Ad oggi, di quell’imponente e maestoso Castello, restano solo i ricordi e qualche reperto, custodito con cura. Il Castello della Regina – chiamato anche Castello di Cornalba ha vissuto sulle proprie mura quei tragici anni a cavallo fra il Trecento ed il Quattrocento, quando le lotte fra Guelfi e Ghibellini non risparmiavano nessuno. Edificato a monte di Sussia alta, frazione di San Pellegrino, là dove si trova l’omonima montagna: la sua posizione, al confine con la Valle Brembilla, risultava piuttosto strategica.
Cambiò la sua guarnigione diverse volte nel corso del tempo, ma è nel 1403 che avvenne la sua definitiva disfatta. Una squadra di circa duecento Guelfi, comandati da Bertazzolo Boselli, conquistarono il maniero distruggendolo e le sue porte vennero portate trionfalmente fra le vie di San Giovanni Bianco. Della sua esistenza restano, conservati al Museo della Valle di Zogno, frammenti di vasellame, frecce ed un frammento di osso di capra, allora utilizzato come una sorta di antico flauto risalente fra il XV ed il XVI secolo.
La memoria storica è certamente interessante. Tuttavia, a tramandare l’esistenza di questo Castello fu un altro motivo, una leggenda narrata di generazione in generazione. Si dice che l’origine della fortezza risalga addirittura all’alto Medioevo, quando imperversavano nella valle le invasioni barbariche. Si narra che la nobile Regina Teodolinda, fuggendo dal suo re, fece erigere personalmente il castello, stabilendosi insieme ad un piccolo gruppo di guerrieri. Era un maniero piccolo e fortificato, a cui vi si accedeva con un ponte levatoio che terminava in feritoie e piombatoie.
Diede vita ad una sorta di feudo in cui tutto governava e tutto voleva conquistare. L’occasione le si presentò presto, quando accese un’aspra lotta contro alcuni barbari della zona per appropriarsi con avidità dei loro sacchi colmi di oggetti preziosi ed un misterioso vitello interamente d’oro. La battaglia ebbe un esito positivo, ma una maledizione lanciata dal nemico si realizzò nel giro di poche ore dalla vittoria: un uragano colpì con tutta la sua impetuosa forza il castello, fulmini lo colpirono e gli fecero prendere fuoco e la terra, con un gran terremoto, inghiottì la fortezza e tutto ciò che vi era al suo interno.
Ed il tesoro? Sempre secondo le dicerie, si pensa che deve essere rimasto sepolto nella montagna e che diavoli e streghe se ne siano appropriati. Quando una persona si metterebbe alla sua ricerca, gli spiriti custodi scatenerebbero un fortissimo temporale per fermare il temerario avventuriero; un modo per spezzare il sortilegio c’è: posare un rosario nel luogo dove si trova il tesoro della Regina Teodolinda, così che possa tornare alla luce. Ma tutto ciò non si tratta che di una leggenda, nata secoli or sono per dare voce ad una fantasia popolare. Ciò che è vero è che il Castello “della Regina” è realmente esistito e forse qualche suo antico manufatto ancora sopravvive, ora custodito dalla montagna ove posava.
(Fonte immagine in evidenza: sentieridimontagna.it | Uno dei roccoli presenti sul monte Castel Regina, dove una volta sorgeva la fortezza)