Aiutare gli altri, facendoli stare bene, non è compito semplice. Numerose professioni si occupano della salute della persona, a tutti i livelli. Loris Brioschi, protagonista della rubrica “Giovani e Lavoro” di questo mese, si occupa di uno di questi: “Vengo da Strozza e ho 26 anni. Mi occupo di ginnastica posturale, anche di ginnastica rieducativa ed educativa. Prendo la fascia da bambini piccoli fino agli anziani, nello specifico vado a cercare di risolvere problemi di muscoli e scheletri con esercizi appositi”. Una passione che Loris ha coltivato da tempo, grazie alla sua propensione per lo sport.
“Io ho fatto una scuola che non c’entra con la mia attività, ho studiato pasticceria e panetteria, però dalla seconda elementare pratico anche judo, l’ho fatto per tanti anni e lo insegno pure. Ho fatto molto sport a livello agonistico, dunque conoscono bene il corpo e i problemi che ci possono essere, ho capito che era quello il mio percorso, la mia strada.
Volevo portare questa cosa come un lavoro, ho studiato praticando dei corsi di ginnastica posturale, mi sono diplomato come istruttore e operatore, ora sto studiando per ottenere il master e ho cominciato questa attività a gennaio. Avevo questa cosa in mente da tanto, ma per il Covid ho dovuto rinviare, sono sempre stato legato alla palestra e alle attività fisiche e dunque mi trovo bene”. La ginnastica posturale e le discipline affini sono un mondo vasto e, come spiega Loris, non sempre vengono considerate come dovrebbero.
“Ho lo studio a Capizzone, proprio dove c’era la biblioteca. È una professione un po’ controversa, si allontana dal sanitario ma vengono trattate patologie effettive, come ernie al disco, è molto vicino alla medicina ma non è riconosciuto in quell’ambito, ma sotto quello sportivo. A volte viene praticata dai dottori in studi privati o da fisioterapisti, ma di solito sono loro che tendono ad utilizzare più tipi di ginnastica e trattamenti, sia in modo passivo, con massaggi, o in modo attivo con esercizi. Io essendo istruttore posso solo fare questi ultimi – spiega Loris – ce ne sono di vari tipi, per la mobilità, articolare o per il rinforzo muscolare, dunque la persona lavora in modo attivo, non sono io ad intervenire. Purtroppo, in Italia manca un settore specifico. Io ho studiato tramite appositi corsi, la cosa più vicina è lo specialista del fitness”.
Una professione che abbraccia una grande numero di possibili persone da trattare, come racconta Loris. “Io faccio corsi sia di gruppo che privati, sia per chi non ha patologie forti e può fare esercizi generici senza problemi, poi ci sono persone con problemi importanti e certe cose non le possono fare, si fanno percorsi mirati per loro. A me piace riuscire ad avere un effetto sulle persone, chi viene ha un problema, magari dolori, vedendo che col tempo migliora e gestisce il dolore o lo fa passare, è la cosa che mi piace, quando si riesce ad aiutare gli altri. Possono arrivare persone con infortuni gravi, quando migliorano è una grande soddisfazione, il momento in cui la persona percepisce di aver fatto qualcosa di positivo per sé”.
Anche lavorare con i più giovani è una sfida: “Insegno judo da anni, seguivo anche i bambini e lavorare con loro è diverso, sono meno coscienti della loro condizione e di cosa causa dolore, è più difficile fargli fare esercizi mirati proprio per quello, devi cercare di trovare attività che siano sempre in un gioco, divertenti, e fargli riuscire a percepire il loro corpo e come dovrebbero stare e sentirsi. È sicuramente più leggero, hanno meno tensione ma è anche meno impegnativo per il fisico, quasi più tranquillo perché riesci a giocare con loro, è più divertente ed è bello quando capiscono cosa devono evitare di fare: posture sbagliate, carichi sbagliati con gli zaini e così via”.
Dopo nove mesi di attività, si può dunque tracciare un bilancio, fino a questo momento molto positivo: “Penso che il lavoro andrà avanti bene, sono l’unico professionista in Valle specializzato in ginnastica posturale, questo mi aiuta, le persone che prima andavano a Bergamo ora possono venire qua senza fare tanta strada. Sono fiducioso sul poter continuare a lavorare bene perché forse la mentalità è diversa, la mia sede non è enorme ma le persone si accontentano, il passaparola aiuta tantissimo, se qualcuno si trova bene ne porta altri e così via. In questo primo anno sta andando ottimamente e vedo una continua richiesta, dunque sono ottimista, penso di rimanere qui, perché essendo della Valle vorrei stare qua e dare una mano a chi vive qua, soprattutto agli anziani, offrendo anche servizi a domicilio”.