Mal di primavera, ecco i rimedi alla stanchezza di stagione

Il dott. Michele Visini spiegherà come affrontare nel migliore dei modi il fisiologico calo delle funzioni dell'organismo con l'arrivo della primavera.
23 Marzo 2019

Sesto numero della rubrica dedicata alla salute a cura della Farmacia Visini di Almè. In questa nuova puntata il dott. Michele Visini spiegherà come affrontare nel migliore dei modi il fisiologico calo delle funzioni dell'organismo con l'arrivo della primavera.

L’arrivo della primavera comporta un fisiologico calo delle funzioni dell’organismo: i primi tepori, il cambio di clima, di orario, di abitudini, tutto questo induce una sensazione di calo psico-fisico avvertita da una larga parte della popolazione.

L’approccio migliore quando si tratta di fenomeni “naturali” e fisiologici è sempre quello di non opporsi bensì assecondare il cambiamento, concedendo al corpo e alla mente il tempo necessario ad adattarsi al ciclo delle stagioni: purtroppo questo banale suggerimento si scontra con le esigenze di vita quotidiana che non si ferma, non rallenta, non si modifica in ragione del ritmo delle stagioni; per questa ragione può essere utile e talvolta persino necessario ricorrere ad un supporto esterno.

Quando si parla di sintomi primaverili di calo fisiologico si intende un insieme di fattori fisici e psichici, un mix di riduzione tanto della sensazione di vigoria fisica quanto della spinta mentale ad affrontare le incombenze e gli impegni della vita di ogni giorno; in molti casi questi deficit sono conseguenza delle patologie dell’inverno e delle terapie, spesso antibiotiche, cui si è dovuto fare ricorso, magari anche più volte durante la stagione fredda; senza entrare nello specifico di teorie medico-filosofiche più complesse, banalmente la sola etimologia greca del termine “antibiotico” (anti-bios, letteralmente “contro la vita”, ovviamente dei batteri patogeni responsabili delle malattie) implica qualcosa che non favorisce lo sviluppo e la vitalità dell’organismo, per cui ad un ciclo di farmaci di questo genere andrebbe accompagnato o fatto seguire un supporto “pro-biotico” , ovvero favorente la vita e la vitalità . A titolo esemplificativo è assai noto e diffuso l’utilizzo di probiotici intestinali (fermenti lattici) in concomitanza di terapie antibiotiche per impedire l’eccessivo impoverimento della flora batterica, positiva, intestinale; tale impoverimento comporterebbe come noto problematiche sia in termini sintomatici, per esempio diarree, sia per quanto concerne lo sviluppo delle difese immunitarie, la cui prima linea risiede proprio a livello della flora batterica intestinale. E’ chiaro che cicli di probiotici (addizionati di Vitamine del gruppo B e di prebiotici, ovvero nutrienti in grado di nutrire la neo-colonia batterica in via di formazione a livello intestinale) sono decisamente un valido supporto anche in assenza di concomitanti terapie antibiotiche.

Allargando il discorso a tutto l’organismo, molto utile può risultare una integrazione di vitamine e minerali, necessario supporto per le funzionalità di un organismo sano e performante. Spesso l’alimentazione quotidiana frettolosa e poco varia (necessaria quanto negativa conseguenza dei frenetici ritmi cui ci stiamo progressivamente sempre più rassegnando) è povera di questi elementi; a questo si aggiunga che l’impoverimento intestinale cui abbiamo fatto cenno poco fa comporta una ridotta capacità di assimilazione dei micro-nutrienti presenti nella dieta. Per questa ragione è sempre fondamentale arricchire la nostra alimentazione quotidiana del corretto quantitativo di frutta e verdura fresche, non sottoposte a stress né colturali (preferibili sempre gli alimenti di stagione) né di cottura e preparazione. Quando le condizioni ambientali o contingenti non lo consentono (ritmi ed esigenze di lavoro, turni, pause pranzo inesistenti o quasi), o quando si richiede un surplus di vitamine e minerali essenziali, è opportuno ricorrere ad integratori completi: il mercato offre una gamma davvero vastissima di opportunità, che devono sempre essere considerate un supporto e un arricchimento estemporaneo ad un regime alimentare adeguato.

Di recente sono comparsi sul mercato integratori di nuova concezione, che abbinano frutta e verdura disidratate e succhi concentrati a sostanze pro energetiche, attive sia a livello fisico che a livello mentale: Carnitina, Creatina, Taurina, derivati del Ginseng, Eleuterococco, Fosfoserina, sono solo alcuni degli esempi di sostanze in grado di aumentare le funzionalità fisiche e/o mentali dell’organismo. Questi prodotti nutraceutici, così formulati, mixano efficacemente i concetti di cui parlavamo poco fa: le proprietà delle sostanze naturali, conservate intatte tramite una manipolazione dolce, addizionate dei giusti supporti a seconda del sostegno richiesto.

Uno dei problemi sicuramente più marcati nel periodo primaverile (famoso il detto “aprile dolce dormire”) è un sensibile calo delle funzionalità psichiche: una sorta di moderata depressione, una certa indolenza che si traduce in una smorzata scintilla necessaria ad affrontare e svolgere le attività della vita quotidiana; in casi di questo genere, il supporto maggiormente utilizzato è senza dubbio il Ginseng, non esattamente uno stimolante ma più propriamente un adattogeno, ovvero una sostanza in grado di aiutare l’individuo ad affrontare le incombenze che gli si prospettano dinanzi: sostanzialmente una scintilla che innesca lo scoppio del motore, il cui funzionamento deve poi essere garantito da adeguate scorte di carburante, che nell’uomo sono i nutrienti assunti con la dieta e assimilati grazie alla digestione (e qui torniamo all’efficienza dell’apparato intestinale) e i prodotti del cosiddetto Ciclo di Krebs, ovvero la “fabbrica dell’energia” del corpo umano. Il Ginseng non è, come detto, propriamente uno stimolante, come può essere la Caffeina o la Taurina, ma può dare come effetto collaterale principale un significativo aumento dell’eccitabilità nervosa, fortemente controindicato in persone in terapia con farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale ma che può anche interferire con il riposo e quindi creare più problemi di quanti ne risolva; per questo motivo se ne sconsiglia l’assunzione a partire dal pomeriggio e certamente in tutti i casi di pregresse sindromi da ipereccitabilità o ansia.

Non si è volutamente fatto cenno alle integrazioni specifiche, sia in termini di elementi (per esempio il Ferro, oppure il Magnesio, molto diffuso da qualche tempo a questa parte, e potenzialmente molto utile come riequilibratore degli stati di ipereccitabilità e nervosismo tipici della primavera) sia in termini di target stagionale differente dal periodo che a breve ci troveremo ad affrontare.

Un ultimo cenno meritano però gli integratori indicati per la memoria e per le funzionalità cerebrali: non sono certamente qualcosa di miracoloso, non sostituiscono lo studio nei ragazzi né renderanno straordinarie le performance di un lavoratore svogliato; tuttavia le proprietà di Eleuterococco e Fosfoserina, per prendere due esempi, sono note da tempo: come sempre quando si parla di integratori (ovvero i cosiddetti Nutraceutici) nulla è realmente fondamentale, ma tutto può essere di aiuto se inserito in modo adeguato in uno stile di vita e in abitudini corrette. Questi integratori non interferiscono con il riposo notturno e solitamente non generano effetti di ipereccitabilità, per cui possono essere validamente utilizzati soprattutto nel periodo primaverile per sostenere le attività che richiedono un maggiore impegno delle funzioni mnemoniche, sia in ambito lavorativo sia in ambito di studio.

(Fonte Immagine: Fileni)

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