La transumanza e le fiere bovine in Val Brembana e Valle Imagna

Per chi vive in un paese di montagna settembre è il mese della transumanza, della discesa delle mandrie dai pascoli. Nelle valli Brembana e Imagna questo evento viene celebrato in più paesi con le fiere zootecniche.
23 Settembre 2022

“Settembre, andiamo. È tempo di migrare” scriveva D’Annunzio nella poesia “I pastori”. Per chi vive in un paese di montagna, infatti, settembre è il mese della transumanza, della discesa delle mandrie dai pascoli. In Valle Brembana questo evento viene celebrato in più paesi con le fiere zootecniche, ma ricordiamo anche la storica mostra di Roncola in Valle Imagna, che tradizionalmente apre la stagione.

Tradizioni di cui parla anche Giusi Quarenghi, nota scrittrice specializzata in libri per l’infanzia, in “Io sono il cielo che nevica azzurro” (editore Topipittori, 2010): un racconto autobiografico ambientato negli anni Cinquanta a Taleggio, dove i bambini trascorrevano il tempo a curare i pulcini, raccogliere i panni, asciugare le posate, sbucciare i fagioli, ma anche a scappare in piazza a fare giochi “da maschio” o a vedere l’arrivo delle mucche per la transumanza.

Dopo la fiera valdimagnina di Roncola andata in scena il 18 agosto (che apre la stagione) quest’anno si è svolta la fiera di Valtorta il 10 settembre e quella di Serina il 21, poi toccherà a Branzi il 24. Qua trovate il calendario completo delle fiere bovine di quest’anno.

Lo svolgimento di tutte le Fiere è il seguente: alle 8,30 inizia il concorso bovino che decreta la vacca vincitrice in tre macro categorie principalirazza brunabruna alpina original O.B. e razza pezzata rossa. Molto ambito e significativo inoltre il premio per la “miglior mammella”. Al concorso fanno da cornice numerosi eventi collaterali differenti in ogni paese, e caratteristici sono i mercati con i prodotti tipici della Valle Brembana, nei quali fanno soprattutto bella mostra di sé i formaggi Agrì, Taleggio, Formai de Mut e Branzi.

L’attività dell’alpeggio è stata per secoli una costante dell’economia della Val Brembana. Ogni anno gli itinerari montani si animavano dei suoni vivaci delle mandrie che dal fondovalle venivano portate sui pascoli alti per la stagione dell’alpeggio, che si concludeva ai primi di settembre con il lento ritorno a valle, verso le dimore invernali.

Questa pratica è ancora oggi abbastanza diffusa e con l’arrivo della bella stagione i pascoli di montagna si riempiono di mandrie e greggi che allietano con la loro presenza. Nelle baite e nelle casere degli alpeggi è ancora possibile osservare i casari intenti alla produzione dei formaggi tipici del territorio.

 

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