Andrea Mezzanotte, da Almenno fino a Trento sognando l’NBA

La storia del giovanissimo cestista di Almenno San Bartolomeo, diciottenne già abituato ai campi di Serie A
4 Agosto 2020

Giovane, eppure gioca già in Serie A: sul parquet di Trento corre anche Andrea Mezzanotte, cestista di Almenno San Bartolomeo. Per il classe 98, del resto, il basket è sempre stato un affare di famiglia. “Ho iniziato a 5 anni nella squadra di Almenno, mio padre era il presidente, mio fratello, più grande di me di sette anni, giocava anche lui. Ho passato 5 anni lì, poi uno a Terno d’Isola prima del passaggio alla BluOrobica Bergamo, ho giocato in C2, poi a 18 anni in A2 e infine la Serie A con l’Aquila Trento. Nel frattempo, sono passato attraverso tutte le giovanili nazionali, dall’Under 18 in poi”, racconta Andrea.

Una carriera densissima già a 22 anni, con un percorso che ha portato Andrea fino a Trento. “È un’ottima squadra – spiega -, riusciamo sempre a qualificarci per l’EuroCup, l’equivalente del basket dell’Europa League calcistica e di solito passiamo il turno, in campionato raggiungiamo i playoff, insomma alla fine ce la giochiamo sempre”. Entrando nel dettaglio, Andrea in campo gioca ala grande, la quarta posizione in campo secondo le numerazioni del basket. Personalmente, mi piace aprire il campo e tirare da tre punti, ci sono diversi modi di interpretate questo ruolo”.

Una passione, quella di Andrea, nata come detto in giovanissima età. “Io sono cresciuto guardando il basket in Tv, con la Montepaschi Siena e i suoi campioni ed arrivare in Serie A è veramente il sogno di ogni giocatore, per questo sono contento di essere qui”. Lo scorso campionato è terminato a metà marzo causa pandemia, ma Andrea è già concentrato sul prossimo. “Dovremmo ripartire a settembre, ma avendo un buon numero di giocatori americani è difficile organizzarsi vista la situazione negli USA. Il mio obiettivo è crescere, l’anno scorso ho giocato tanto, ovviamente con alti e bassi, voglio migliorare per essere sempre pronto”.

A proposito di Stati Uniti, anche per Andrea il sogno è tinto a stelle e strisce. “Ogni giocatore ambisce ad arrivare in NBA, è il top mondiale, il meglio, non tutti ci arrivano evidentemente, ma la speranza è quella”. In Nba gioca anche il riferimento di Andrea “Il mio giocatore preferito è Kevin Durant, dei Brooklyn Nest, è alto e magro come me e giochiamo nello stesso ruolo”.

“Il ricordo migliore che ho legato alla pallacanestro è con la Nazionale – confida il cestista valdimagnino -, con cui ho vinto diverse medaglie. Nel 2017 al Mondiale Under 19 in Egitto siamo arrivati secondi, battendo avversari molto forti come la Spagna. Avevo 19 anni, è stato pazzesco, era dal ’42 che non arrivavamo tra i primi otto, eravamo degli outsider, per noi è stato inaspettato e bellissimo”.

In effetti, lo sport porta Andrea a viaggiare per la penisola e per tutta l’Europa e non solo. “Quest’anno andremo in Grecia, a Gran Canaria, a Parigi. Ovviamente non siamo in vacanza, perché dobbiamo giocare, ma di solito troviamo il tempo per visitare il posto in cui siamo. Certo, l’importante è vincere, però è bello vedere posti nuovi, come succede quando giochiamo in trasferta per la EuroCup”.

La chiusura è tutta per la palla a spicchi. “Il basket è bello perché un gioco di squadra, si creano rapporti con i compagni e l’allenatore che in altre discipline non ci sono. A me piace guardarlo in TV, è uno sport bello da vedere, non è statico, si possono fare diversi movimenti e azioni spettacolari, in NBA questo succede di più, ma si fa anche in Italia. Qui le partite sono belle anche per il pubblico, che ora non c’è e rende tutto diverso”.

Fonte immagine: Daniele Montigiani via Megabasket.it

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