Diciassette anni fa Salwa Khalloufi giunse a Bracca, in Val Serina, dal Marocco. Aveva solo 3 mesi quando affrontò questo viaggio che la porterà, dopo solo un anno, a San Giovanni Bianco, ed è proprio lei a parlarcene: “La mia famiglia decise di trasferirsi qui principalmente per motivi economici. Quando ancora non ero nata, mio padre partì da solo dal Marocco perché, nonostante gli studi conseguiti, non riuscì ad ottenere un lavoro nel suo paese natale. Di conseguenza provò a cercarlo all’estero e, una volta trovato in Italia, lui e mia madre decisero di trasferirsi qui, dapprima a Bracca, dove ho vissuto per un anno circa, per poi trasferirmi definitivamente a San Giovanni Bianco”.
Di origine araba, difatti della sua cultura porta con se solo strascichi, qualche parola e alcune ideologie che lei stessa sostiene non condividere. Si può dunque dire che sia ormai più una bergamasca. Questo non toglie il fatto che periodicamente va in Marocco, ma nel breve lasso di tempo che vi soggiorna non riesce a creare un vero e proprio contatto con questo territorio. Ci rassicura però dichiarando: “Non vedo il mio futuro in Marocco perché non lo conosco molto bene dato il brevissimo periodo in cui ci ho vissuto. Inoltre sono dell’idea che avrei difficoltà ad adattarmi culturalmente al posto”.
Certa dunque di rimanere fra le nostre montagne, Salwa effettua in Valle Brembana tutti i suoi studi e si dedica alle sue svariate passioni tra cui disegno, graffiti, musica e canto. Riguardo alla sua passione per il disegno, Salwa ha creato una pagina Instagram, nota con il nome “Na1n_9” (QUA la pagina Instagram), dove posta alcuni suoi disegni e vignette accompagnati da pensieri.
“Ho chiamato la pagina “Na1n_9” per ricordare una frase che è stata citata da un mio professore durante un suo discorso che aveva l’obiettivo di diffondere un messaggio di pace e uguaglianza tra noi alunni – spiega Salwa -. Il monologo iniziava con la frase ‘non abbiamo un nome, un aggettivo, un qualsiasi slogan politico che giustifichi l’assenza di equi diritti, doveri e libertà negli ambiti che invece ne necessitano la presenza’. Decisi di riportare le parole iniziali del suo discorso nel nome della pagina attraverso un acronimo, difatti, NA1N sta per Non Abbiamo un Nome, seguito dal numero 9 perché la pronuncia del nickname riporta a questa cifra in lingua inglese”.
Per quanto concerne il suo futuro, Salwa è ancora indecisa su cosa vuole fare e, nonostante stia frequentando il corso di Scienze umane all’Istituto Turoldo, l’unica idea certa di quello che vuole fare è continuare a disegnare e a dedicarsi alla musica, fare ciò che la fa stare bene.