Piero Busi, l’uomo lungimirante del ‘secolo breve’

Un uomo che ha guidato la Valle a livello amministrativo e che ne ha impersonato lo spirito volitivo ed estremamente autentico, fatto di azione e solidarietà.
2 Aprile 2020

Qualcuno ha definito il ‘900 come “il secolo breve”: in cento anni ci sono state due guerre, ma sono arrivati progressi tecnologici e industriali (abbiamo iniziato a volare e siamo andati sulla Luna) e grandi cambiamenti sociali. Se dovessimo racchiudere tutto questo in un’icona brembana, essa avrebbe probabilmente le sembianze di Pietro Busi (per tutti, Piero) nato a Valtorta il 30 giugno del 1933 e spentosi a Piazza Brembana presso la Fondazione Don Palla lo scorso 27 marzo.

Un uomo che ha guidato la Valle a livello amministrativo (da sindaco nel paese Natale, ma anche da presidente dei maggiori enti vallari) e che ne ha impersonato lo spirito volitivo ed estremamente autentico, fatto di azione e solidarietà. La “sua creatura” più amata (oltre ovviamente alla moglie Maria Pia Boffelli ed alle figlie Emanuela e Giovanna) era senza dubbio il “Don Palla”, la Casa di Riposo che a Piazza Brembana ha reso compiuta l’eredità lasciata dal sacerdote originario di Moio de’ Calvi e dato vita ad un “luogo del cuore” che unisce e rafforza comunità e generazioni.

Come ricorda un volume realizzato nel 2018 dalla Fondazione Don Palla, Pietro Busi era nato a Valtorta il 30 giugno 1933. “Frequenta le scuole elementari a Valtorta – si legge – e le professionali a Bergamo presso il Patronato San Vincenzo in quel periodo diretto proprio da don Bepo Vavassori, che avrà una forte incidenza su tutta la sua vita futura. Da lui, infatti, apprenderà valori che saranno i binari su cui viaggerà tutta la sua esistenza. Svolge svariati mestieri nel suo paese fino a quando non viene assunto come impiegato all’Inam (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro le Malattie) di Bergamo. Inizia la sua carriera politica a 22 anni come consigliere di minoranza. Diventa sindaco di Valtorta nel 1960. E da allora ha macinato ogni record di longevità come amministratore: sino al 2019 è stato sindaco di Valtorta. La sua carriera politica in Valle è stata in continua progressione. Quasi una cavalcata. Occupa tutti i posti di rilievo nelle istituzioni comunitarie: Presidente Ussl Valle Brembana, Presidente della Comunità Montana Valle Brembana, Presidente del Consiglio d’amministrazione dell’Ospedale di San Giovanni Bianco per ventiquattro anni consecutivi, Presidente del Gal (Gruppo di Azione Locale)”.

A Valtorta Piero Busi si rende protagonista di opere vitali. In un elenco lunghissimo e di fatto impossibile da completare ci sono le strade di collegamento con le frazioni periferiche del paese, il Museo Etnografico a Valtorta, gli impianti sciistici e la creazione, nel 1964, delle Olimpiadi Scolastiche. “Questo appuntamento resiste negli anni perché i ragazzi sono fieri di partecipare, – spiegava in un’intervista alcuni anni fa – è forse l’unica occasione per concorrere e confrontarsi senza troppo agonismo, né competizione. E’ anche da incontri sportivi come questo che i campioni incominciano a crescere e a farsi notare. Per questo, devo ringraziare tutti, in primis i sindaci, che hanno dimostrato disponibilità e collaborazione: la Provvidenza mi ha aiutato anche in questo. È come una grande festa che appartiene alla comunità, ai giovani e ai meno giovani, questo è il successo autentico dell’evento, in cui si respira un buon clima, di pace”.

Nelle vesti di Presidente della Comunità Montana ha realizzato alcune iniziative di rilievo quali: l’informatizzazione dei comuni della Comunità Montana; l’Antincendio Boschivo; l’urbanizzazione di aree destinate ad insediamenti industriali a Zogno, S.Giovanni Bianco, Lenna; la riorganizzazione dei servizi sociali in forma associata. Durante la sua presidenza si è trovato a gestire la tragica alluvione del 1987 e il dopo alluvione, i cui risultati, in particolare la viabilità vallare e la messa in sicurezza dell’alveo del Brembo lungo tutte le sue diramazioni, sono tuttora segni evidenti di una buona e lungimirante gestione.

Il 4 maggio 2019 Valtorta, in coincidenza con il suo addio all’attività amministrativa, gli ha dedicato una festa rimasta nella storia. Una mattinata gioiosa, benedetta dal sole primaverile e dall’affetto di un’intera comunità. All’ingresso del centro storico era stato posto uno striscione con la scritta «Vale più un grammo di esempio di un quintale di parole», vero e proprio motto di Piero Busi. Al suo fianco c’era un’intera Valle, con don Angelo Longaretti (storico parroco di Valtorta che con lui inaugurò il Museo), Abramo Milesi (maestro casaro), Giambattista Busi, al suo fianco in municipio e nell’organizzazione delle Olimpiadi.

C’erano stati premi e sorprese, il discorso di Antonio Regazzoni, suo successore alla carica di sindaco ed anche la scoperta di una targa in pietra sulla piazza della chiesa. In chiesa il parroco don Simone Lanfranchi aveva presentato la statua di cera della Madonna del Rosario donata a Busi dalle monache di Zogno e a sua volta donata alla parrocchia, poi collocata nella chiesa di Sant’Antonio abate in contrada Torre. Insieme a tante opere, resterà come ricordo perenne di un grande Gogis, legato alla sua terra, alla sua gente ed alla Divina Provvidenza.

 

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