Esiste una certa fascinazione intorno ai “mestieri di una volta”. L’idea di qualcuno che gestisce un ristorante, allevando animali per la propria attività, richiama un’immagine di tradizione, di fissità nel tempo. Per quanto possa esistere tale dimensione, un agriturismo moderno non può concentrarsi solo sulla tradizione. Lo sa bene Linda Locatelli dell’Agriturismo Linda: immersa nel verde della Valle Imagna, Linda gestisce la propria attività a conduzione famigliare, ma sempre cercando la via dell’innovazione e della qualità.
“All’agriturismo lavoriamo io e mia mamma, mio papà dà una mano al bisogno e in più ho una dipendente che dà un grande aiuto, e per me è come un’amica. Siamo nel comune di Rota d’Imagna, vicino alle terme di Sant’Omobono”. Linda ha un percorso di studi alle spalle che le ha consentito di aprire un agriturismo senza partire completamente da zero.“Io ho studiato all’alberghiero e ho sempre lavorato nella ristorazione, ma sono legata al contesto montano, di natura, mio nonno ha un’azienda agricola in Val Taleggio. Ero stanca di essere una dipendente, ma volevo creare qualcosa di nostro, così ci siamo spostati. Vengo dalla Val Taleggio, ma non avevamo strutture che ci permettessero di entrare in affitto. Abbiamo aperto nel 2016, io dovevo ancora compiere 22 anni”.
L’attività si avvia e procede, ma Linda sa che quello è solo il primo passo. “Man mano siamo andati avanti, abbiamo investito per non rimanere indietro, abbiamo aumentato i terreni, le dimensione dell’azienda e abbiamo provato a trovare una linea un po’ nostra. Non mancano gli animali da cortile, come galline, conigli e capre. Abbiamo introdotto tanti piccoli frutti e verdura, come mele e pere, cercando di preservare le nostre qualità bergamasche. Di solito trasformiamo i prodotti in marmellate, confetture, sott’oli eccetera, abbiamo 50 metri di filare di more, lamponi, mirtilli, che vengono trasformati o venduti sciolti”. La ricerca non si ferma nemmeno sui prodotti animali: “Per quanto riguarda la carne, abbiamo introdotto una buona clientela che ci cerca salumi di capra, asino, stracotti, cose un po’ particolari. Collaboriamo ovviamente con l’allevamento in Val Taleggio, dove vorremmo introdurre la Black Angus. I prodotti che non riusciamo avere le facciamo arrivare da aziende agricole della Bergamasca, per avere un prodotto semplice ma di alta qualità. Mio padre fa formaggi da 40 anni e su quel fronte siamo coperti”. Il grande impegno di Linda e la sua gestione attenta ha dato i suoi frutti.
Linda al lavoro sui fornelli del suo agriturismo
“Negli ultimi due anni, con la pandemia, abbiamo avuto una specie di prova del nove, ma essendo un’azienda a conduzione familiare e abituati ad arrangiarci, siamo riusciti ad andare avanti. Abbiamo dovuto fare qualche sacrificio, perché prima della pandemia avevamo fatto degli investimenti, ma ce la siamo cavata bene”. Un lavoro certamente duro, ma che dà le sue soddisfazioni. “Questo è il bello, magari non si ha tanto tempo a livello sociale, anche quando sei giovane, ma ripaga perché a contatto con la natura si sta bene e c’è tanto da imparare”. Ovviamente, nel lavoro di Linda non manca la fatica. “L’aspetto difficile è in che montagna tante cose vanno fatte a mano. A volte si fa fatica a mettere in tavola un prodotto con un prezzo magari alto – spiega – ma dietro c’è tanto lavoro che non può essere meccanizzato, noi abbiamo fatto la nostra clientela e non possiamo lamentarci”.
Come detto, le soddisfazioni ci sono: “Tante persone vengono in Valle Imagna, il turismo è aumentato molto. Noi siamo riusciti ad imporci perché, anche quando ci dicevano di essere cari, abbiamo tenuto duro, la clientela si è selezionata e ora abbiamo una base che paga il giusto ed è costante, c’è un rapporto quasi famigliare perché sono affezionati. Si può anche sbagliare – chiarisce Linda – a 22 anni è normale, non hai esperienza, ma impostare ciò che è oggi l’azienda è stata dura, la nostra filosofia del lavoro duro e onesto ha fatto bene. Siamo comunque in un contesto montano, non in città, la gestione deve essere fatta in un modo che ha i suoi limiti e i suoi pregi”.
Una conduzione che punta necessariamente sull’innovazione, ma senza mai perdere di vista le proprie origini. “Da un anno circa abbiamo introdotto una nuova razza di pecora dall’Inghilterra, è una razza di carne perché da noi, fino a qualche decennio fa, si produceva una carne di pecora sotto sale e spezie, per conservare il prodotto nelle ghiacciaie. Vorremmo reintrodurlo, in Valle Seriana si trova qualcuno che la conosce, è una prelibatezza che ormai si è persa. La razza non è tradizionale ma sviluppa tanta massa e sono molto docili, anche per i bambini. Per loro – aggiunge Linda – non abbiamo attività vere e proprie, non abbiamo tempo anche per quello, ma la domenica coi clienti cerchiamo di far provare il contatto con gli animali, per far capire cosa vuol dire stare qua. Per me è importantissimo, magari non hanno mai visto un coniglio o una gallina. Se tutto andrà bene, introdurremo l’autoraccolta per i nostri frutti, così chi vorrà potrà coglierli da sé”.
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La famiglia dell’Agriturismo Linda al completo
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CON GRANDE PIACERE VI HO RITROVATI AMICI ” LOCADÈI ” DI VOCI BREMBANE . COME STATE ? VI VEDO BENE E SPERO UN GIORNO DI VEDERCI
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CIAO
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CARMEN