Rumore che scandisce i tempi religiosi della giornata e che annuncia la resurrezione di Gesù. È un suono stridulo che risuonerà per le vie di Mezzoldo durante il triduo pasquale. Come da antichissima tradizione, infatti, quando le campane della chiesa parrocchiale sono “legate” e in silenzio in ricordo della Passione, cioè dal giovedì santo alla cerimonia che ricorda la resurrezione, per le vie del paese vengono suonati degli strumenti in legno, dalle forme diverse, che producono un rumore caratteristico, dovuto allo sfregamento di palette flessibili contro una o più ruote dentate, a loro volta azionate da una manovella.
È una tradizione che oggi è presente solo in pochissimi paesi d’Italia, ma che fino a trent’anni fa animava le vie di molti paesi della Valle Brembana. Gli strumenti musicali, costruiti dagli artigiani del territorio o tramandati attraverso le generazioni, prendono il nome di “ringhècc”, “gri” o, in base alle dimensioni, “gagìa” o “comodina”. Nella bergamasca, il suono di questi strumenti è presente anche a Leffe, per esempio, e in Valle Brembana si possono ammirare bellissimi esemplari al Museo della Valle a Zogno e all’ecomuseo di Valtorta.
Il tradizionale “ringhèt” viene suonato in piedi ponendolo fra la pancia e il muro, oppure in ginocchio, con appoggio a terra, mentre la “gagìa”, utilizzata soprattutto dai bambini, è azionata tenendo ferma la manovella e muovendo lo strumento con il braccio alzato e la “comodina”, lunga dai 50 centimetri al metro, è sempre suonata a terra.
A Mezzoldo, paese che grazie al Passo San Marco è collegato direttamente con la Valtellina, durante la settimana santa, precisamente dalla sera di giovedì fino a sabato santo, quando le campane delle chiese sono “legate” e in silenzio, gli strumenti vengono suonati per le vie del paese per scandire i momenti della giornata: la mattina, l’ora media e i vespri. La sera del Sabato Santo, poi, durante la veglia pasquale, i suonatori (che sono bambini e giovani del paese coordinati dall’Unione Sportiva di Mezzoldo) si ritroveranno in chiesa, dove, poco prima del suono delle campane che annunceranno la resurrezione di Cristo, daranno vita al concerto dei ringhècc sul sagrato.
L’ultimo appuntamento di questa antica usanza sarà la domenica di Pasqua, poco prima di mezzorgiorno, sulla piazza davanti al municipio, con la “ringhettata”. Un modo originale ma antico per augurare una buona Pasqua ai residenti e ai numerosi turisti che ripopolano il paese per le feste. Proprio per i turisti, qualche anno fa l’associazione “Unione sportiva” ha costruito ringhècc in legno come souvenir.
(Fonte immagine Valbrembanaweb)