Livio Magoni, l’allenatore delle campionesse: “Per imparare a sciare bene ci vuole un maestro”

l nostro baby reporter Gabriele Grataroli ha intervistato l'allenatore delle campionesse di sci Livio Magoni.
14 Ottobre 2022

Siete pronti a mettere sci e scarponi e partire in una discesa spericolata sugli innevati pendii di una montagna, assaporando il panorama delle nostre valli e i profumi caratteristici del cibo dei rifugi? Allora vi trovate nel posto giusto! Questa volta sono pronto per parlarvi dello sci alpino, con un ospite speciale del calibro di Livio Magoni, nato a Selvino, allenatore di Coppa del Mondo e vincitore di due coppe generali, con Tina Maze e Petra Vlhova, e anche quest’anno determinato a fare un’altra buona stagione con la sua nuova atleta: Katarina Liensberger, slalomista e gigantista della nazionale austriaca, già vincitrice di una coppa di slalom speciale nel 2021 e nella stessa disciplina Campionessa del Mondo a Cortina d’Ampezzo 2021.

Detto questo, cominciamo subito ad ascoltare le parole di Livio, chiedendogli se quando era ragazzo sognava di diventare un allenatore addirittura di coppa del mondo: “Sinceramente no, perché sognavo di diventare un grande sciatore ed ero anche abbastanza bravo, ma anche se sono arrivato ai massimi livelli dello sci, ho capito che non avevo il talento necessario per eccellere, anche perché una selezione della nazionale mi aveva lasciato fuori dalla coppa del mondo, quindi ho cominciato a fare l’allenatore”.

Ma continuiamo con la sua carriera da allenatore: “Per mia fortuna, già al primo anno, ho avuto un’occasione con un atleta italiano con passaporto monegasco, che partecipava alle gare di Coppa del Mondo e Coppa Europa, con dei buoni risultati; poi ho allenato maggiormente gli sci club della bergamasca, facendo da responsabile regionale al Comitato Alpi Centrali e avendo un’opportunità anche con la squadra junior della Nazionale, la squadra C. Successivamente sono tornato a Monaco per la Coppa Europa allenando una ragazza. Mi sono stabilito ancora nella Bergamasca quando ho creato anche la mia idea di squadra professionistica con lo sci club Orezzo, dando vita all’Orezzo Pro Team che comprendeva tanti giovani. Poi con la slovena Tina Maze per tre anni di vittorie e il record mondiale di punteggio nella Coppa del Mondo generale, quindi due anni in Italia con la squadra Nazionale femminile, per tornare all’estero ancora per due anni, creando una squadra internazionale di atlete di vari stati dell’Est Europa. Per cinque anni ho allenato e portato alla vittoria la slovacca Petra Vlhova, in seguito ancora un anno in Slovenia con Meta Hrovat e per quest’anno ho deciso di trasferirmi in Austria – dove lo sci alpino è lo sport nazionale – con Katarina Liensberger”.

Italia, Monaco, Slovenia, Slovacchia, Austria… che ritmo incalzante! Dopo tutti questi anni trascorsi ad allenare all’estero forse anche voi vi chiederete come faccia Livio ad imparare le abitudini e le lingue delle atlete, quindi scopriamolo subito!

“Passando da vari Stati, come Austria, Slovenia e Slovacchia, mi sono accorto che è molto diverso e anche più complicato allenare lì, rispetto all’Italia, di sicuro devi farti piacere quello che c’è nel piatto: soprattutto nell’Est Europa hanno un’alimentazione molto diversa da quella a cui siamo abituati, molto più “pesante” e condita, ma si cerca di mangiare tutto quello che ti offrono, perché ci tengono molto; ma tornando a parlare di sci sul campo, anche la lingua è un leggero problema, comincio dalle parole e dalle frasi essenziali nell’ambito dello sci, io personalmente le cerco con un dizionario o con un traduttore on-line e me le appunto su un foglio. Così facendo apprendo pian piano nuove lingue che non si insegnano normalmente a scuola. Anche se sono solito parlare in Inglese, Tedesco e raramente Francese, le atlete si accorgono che mi sto impegnando e sono contente che si parli nella loro lingua madre”.

Quest’anno con la lingua della Liensberger sarà fortunato perché avrà il prezioso aiuto di suo figlio Elias di 9 anni, bilingue dalla nascita, che vive e studia a Vipiteno in Alto Adige! Come ultima domanda ho chiesto a Livio quale fosse, secondo lui, l’approccio da mantenere con i giovani sciatori, potenziali futuri talenti: “Come prima cosa, per imparare a sciare bene ci vuole un maestro, poi se il ragazzo è motivato a continuare, bisogna che i genitori diano il loro supporto al ragazzo, ma bisogna anche lasciarlo crescere e decidere se continuare, senza obblighi. È difficile dire cosa sia giusto, perché ad una certa età si cominciano a fare delle gare in categorie importanti e a quel punto non resta altro da fare che lavorare per continuare a praticare a quei livelli lo sport, perché chi lavora di più ha più possibilità di intraprendere una carriera e chi non lavora non le ha”. Auguro a Livio e a tutti voi una buona stagione invernale con tanta neve e tante sciate in compagnia!

Foto 3 1 - La Voce delle Valli
Livio con il figlio Elias

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