Andare a funghi fra tradizione, ticket e sagre

'Andare a funghi' è un'espressione che è ormai è entrata a far parte della nostra quotidianità, una tradizione vecchia di anni che si tramanda in tutte le sue conoscenze di padre in figlio.
27 Agosto 2019

Andare a funghi” è un’espressione che è ormai è entrata a far parte della nostra quotidianità, una tradizione vecchia di anni che si tramanda in tutte le sue conoscenze di padre in figlio, una tradizione che come poche altre sa aprire momenti di condivisione uniti alla piacevole brezza dello stare all’aria aperta. La Valle Brembana, con le sue innumerevoli sorgenti, grandi prati e boschi, brulica di funghi di ogni specie (sono oltre 250 quelle in bergamasca): dai classici porcini, re indiscussi, ai prelibati ovoli, poi ancora gallinacci, chiodini e moltissimi altri, sia commestibili che non.

Il periodo ideale per fare incetta di queste prelibatezze è compreso fra settembre e i primi giorni di novembre poiché la stagione crea delle condizioni meteorologiche favorevoli allo sviluppo di umidità del terreno grazie alle prime piogge, tutti elementi fondamentali per la loro comparsa e diffusione.

I funghi, infatti, si riproducono in due modi differenti: la prima via asessuata che comprende un distaccamento delle cellule figlie dalla made, la seconda via sessuata mediante la produzione di particolari spore, diffuse per mezzo dell’acqua, del vento o degli insetti. Le piogge, anche dei mesi precedenti, sono dunque essenziali per permettere uno spargimento omogeneo di queste spore.

TICKET E ALTRE REGOLE

Ma quali sono le regolamentazioni al riguardo? È possibile raccogliere funghi gratis? La risposta è sì e no: in Valle Brembana, in 26 dei suoi 37 comuni è necessario pagare una quota di 10 euro al giorno, oppure 20 euro a settimana, 40 al mese o 60 per tutto l’anno. I Comuni che hanno scelto di applicare questo ‘ticket’ sono Averara, Branzi, Carona, Cassiglio, Cusio, Foppolo, Isola di Fondra, Mezzoldo, Moio de’ Calvi, Olmo al Brembo, Ornica, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, Santa Brigida, Valleve, Valnegra, Valtorta, Cornalba, Costa Serina, Dossena, Lenna, Oltre il Colle, Piazza Brembana, Serina e Taleggio. Negli 11 paesi rimanenti via libera, senza sborsare un centesimo. Anche in Valle Imagna non è necessari il pagamento di alcun ticket.

Il regolamento parla chiaro anche sulle modalità di raccolta: sì a cestini di vimini e no a contenitori di plastica, per permettere alle spore di disperdersi durante il trasporto, per un limite massimo di 3 chili a persona. Raccogliere funghi, tuttavia, non è una semplice passeggiata. È necessario, ad esempio, conoscerne la tipologia, capire se si tratta di un fungo commestibile oppure velenoso. A questo proposito ci viene incontro ATS Bergamo, che da agosto a novembre offre un servizio gratuito di controllo del proprio raccolto da parte dell’Ispettorato Micologico.

FUNGOLANDIA 2019

Raccogliere funghi è considerata molto più che una semplice passione in Valle Brembana, ma un vero e proprio appuntamento con la natura che suona ogni anno alla stessa ora. Una secolare tradizione che in valle ha trovato il suo luogo, il suo spazio prediletto, tanto che anche quei piccoli, succulenti funghi hanno perfino una sagra tutta per sé: Fungolandia promossa da Altobrembo.

Da quattordici anni a questa parte riunisce undici paesi dell’alta Valle Brembana, culla di grandi battute di caccia al fungo, in un unico grande evento aperto a tutti, dai semplici amatori ai “segugi”. Concorsi, escursioni nel bosco, incontri, mostre, bancarelle, dimostrazioni e tante attività: ce n’è per tutti i gusti in nove giorni di Fungolandia, quest’anno in programma da sabato 31 agosto a domenica 8 settembre. A questo link il sito ufficiale dell’evento.

[…]Però le in mes a stràm,
gh’è lé a’ chi mia tàt bei,
i te sömeerà ‘npò gràm,
fidet pör doma de chei;

anche se i fa mi bèl vèr,
töi sö pör col cör quièt,
perché la bela maestransa,
la fa mai buna pitansa”
(Fiur tra foie e sass, Dante Cattaneo)

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