Nei pressi di un paesello della Val Brembana, sorge una piccola casa al centro di una radura, vicino ad un bosco di faggi. Durante i suoi tempi d'oro, la casupola doveva sicuramente essere un edificio accogliente, ma lo stato di abbandono in cui versa è evidente anche soltanto guardandola. Ma se la casa era così bella, perché è stata abbandonata? Si dice che, fra le sue quattro mura, si avvertisse la presenza di inquilini indesiderati. Spiriti e fantasmi che, una volta calata la notte, si divertivano a distruggere tutto ciò che trovavano, spaventando a morte chi vi abitava tanto che un bel giorno decisero di darsela a gambe e non tornare mai più.
La vicenda era nota agli abitanti del paese, che ben si guardavano dall'avvicinarsi alla casa infestata. Qualcuno aveva addirittura avuto abbastanza fegato da entrarci, per poi uscirne terrorizzato e sconvolto dalle cose indicibili che aveva visto al suo interno. Con il tempo diventò una semplice leggenda e la casa fu dimenticata. Un bel giorno, un gruppo di boscaioli giunti dal fondovalle arrivò in zona, ignari delle dicerie sull'edificio. Per tutta la giornata lavorarono, abbattendo alberi e accatastandone i tronchi ai margini della radura, dove sorgeva la casa.
Durante il pranzo, accertatisi del fatto che fosse disabitata, i boscaioli decisero all'unanimità di eleggerla come casa temporanea per tutto il periodo di lavoro. Ancora non sapevano ciò che li spettava quando la sera misero piede al suo interno, accolti da topi che scappavano di gran lena dalla cucina sporca e polverosa, piena zeppa di ragnatele e grossi ragni neri. Dopo aver dato una sommaria ripulita, il cuoco di turno preparò una fumante polenta per tutti, accompagnata a del buon vino. Stanchi per la dura giornata di lavoro, salirono le scale e si sistemarono sui pagliericci di quella che doveva essere, teoricamente, la camera da letto.
Si addormentarono subito profondamente. Ma ad un certo punto, la loro quiete venne disturbata, dapprima soltanto da alcuni rumori come il portone che, dal basso, si aprì cigolando. Poi fu tutta una baraonda: pesanti passi salirono le scale rimbombando nel silenzio e alcuni individui pallidi si affacciarono alla camera prima di iniziare a correre dappertutto, facendo un baccano dell'altro mondo unito a lamenti, urla, risate, pianti e bestemmie. Terrorizzati, i boscaioli rimasero a guardare allibiti mentre l'orda iniziò a distruggere completamente la casa a suon di seghe e accette.
Tutto stava cadendo a pezzi ed il gruppo di uomini decise di avventarsi contro i demolitori, ma rimasero di stucco quando si accorsero della sensazione di gelo che il loro corpo emanava. Spaventati, scapparono via di corsa dalla casa, appena in tempo per vederla crollare in un polverone di calcinacci, e si rifugiarono nel bosco passando la notte a cercare di ragionare su quanto appena visto e accaduto. Ma ancora non era finita: una volta che l'alba rischiarò la radura, i boscaioli si resero conto che la casa era ancora lì, intatta, come se nulla fosse mai accaduto.
Nei giorni successivi alla terribile e spaventosa avventura, si resero conto che il teatrino si ripeteva religiosamente ogni notte. Ogni volta che il sole calava, queste creature diafane distruggevano tutto con forza minacciosa, ma una volta che si faceva giorno tutto tornava esattamente come prima, quasi come fosse un miracolo. Tutto ciò è ovviamente da attribuire all'opera di questi spiriti che, per chissà quale motivo, si dice che ancora oggi si divertano a demolire ogni notte la casupola nella radura.