Forse non molti sanno che a ricoprire la seconda più alta carica del Consiglio Direttivo Nazionale di AIDO c’è un bergamasco: parliamo di Leonio Callioni, confermato lo scorso 14 novembre Vice Presidente Vicario Nazionale per il prossimo quadriennio, succedendo ad un primo mandato – durato dal 2016 al 2020 – colmo di soddisfazioni. Classe 1952, Callioni è originario di Azzano San Paolo, dove è stato anche primo cittadino.
Da sempre impegnato nel sociale, è attualmente Presidente provinciale del Comitato CSI (Centro Sportivo Italiano) di Bergamo, oltre che responsabile dell’Ufficio Pubblica Tutela dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, mentre in passato è stato Assessore alle Politiche Sociali per il Comune di Bergamo e Presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci della provincia di Bergamo. Per AIDO, Leonio Callioni è una pietra miliare.
“Ho avuto esperienza giornalistica e un’attività di comunicazione, ed è proprio per questo motivo che sono entrato a far parte dell’Associazione – spiega Callioni – Sono stato Direttore responsabile per circa 25 anni della rivista regionale “Prevenzione Oggi”, mentre da quattro anni sono anche Direttore Responsabile del periodico nazionale “L’Arcobaleno AIDO”. Per un certo periodo sono stato eletto Presidente provinciale del Consiglio di Bergamo, ma dopo due anni e mezzo ho dato le mie dimissioni per diversi motivi. Terminata la mia attività politica, i miei amici in AIDO hanno pensato di propormi alla candidatura per il Consiglio Direttivo Nazionale e nel 2016 è iniziata la mia avventura”.
Il 14 novembre si è tenuta l’Assemblea elettiva organizzata completamente online per le nomine di giunta del Consiglio Direttivo: 132 i delegati rappresentativi dell’AIDO di tutta Italia che vi hanno partecipato. “Siamo stati costretti a sperimentare l’Assemblea da remoto, adottando Bergamo ed il Centro Congressi Papa Giovanni come punto tecnico di riferimento per la gestione del sistema – spiega Callioni –. Fortunatamente è andato tutto alla perfezione, grazie anche all’ottimo lavoro di squadra. Questo dimostra che è possibile organizzare eventi così importanti anche a distanza, permettendo una maggiore partecipazione di chi, magari, si trova impossibilitato a recarsi a Roma nei giorni dell’Assemblea. Chiaramente è sempre meglio incontrarsi, ma sicuramente un sistema misto penso sia il migliore in assoluto. Sono stato molto contento dell’alta partecipazione e della condivisione che ne è derivata, ne sono orgoglioso”.
Essere il Vice Presidente Vicario significa anche portare avanti progetti e iniziative. Da un anno e mezzo a questa parte, nella pentola di AIDO bolle un importante progetto di divulgazione in chiave digitale, che ha come obiettivo quello di rendere la sottoscrizione all’Associazione molto più semplice ed immediata, così da essere anche più fruibile sopratutto dalle generazioni più giovani. Si chiama “DigitalAIDO” ed il suo funzionamento si muoverebbe attraverso una applicazione per smartphone o un link di collegamento: tutto ciò che bisogna fare è collegarsi al portale di riferimento, verificare i propri dati e sottoscrivere un modulo informatico, che ricalca un po’ il funzionamento dell’Atto Olografo, una sorta di “testamento” ad oggi in uso per confermare la propria volontà di donare i propri organi.
“Al momento, il sistema di iscrizione ad AIDO è un po’ macchinoso – spiega Callioni – Perciò abbiamo avuto l’idea di elaborare un sistema online più immediato. Il progetto sta prendendo piede ed il CNT (Centro Nazionale Trapianti), che è per noi l’interfaccia con il Ministero della Salute, ha dato un’approvazione di massima. Chiaramente sono necessarie diverse autorizzazioni e certificazioni, a partire dal garante della privacy fino al Ministero, ma l’intenzione di sviluppare l’idea c’è. A questo progetto stanno lavorando anche diversi giovani”.
E sono proprio i giovani il “target” dell’iniziativa, così che si possa mantenere il passo a quelle generazioni abituate fin dai primi anni di vita ad interfacciarsi alle nuove tecnologie. “AIDO fa molta informazione nelle scuole – conferma il Vice Presidente Vicario – La persona incaricata parla con gli studenti e li coinvolge in un momento di intensa condivisione, non di raro con sincera commozione. Tutto però finisce nel momento in cui viene lasciata una cartelletta con i moduli, dove chi è interessato potrà firmare. Con i giovani, però, il cartaceo non attacca: se invece ci fosse un link o un QR Code, a quel punto sarebbe per loro semplice compilare la richiesta ed entrare a far parte del mondo di AIDO, diventando promotori di una società dove il diritto al trapianto è sempre più garantito. Questo è il nostro progetto più ambizioso, anche se sarebbe ingiusto affermare che gli altri non lo siano”.
AIDO e tutte le attività che propone, come la campagna di promozione per donare all’Associazione il 5×1000, sono esclusivamente a fini solidaristici: “Noi siamo tutti volontari, non percepiamo alcuna retribuzione – afferma Callioni – Si chiedono delle risorse economiche per favorire la donazione ed i trapianti e, di conseguenza, per favorire il diritto delle persone alla salute. Perché grazie al trapianto, nella quasi totalità dei casi le persone tornano a vivere una vita normale. E soprattutto, il sistema sanitario risparmia moltissimi soldi. Perciò i vantaggi sono due: quello economico e quello di un paziente che torna a vivere, migliorandone la qualità della vita. Sono vantaggi straordinari. Il nostro obiettivo è utilizzare le risorse che ci vengono donate per riversarle sul bene della gente, perché tutto torna, sempre”.
Leonio Callioni è anche Presidente del Comitato CSI di Bergamo. Quello sportivo è un settore che sta soffrendo del lockdown, vista la sospensione dei campionati e degli sport non agonistici. “È un momento terribile e difficile, tutte le attività sono ferme – conferma –. Quello di Bergamo è fra i Comitati provinciali più numerosi d’Italia, grazie alla tradizione molto forte di oratori e parrocchie che c’è dalle nostre parti, molto più che altrove, che ha consentito al CSI di ramificarsi”.
Il Centro Sportivo Italiano ha dato la possibilità, negli anni, a tanti giovani di poter praticare sport in diversi ambiti, dalle discipline classiche come la pallavolo, il calcio ed il basket, fino al calcio a 5 con persone con disabilità. “Quella con il CSI è stata un’esperienza molto bella – conclude Callioni – Ho accettato l’incarico più di quattro anni fa ed ora, a fine mandato il prossimo gennaio, lascerò la carica ad un giovane candidato che mi succederà”.