Nei cieli con Marco Frosio, controllore di volo e pilota commerciale: “Una passione nata da bambino”

Da Sant’Omobono a Forlì fino alla Sicilia, il filo conduttore è sempre lo stesso. Nel caso di Marco Frosio, protagonista della rubrica "Personaggi" di questo mese, il fil rouge è il volo: Marco svolge infatti la professione di controllore del traffico aereo
18 Febbraio 2022

Da Sant’Omobono a Forlì fino alla Sicilia, il filo conduttore è sempre lo stesso. Nel caso di Marco Frosio, protagonista della rubrica “Personaggi” di questo mese, il fil rouge è il volo: Marco svolge infatti la professione di controllore del traffico aereo. Un lavoro particolare, per il quale servono grande preparazione e tanta, tanta curiosità per ciò che riguarda il mondo dell’aviazione.  Una storia che ha portato il nostro protagonista fino alla Sicilia.

Vivo a Comiso, in provincia di Ragusa, dal 2017: ormai sono quasi cinque anni che mi sono trasferito”. Frosio ha infatti origini valdimagnine. “Sono nato nel 1991 a Bergamo e sono cresciuto a Sant’Omobono, dove ho fatto le scuole e da dove viene la mia famiglia. Ho poi frequentato l’Aeronautica Locatelli, nel 2012 mi sono diplomato e ho sostenuto la selezione in Enav, nel 2013”. Un percorso netto, la naturale continuazione degli studi fino a lì intrapresi. “Ho superato la selezione come tecnico meteo e sono stato assegnato a Bergamo Orio al Serio. Enav si occupa di gestione del traffico, l’unica azienda in Italia a fornire questo tipo di servizi”.

Dopo l’assunzione in Enav, Frosio inizia un lungo iter formativo. “Io ho sostenuto un lungo percorso su due step: prima sono diventato AMO, aeronautical meteorological observer. È stato un corso di 3 mesi al centro di formazione Enav di Forlì, la formazione si basa sull’osservazione meteo aeroportuale, sul distinguere le nubi, i fenomeni in corso e come codificare la meteorologia in bollettini aereoportuali ad uso dei soggetti che poi vengono ad operare a Comiso.” spiega Marco, che ci rivela un mondo assolutamente sconosciuto ai profani. “Il centro di formazione Enav di Forlì, dove si formano i controllori del traffico aereo, ma pure tecnici e tutte le figure di ausilio alla torre di controllo e per la gestione del traffico aereo, fa parte del polo aeronautico dove c’è anche un aeroporto, un istituto tecnico aeronautico e la sede della facoltà di Ingegneria Aereonautica: è un grosso centro”. Frosio diventa così AMO e lavora 4 anni all’aeroporto di Orio al Serio, nell’ufficio meteo. “Al 4° anno ho partecipato ad una selezione interna per diventare controllore del traffico aereo, diciamo che era uno scatto di carriera, possiamo cambiare ruoli grazie alla formazione interna”.

Inizia così un altro, lungo periodo di formazione, 9 mesi di addestramento, divisi in più parti: dal corso basico a una parte di simulatori pratici per tutti gli scenari possibili, fino a un corso di inglese, fondamentale l’inglese aeronautico. “È la lingua del nostro settore” spiega Marco “serve avere una corretta pronuncia su certi termini, una fraseologia che chiaramente è fondamentale, ci si può trovare a parlare con piloti da tutto il mondo”. “Dopo i 9 mesi di corso ho svolto 3 mesi di abilitazione presso la sede operativa di Bergamo, affiancato da un controllore del traffico aereo tutor; dopo l’abilitazione  sono stato assegnato a Comiso”. Se pensate che la parte formativa sia finita, non è così. “Si possono sempre fare corsi di aggiornamento, recentemente ho frequentato il corso per diventare prima istruttore e poi esaminatore: noi veniamo formati dai corsi dell’Enav, poi l’ENAC ci rilascia la certificazione alla fine del percorso”.

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Alla fine, a cosa hanno portato questi anni di studio? Ovvero, cosa succede in una giornata lavorativa di Marco?Un giorno normale è molto vario, sia per traffico che per eventi che possono succedere, è sempre diverso da quello precedente, ma è la bellezza di questo lavoro, non ci si annoia mai. In una giornata si possono gestire diversi voli, compagnie aree come Ryanair, o d’estate i charter per il traffico vacanziero, oppure voli di addestramento. Nella gestione normale dobbiamo coordinare il traffico presso l’aeroporto, ma anche quello in attraversamento aereo, a noi compete uno spazio di 14 km di raggio dall’aeroporto fino a 700 metri in quota, è il cosiddetto traffico in rotta, quelli che transitano”. La concentrazione è totale: “Siamo dieci controllori su turni di 8 ore, dalle sette di mattina alle 23 di sera con cambio alle 15. Capita spesso che atterrino elicotteri, l’altro giorno uno della Guardia Costiera per l’addestramento ad esempio, ma gestiamo anche voli militari di addestramento e soccorso, come le eliambulanze o l’attività antincendio, d’estate sono molto presenti”.

Il carburante che ha spinto Frosio da Sant’Omobono a Forlì alla Sicilia è uno solo: “Mi ha guidato la passione per il mondo del volo, fin da quando ero bambino, mi sono sempre piaciuti gli aerei e mi interessava una professione in cui si parla con piloti diversi in un modo standard. Il lavoro in sé è molto interessante, fondamentali sono sicurezza ed efficacia; dopo essere entrato in questo mondo devo dire che mi piace, è una professione molto varia e cambia sempre, bisogna tenersi aggiornati, studiare nuovi manuali”. Il carico di lavoro è molto alto, come spiega lo stesso Marco la testa è sempre impegnata, occorre essere in grado di cambiare le proprie priorità di fronte ad un imprevisto. Per questo è fondamentale il supporto dei colleghi. “È un lavoro che ti forma a livello umano” spiega “l’unica voce per supportare un pilota in difficoltà è il controllore, si addestrano i controllori per avere una voce sempre attenta e rassicurante per chi è dall’altra parte della cuffia, la responsabilità c’è. Altra abilitazione che ho ottenuto è quella da peer, dei pari, colleghi che servono per assistere psicologicamente le persone che sono state sottoposte a situazione di stress, anche extra lavoro, come un problema in famiglia o un’emergenza. Io do sostegno al collega anche in questo caso. Non vedo troppi contro in quello che faccio, se non ovviamente la responsabilità e il fatto che occorre mantenere l’attenzione alta, non c’è occasione di distrarsi: abbiamo comunque delle pause obbligatorie cadenzate all’interno del turno di lavoro”.

La passione per il volo non si esaurisce all’ambito professionale: Marco si interessa anche all’altra faccia della propria attività, ovvero pilotare un aereo. “Nel 2012 ho iniziato ad approcciarmi al volo come pilota: parallelamente ai miei studi, ho ottenuto la licenza da pilota di linea commerciale, ho studiato a Valbrembo e da lì ho fatto un’attività addestrativa. Mi piace volare con i miei amici” racconta “voliamo negli Stati Uniti, o ai Caraibi: noleggiamo l’aereo e ci divertiamo per qualche giorno”. Un’attività che porta Frosio ad avere più punti di vista sul mondo dell’aviazione. “Posso vedere come funziona il nostro mondo da due occhi diversi, pilota e controllore: diciamo che così posso notare di più le differenze con le procedure che si svolgono in altri Stati. Nel mio lavoro, l’unico contatto con la cabina di pilotaggio è la radio, ma poi sull’aereo stesso succedono tante cose ed essere  un pilota aiuta a capirlo”.

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