In Quaresima inoltrata, quando Pasqua è ormai alle porte, come ogni anno comincia anche la festa della Sacra Spina di San Giovanni Bianco, che quest’anno, dopo la pandemia che ne ha impedito gli abituali festeggiamenti in grande stile, ritorna ad essere celebrata nel modo tradizionale, con le giostre, le bancarelle e la processione di domenica con il suo percorso originale. Leggi qua il programma completo.
Ma cosa si festeggia in questi giorni così importanti per il mio paese? Per spiegarlo meglio ho chiesto al parroco di San Giovanni Bianco, don Diego Ongaro, di aiutarmi: “La reliquia della S.Spina è presente a S. Giovanni Bianco dal 1495, dono di Vistallo Zignoni, giovane condottiero nativo del paese, assoldato dai Gonzaga di Mantova, che nella battaglia di Fornovo sul Taro, riuscì a trafugare il cofanetto nel quale Carlo VIII, re di Francia, custodiva alcune reliquie provenienti dalla Saint Chapelle di Parigi.
Si tratta di una spina, lunga circa 7 cm e larga pochi millimetri che la tradizione dice appartenente alla Corona che i soldati, durante la Passione, collocarono sul capo di Gesù. A distanza di centinaia di anni la presenza di questa importante reliquia è motivo di fede e di curiosità non solo per gli abitanti della Valle Brembana, ma anche per parecchi pellegrini che arrivano dal Nord Italia e anche da Svizzera e Francia. Il segno della fioritura inizialmente avveniva al Venerdì Santo ma, a seguito di un tentato furto, si interruppe bruscamente questa tradizione. Un’analisi attenta di questa reliquia, come di altre presenti sul territorio italiano, ha poi concentrato l’attenzione su una coincidenza importante, quando il 25 marzo, solitamente giorno liturgico dell’Annunciazione, si trova a sovrapporsi con il Venerdì Santo. L’ultima volta è stato nel 2016 e la prossima sarà nel 2157. Sette anni fa la Sacra Spina ha prodotto un segno miracoloso: una gemma ha cambiato completamente colore mentre ne è apparsa una nuova. Tale prodigio è stato approvato da una commissione medico scientifica che il nostro Vescovo aveva istituito appositamente per l’occasione.”
E adesso, dopo avere spiegato che cos’è la Sacra Spina e perché le è dedicata una festività, vorrei raccontare della mia chiacchierata con Ettore Galizzi, presidente del Gruppo Sacra Spina, che tutti gli anni aiuta ad allestire tutti gli eventi, come lo spettacolo pirotecnico, per la celebrazione di questa ricorrenza e non solo.
“Il Gruppo è nato nel 1972 ed è stato creato da don Angelo Testa, che voleva che dei volontari si occupassero dei preparativi per le feste parrocchiali, come facciamo ancora oggi, ad esempio il Patrono, le Comunioni, le Cresime, il Triduo dei Morti e soprattutto della festa della Sacra Spina, da cui il gruppo prende il nome. Abbiamo restaurato l’apparato che è presente sull’altare in occasione delle feste, che contiene luci e candelabri, insieme a quello utilizzato per il Triduo dei Morti, di origine settecentesca. Anche alcune componenti della chiesa, come i gradini dell’altare, sono state donate dal Gruppo Sacra Spina. Soprattutto in questo periodo – aggiunge Ettore – abbiamo contribuito ad addobbarla, senza dimenticare il paese, ad esempio con la Sacra Spina fatta da luci che si trova sopra il fiume Brembo. Io sono presidente del Gruppo dal 2010 e dal 2009 siamo registrati con tanto di statuto al comune di San Giovanni Bianco.”
Concludendo, se durante questi giorni vi troverete a San Giovanni, vi consiglierei di passare in chiesa, per rendere omaggio alla Sacra Spina ammirando un paese in festa con le luci alle finestre e tanti addobbi per vie e piazze.