Alex, il re del Muay thai: ”questo sport mi ha fatto crescere”

L'atleta originario di San Pellegrino racconta la sua passione per la boxe thailandese
30 Gennaio 2020

Una passione senza limiti per uno sport che lo ha cambiato e aiutato a crescere, fino a portarlo sul tetto d’Italia. Alex Avogadro, originario di San Pellegrino, pratica muay thai e K1 a livello agonistico, ma in cosa consistono queste due discipline? Il muay thai è la boxe thailandese, si può colpire con gomiti, pugni, calci e ginocchi, anche se è vietato colpire l’avversario a terra. Il k1 è simile, ma non si possono usare i gomiti.

L’incontro con il muay thai avviene quasi per caso nella vita di Alex. “Fino a 15 anni giocavo a calcio, poi ho smesso – racconta Alex –. Verso i vent’anni ho iniziato a frequentare una palestra in cui si praticava difesa personale. Mi è sempre piaciuto vedere combattimenti, ma non avevo l’avevo mai provato. Ho iniziato ad allenarmi, sempre più costantemente, ho conosciuto il mio maestro e con lui ho fatto un viaggio in Thailandia per migliorare la mia tecnica.” 

Uno sport che ha cambiato la vita di Alex. “Ho vinto due titoli nazionali nella mia categoria, i 60 chili, e un torneo amatoriale europeo, a cui però partecipavano molti professionisti. Questo sport mi ha aiutato molto. Ero una persona irrequieta, con il muay thai mi sono disciplinato, ho imparato a concentrarmi sui miei obiettivi, ad applicarmi per raggiungermi. Sono cresciuto, con tanta costanza e sacrifici: lo sport mi ha insegnato proprio questo.”

Grazie al proprio lavoro, Alex è uno degli atleti di spicco del panorama nazionale e può dedicarsi unicamente alla propria passione. “Io insegno e combatto – spiega – in Italia, essendo uno sport di nicchia, molti atleti devono fare anche un altro lavoro, io posso gestirmi perché sono tra i primi nella mia categoria.”

Un crescita che, una volta arrivato al top, Alex non vuole interrompere, per migliorarsi sempre più e raggiungere altri traguardi. “La scorsa estate ho battuto il campione thailandese della mia categoria – racconta  – è stata una delle esperienze più importanti che questo sport mi abbia mai dato, perché l’ho ottenuta in Thailandia, dove è nato il muay thai. Combattendo a livello internazionale, ho la possibilità di girare il mondo, di vedere quante situazioni diverse ci siano al di fuori dell’Europa.”

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