid sarei andato persino a Parigi, ma ci sarà tempo anche per quello. Inoltre, ho avuto anche l’opportunità di poter partecipare ad un concorso culinario nel programma televisivo ‘Cotto & Mangiato’ condotto da Tessa Gelisio e dallo Chef Andrea Mainardi, anche lui ex alunno dello stesso Istituto che ho fatto io”.
Diplomatosi poi nel 2021 nel Settore Enogastronomia, Giorgio ha deciso di proseguire i suoi studi lasciando Zogno e la Valle Brembana per trasferirsi a vivere nella città di Parma, dove attualmente sta frequentando il Corso di Scienze Gastronomiche. “Perché ho scelto Scienze Gastronomiche? Semplice. Offre tutto ciò che un vero intenditore di enogastronomia necessita. Si passa dalla Fisica Gastronomica, Microbiologia degli alimenti, Chimica e Biochimica alimentare alla Storia e cultura dell’alimentazione oltre all’Iconografia, Iconologia e comunicazione del cibo. La cosa importante è che non bisogna mai perdere il focus! Ho scelto Parma per proseguire i miei studi perché cerco sempre i migliori maestri, come già detto prima. Quindi cosa potevo scegliere se non la Food Valley, l’Emilia Romagna è la culla della cultura gastronomica italiana”.
Nonostante abbia scelto di studiare lontano in un’altra città, qualche volta capita a Giorgio di sentire un po’ nostalgia di casa: “Per me Zogno significa tre cose: casa, famiglia e felicità. Dopo mesi e mesi di sessione la tranquillità che trovo a Piazza Martina tra asini, capre, pecore, galline e i miei bellissimi pony è imparagonabile. Stacco la spina da tutti i pensieri. L’aria che si respira qui è diversa!”. Per chi non lo sapesse, Giorgio è figlio dei titolari dell’Agriturismo Casa Martina. “Quando sono in Agriturismo solitamente cucino per qualche cliente. Questo mi aiuta a tenermi in forma e a sperimentare ogni volta qualcosa di nuovo e, perché no, a portarmi qualche soldino a casa visto che Parma è tutto tranne che economica. Purtroppo torno davvero poche volte durante l’anno tant’è che le conto sulle dita delle mani – dopodiché aggiunge – Mi trovo molto bene con i miei genitori, in tutto. C’è molto dialogo e fiducia nel futuro. Mi dicono sempre la loro, ma mi lasciano piena libertà di scelta. Non sono nato da genitori cuochi. Sono appassionati del mondo della cucina e della cultura enogastronomica, ma di tecniche ne capiscono poco. Ci sono pro e contro: da un lato sono dovuto crescere da autodidatta, e i primi anni di alberghiera l’ho avvertito, d’altra parte non si impongono, preferiscono assaggiare (ride ndr)“.
L’unica passione del giovane zognese, come avrete ormai capito tutti, è il mondo della cucina: “Studio e lotto per far si che la mia passione diventi il mio lavoro! Amo tutto il mondo dell’Enogastronomia: dalla Sommellerie ai vari assaggi di olio, formaggi, salumi. Poi, come dice mio papà, sono nato 2000 e passa anni in ritardo, quindi c’è ancora tanto da imparare! – prosegue lui. – La cucina mi ha dato molto, forse anche più di quello che mi aspettavo. La mia prima esperienza solo, fuori dall’Italia, l’ho fatta per la cucina, le esperienze in radio, gli Showcooking nelle fiere, il debutto in televisione. È sempre da brivido sapere di non essere pronto ma aver la forza di parlare lo stesso, l’ansia prima che si accendano le videocamere e i microfoni è qualcosa di indescrivibile”. Tra queste ricordiamo: il suo debutto televisivo nei programmi televisivi di “Cotto & Mangiato” su Italia 1 e “Sapori di Lombardia” che è andato in onda su Rai 3 lo scorso anno in occasione della Festa delle Castagne, oltre alla sua ospitata che ha fatto a Roma presso la Radio “Dimensione Suono Soft”.
Come ogni gastronomo e cuoco, anche Giorgio ha una pietanza che considera come il suo “cavallo di battaglia”: la pasta fresca. Lo zognese, a tal proposito, ha detto: “Amo tutti i primi piatti, ma la pasta fresca ha un posto speciale nel mio cuore: riassume tutto! Dalla nonna che impasta per la famiglia la domenica mattina con l’amore che solo lei sa dare allo studio che c’è dietro alla scelta di farine, alle metodologie d’impasto per sviluppare al meglio la componente amilacea e glutinica. Infine si arriva agli ingredienti che colorano una pasta fresca: le uova danno il colore del sole al tramonto, con la barbabietola si ottiene un rosso molto scuro ed infine con lo spinacio selvatico c’è il verde. La pasta fresca è una tela su cui un cuoco può esprimersi!“.
Per quanto riguarda i suoi progetti futuri Giorgio è stato abbastanza chiaro al riguardo: “Ora come ora il mio obiettivo principale è quello di laurearmi! Se 10 anni fa mi avessero detto che avrei avuto l’appellativo ‘Dottore’ davanti al nome avrei riso in faccia a chiunque. Per me è un grandissimo risultato, non ero proprio il prototipo di alunno ideale, anzi. Finita l’università il mio sogno è quello di frequentare la Scuola Internazionale Italiana ‘ALMA’ dove il primo Rettore fu niente popodimeno che il Maestro Gualtiero Marchesi. Lui è stato ed è tuttora uno dei miei miti ed un profeta per chiunque come me vede la cucina come qualcosa di più del semplice sfamarsi. Per quanto riguarda il resto il futuro è ancora tutto incerto, quindi meglio fare un passo alla volta. (ride ndr). Il mio obbiettivo finale sarebbe quello di non offrire solo pranzi e cene, ma anche esperienze che colpiscano il cuore e attraverso i social, far conoscere la mia idea di cucina al mondo: ma c’è tempo quindi non voglio bruciare delle tappe. Infine so con certezza una cosa per me fondamentale: la Valle Brembana e Piazza Martina sono il mio posto!“.